Un breve post solo per segnalare l'ennesimo episodio di censura che ho subito e, guarda caso, ancora una volta negli ambienti del noeuro.
Stavolta, protagonista è stato il magistrato Luciano Barra Caracciolo nel suo peraltro meritorio blog "Orizzonti48".
Il post a cui mi riferisco è a questo link, dove potete vedere il contesto della discussione, mentre qui di seguito potete leggere il testo dell'intervento censurato:
"Mi trovo costretto a tornare sulla mia decisione, visto che
apparentemente non sono ancora riuscito a spiegarmi, malgrado i ripetuti
interventi.
Ricapitolando, nello scambio di
interventi che ho avuto con Erwin, mi sembra che le due posizioni che si
confrontavano differissero sul punto della priorità assoluta della
sovranità monetaria.
In risposta Quarantotto cita due suoi post
su cui convengo totalmente, ma che non riguardavano in alcun modo
l'oggetto del contendere, tant'è che lì si dava per scontato che la
questione della sovranità monetaria riguardava uno stato a democrazia
costituzionale, proprio il punto che io richiamavo quando obiettavo a
Erwin.
Rimane quindi da capire perchè è così difficile intendersi
anche quando siamo d'accordo, e perchè una eventuale differenza di
opinione o, come nel caso presente, un equivoco, vada trattato come un
difetto dell'interlocutore che va rieducato a colpi di post.
Devo
dedurne che piace creare qui un clima da club riservato,e che quelli
come me non vengono graditi come membri di tale club, e quindi prendano
lezioni prima di obiettare.
Potevo tacere come ho
fatto altre volte e come avevo promesso, ma puntualizzo anche se so già
di non fare cosa gradita perchè credo fermamente che non si tratti di una
mia questione personale, su cui sicuramente avrei taciuto, ma sia invece
una questione politica.
La politica richiede una certa prassi
dialogica a cui non è lecito sottrarsi, e se questo è un blog che vuole
concepirsi come politico, dovrebbe adeguarsi a questo tipo di stile.
Se
invece si tratta di ritrovarsi in un ambito perfettamente omogeneo e
non si ha voglia di dialogare, cioè di confrontarsi con chi non la pensa
come te, allora va bene così, basta saperlo."
Faccio notare un ulteriore aspetto davvero sgradevole della faccenda. Il citato blogger non ha esplicitamente eliminato il mio commento, nel qual caso la cosa sarebbe apparsa nel blog, ma continua a tenerlo in standby da più di una settimana, col risultato che la censura viene occultata. Mi chiedo perchè, avendo motivazioni adeguate per respingere un commento, almeno non lo si dica "urbe et orbi", senza occultamenti di nessun genere, perchè non ci si assuma la responsabilità delle proprie scelte.
Come dicevo nell'intervento, manca la volontà di confronto, la possibilità di una discussione franca che può mettere in crisi anche le proprie più ferme convinzioni, e si preferisce porsi nella situazione del detentore della verità, in una sorta di funzione didascalica a spiegare al discente dove sta sbagliando.
Ciò è errato prima ancora che nella pratica, già in linea di principio. Se io sono nella posizione di dirti che sbagli, non si capisce in cosa consista il dialogo: ecco, il dialogo manca del tutto.
E ci vogliamo chiedere ancora perchè non si venga a coagulare nessun CLN in quest'area politica del noeuro? Ma stiamo scherzando? Se i protagonisti, gli opinion makers, non sono in grado di tollerare anche una modestissima obiezione fatta con il dovuto rispetto ed in maniera argomentata da qualcuno che è interno al movimento e che la pone in maniera del tutto costruttiva, come potrebbe essere possibile costruire un'alleanza, anche la meno impegnativa, ma che sarebbe inevitabilmente sede di un confronto perenne?
Come dicevo, qui stiamo nella prepolitica, in un'attività più ludica che politica, fatta evidentemente per conseguirne un piacere personale, nel vedere il gruppo di aficionados che ci conferma nelle nostre opinioni, che interviene magari al nostro posto, togliendoci l'onere di tamponare, di tenere fuori dal blog gli intrusi, coloro che dimostrano di avere capacità critiche e quindi pericolosissimi, in quanto possono mettere in crisi questo clima di conferme reciproche.
Questa componente strutturale dei noeuro è evidentemente la forma più certa per garantire la sopravvivenza dell'euro: se mai ce ne libereremo, lo otterremo quando gli attuali euristi cambieranno o saranno indotti da chi di dovere a cambiare opinione, dai noeuro non riesco proprio ad aspettarmi nulla di fattivo, chiacchere tante, purchè confermative delle nostre opinioni: che non succeda mai che qualcuno possa mettere in crisi le nostre certezze, vade retro satana!