martedì 30 aprile 2013

IL GOVERNO LETTA E LA RIFORMA ISTITUZIONALE



Sì, lo ammetto, ho sottovalutato la portata complessiva della manovra orchestrata da Napolitano. In realtà, non è in dubbio il fatto che l’interesse internazionale sia prevalente, garantire ai circoli finanziari internazionali ancora qualche anno d’aria prima del big bang con cui salterà l’intero sistema bancario privato globale (ma forse portandosi dietro interi bilanci statali), ma il piano per chiudere l’esperienza della cosiddetta seconda repubblica sembra ben congegnato, e rappresenta un effetto collaterale di grande importanza.
In questo senso, le parole pronunciate ieri alla Camera da Letta non lasciano dubbio alcuno. Seppure egli abbia preannunciato una serie di misure di politica economica impegnandosi a dare loro corso nel brevissimo termine, non può tuttavia sfuggire la centralità che egli ha dato alla riforma della stessa costituzione, con l'annunciato lancio di un’apposita commissione. Particolarmente rilevante è stato il fatto che Letta abbia dato già un termine al lavoro di questa commissione, diciotto mesi, trascorsi i quali egli ha esplicitamente detto che avrebbe tratto le sue conclusioni, cioè in altre parole si procederebbe allo scioglimento del parlamento e l’indizione di nuove elezioni. E’ chiaro che letta non ha come premier questo potere, ma è evidente che si tratta di un piano concordato con Napolitano che rimane dietro le quinte a guidare l’operazione, pronto lui che ne ha i poteri di far seguire alle dimissioni del governo letta lo scioglimento dello stesso parlamento...

domenica 28 aprile 2013

IL GOVERNO LETTA/NAPOLITANO

Avrei voluto commentare la seduta del parlamento in cui Napolitano ha giurato per il suo nuovo mandato, ma purtroppo non ne ho avuto il tempo. Riprendo l'argomento ora che nuovi sviluppi politici si sono verificati, prima di tutto la costituzione del governo Letta...

martedì 23 aprile 2013

I CLAMOROSI RISULTATI ELETTORALI IN FRIULI

Solo due giorni fa, sottolineavo l'importanza di due importanti scadenze programamte per ieri, come elementi fondamentali per capire dove andiamo a parare. Le cose sono poi andate oltre le mie previsioni, i due eventi che richiamavo, hanno avuto un esito così netto ed inequivocabile, da risultare estremamente utili ed informativi, e sarà bene occuparsene con un certo dettaglio. 
Mi riferisco al discorso di insediamento di Napolitano da una parte, e dei risultati delle elezioni regionali in Friuli dall'altra. 
Qui, affronterò il tema dei risultati elettorali, rinviando a un prossimo post il commento alal seduta di insediamento di Napolitano...

lunedì 22 aprile 2013

NAPOLITANO ED I PUBBLICI INCIUCIATORI



Sembra che il rieletto Presidente Napolitano voglia bandire il termine “inciucio”.

La motivazione sarebbe che la connotazione negativa anzi perfino ingiuriosa che ha la parola inciucio, rischia di connotare altrettanto negativamente ogni accordo in sede politica.

Io credo, al contrario di quanto pensa Napolitano, che usare la parola inciucio permetta al contrario di contribuire positivamente a portare chiarezza su cosa intendiamo con accordo politico. Ecco, direi che le benemerenze connesse all’uso di questo termine, stiano proprio nell’impedire che si possa senza alcun esame critico preliminare, connotare positivamente qualunque tipo di accordo. Ci sono accordi positivi e poi ci sono gli inciuci, e non capisco quale sarebbe il vantaggio a fare di tutta l’erba un fascio...

domenica 21 aprile 2013

LA TOPPA NAPOLITANO TERRA'?

Così, la toppa è stata messa, alle lacerazioni causate dalle faide interne piddine, non si è trovato di meglio che opporre la ripetizione di un copione già visto e che già ha causato gravi danni al nostro paese. In dialetto lombardo (e quindi scusatemi se non posso riportare la citazione letterale), si dice che la toppa può essere peggio del buco che vorrebbe ricoprire, vedremo fino a che punto il sarto è stato all'altezza del compito...
Alla fine, Napolitano è stato costretto a tornare sulle proprie decisioni di ritirarsi da ruoli istituzionali, come da tempo annunciato e solennemente riconfermato sino a pochi giorni fa. 
Rimane da capire chi l'ha costretto a ripensarci. Non credo che tale ripensamento possa essere attribuito a Berlusconi o a Bersani, o comunque soltanto a soggetti nostrani. Sembra logico immaginare che le preoccupazioni per l'adesione sempre più dolorosa fino al masochismo dell'Italia alle regole rigoriste che l'Europa ha escogitato per rispondere alla crisi del debito privato del sistema bancario globale, abbia spinto i potenti del mondo a sollecitazioni insistenti a Napolitano a rimettersi in campo. 
Se questa è la reale motivazione, la più importante, del gesto di Napolitano, non si può tuttavia sottovalutare l'atteggiamento soggettivo delle forze politiche italiane sempre più terrorrizzate dalle propria capacità autodistruttive che si erano evidenziate nel corso delel precedenti votazioni e che hanno subito individuato in Napolitano la figura che avrebeb potuto fugare ogni rivalità, sottoscrivendo così quello che può essere considerato un armistizio. 
Il lungo applauso dei grandi elettori quando, sbagliando anche in quel dettaglio, hanno pensato che fosse stato già raggiunto il quorum richiesto per la rielezione, non era riservato a Napolitano, ma a sè stessi, nel momento in cui si erano concessi ancora un po' di sopravvivenza politica, povere personcine completamente prive di ogni traccia di motivazioni di interesse collettivo, tutte prese dalla necessità di portare a casa la loro pagnotta. 
Naturalmente, la questione più importante rimane quella che riguarda il nostro futuro politico, cosa aspetta la nostra nazione, in quali direzioni andremo. 
Seppure infatti il liberismo internazionale e la mediocre classe dirigente italiana abbiano ieri segnato un punto a loro favore, le contraddizioni esplose non si vede come potranno essere ricomposte.
Intanto, domani stesso avremo due dati in più, l'uno costituito dai risultati delle elezioni regionali in Friuli che ci daranno un quadro delle reaioni degli elettori ai recenti eventi, e l'altro il discorso di insediamento di Napolitano che, se capisco correttamente le sue parole di ieri, intende mettere dei paletti, e credo che il più importante sarà costituito da limiti temporali, limitare cioè il proprio mandato a un paio di anni. Sono dati della massima importanza che potranno anch'essi contribuire a delineare il futuro che ci attende. Ci tornerò.

sabato 20 aprile 2013

IL NAPOLITANO BIS E I DIKTAT EUROPEI: CHI DOVEVA, HA FINALMENTE IMPARATO LA LEZIONE?

L'avrà capito anche Vendola ora, l'avranno capito quei PD che ancora invocavano il voto per Rodotà, ma soprattutto lo capiranno prima o poi gli elettori del PD che qui ormai il discrimine si situa tra chi con mal di pancia più o meno forti finisce comunque per assoggettarci alle compatibilità economiche dettate dalla Unione Europea, e quindi asseconda il disegno neoliberista che c'ha portato a questo stato di crisi economica sempre più profonda, e chi invece lo rifiuta e invoca il rispetto della nostra costituzione e la difesa inflessibile della nostra sovranità nazionale?..

LA SCISSIONE DEL PD IN DUE TRONCONI E' A QUESTO PUNTO IL DANNO MINORE

Dato per scontato che non c'è modo, almeno oggi, di tenere assieme l'intero PD, dato che l'ipotesi della sua scissione in due tronconi può risultare oggi perfino ottimistica, mi pare che chi vuole salvare ancora qualcosa del quadro politico, debba puntare sulla strada della contrapposizione di due candidature, nessuna delle quali può venire dal PD che ha già dato anche troppo in fatto di candidature sistematicamente bocciate. 
Una candidatura è in campo senza possibilità di equivoci, ed è quella di Rodotà, che tuttavia non avrà mai i voti di tutto il PD. Ora, la cosa più logica che Berlusconi potrebbe fare, e non capisco perchè tardi a farla, è puntare non sulla Cancellieri, ma su Marini o su un altro nome del PD. Ci troveremmo così in una situazione in cui sarebbe sancita la spaccatura del PD e avremmo nello stesso tempo al Quirinale un nome di area centrosinistra, chiunque dei due risultasse vincitore, seppure non proposti dal PD.

venerdì 19 aprile 2013

LA CAPORETTO DEL PD DI BERSANI



Che pena vedere quei pirla che ancora il 24 febbraio scorso hanno votato il PD ed oggi protestano. Ma davvero credevano che il PD non fosse il partito dell’inciucio, ma davvero credevano che non lo fosse da sempre come proprio modo connaturato di funzionare? Ma dove vivono costoro?

Così, un inciucio troppo scoperto sul nome del prossimo capo dello stato li fa infuriare, ma le scelte di politica economica del PD, quelle che vanno a braccetto con l’Europa della Merkel, quelle che molti di loro vivono sulla loro propria pelle non li hanno distolti dal confermare il loro consenso al PD...

giovedì 18 aprile 2013

VOI LO CAPITE BERSANI?

Ma io Bersani, non lo capisco proprio. Basandosi sulle debolezze altrui, Bersani si presentava a seguito delle primarie che lo avevano designato fortissimo. Bene, da allora egli sembra aver fatto di tutto per disperdere questa sua forza, assumendo scelte apparentemente suicide. 
Così è riuscito a non vincere elezioni che in partenza avrebbe dovuto stravincere, ha ingaggiato un fuorioso scontro con Napolitano che non avrebbe mai potuto vincere. Ora, affronta la questione dell'elezione del capo dello stato lasciando a berlusconi la scelta (come gli ha potuto fare un favore ed un'iniziativa enorme proponendogli una rosa piuttosto di un nome secco?), e infila il PD in un tunnel il cui esito potrebbe essere una scissione ma comunque ne esce fortemente danneggiato. L'unica spiegazione di questa sequela di errori è che Bersani soffra ancora la leadership di D'Alema, che sia lui il misterioso suggeritore di mosse così incomprensibili. Del resto, anche Marini sembra rappresentare una vittima sacrificale, anche se sorprese ce ne possono essere in tutti i sensi. Certo che se già alla prima votazione, Marini sta sotto i seicento voti, è un candidato già finito, ed allora potrebbe spuntare il candiodato D'Alema. Vedremo, non solo non è facile seguire le mosse arzigogolate di questi politicanti, ma non è neanche interessante.

martedì 16 aprile 2013

POVERA OLIGARCHIA DEL PD!

Dunque, le scelte di Napolitano dispiegano in questi giorni i loro effetti sul PD, dividendolo sempre più, fino a portarlo sull'orlo della scissione. 
Se Napolitano avesse dato un mandato pieno a Bersani, avrebbe determinato un esito certo, o Bersani riusciva a farsi dare la fiducia dal senato o non ci riusciva. In entrambi i casi, la situazione si sarebbe chiarita in un senso o nell'altro. Come ho sempre detto, bersani aveva pieno diritto di avere una chance, e se si fosse schiantato contro un diniego del senato, anche questo sarebbe stato un risultato significativo che avrebbe troncato la sua sorte politica, ed anche questo è un diritto che Napolitano avrebbe dovuto riconoscergli...

lunedì 15 aprile 2013

IL PARADOSSO DEL GRILLISMO



Chi mi legge con una certa assiduità, sa quale sia la mia diagnosi dei nostri tempi. Detta telegraficamente, io ritengo che oggi sia venuto definitivamente in crisi il liberalismo, e che la mancata consapevolezza di questa profondità delle trasformazioni necessarie, fino a dover mettere in crisi l’ideologia che ormai da secoli si è andata imponendo nell’occidente prima e in quasi tutto il mondo poi, riduce la politica ad una specie di danza ossessiva, il dibattersi alla ricerca disperata di una soluzione e al ritrovarsi sempre più affossati, come un mezzo gommato che una volta che le ruote restano impantanate, si affossa sempre più se insiste nell’accelerare. Teoricamente, potrei starmene alla finestra ad osservare questi inutili tentativi di risolvere la grave situazione in cui ci troviamo con mezzi del tutto inadeguati, sempre a cercare le variazioni minime avendo paura dei grandi cambiamenti. Poiché però quello che osservo non è un film, ma la realtà, e questa realtà coinvolge persone in carne ed ossa, non riesco proprio a mantenere questo atteggiamento atarassico, ed al contrario finisco per essere attivamente coinvolto in questioni su cui peraltro mi trovo raramente a convenire coi miei interlocutori, ma che tuttavia non posso che sentire profondamente mie, coinvolgenti la mia propria persona in quanto cittadino di questo mondo.

Ciononostante, la mia solitudine teorica quasi totale in questa mia diagnosi mi da’ un punto di vista privilegiato sulla situazione politica, una possibilità di avere uno sguardo da più lontano. In questa prospettiva, vi parlerò oggi del grillismo. Uso quasi sempre il più corretto riferimento al nome del movimento (M5S), ma stavolta farò eccezione perché mi riferisco specificamente proprio al fondatore Grillo...

venerdì 12 aprile 2013

A PROPOSITO DELLE PROSSIME ELEZIONI A CAPO DELLO STATO



Assisto con crescente disappunto al mercato delle vacche che si sta svolgendo sull’elezione del nuovo capo dello stato. Da una parte, trovo del tutto disdicevole queste trattative tra partiti, ed ancora di più quanto si va svolgendo nell’ampio palcoscenico mediale, dall’altra rabbrividisco rispetto alla gran parte del parterre di nomi che vanno circolando in questi giorni...

martedì 9 aprile 2013

ASPETTI CONTINGENTI E FONDAMENTALI DEL PROBLEMA DELLA COSTITUZIONE DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

La situazione ora appare più chiara, tutti i soggetti politici senza eccezione alcuna, hanno interesse a perdere tempo.
Al grido di "facciamo presto, facciamo presto", in realtà si nasconde un gioco di surplace, la famosa tecnica che i velocisti utilizzano per costringere l'avversario a collocarsi avanti per poterlo poi sorpassare e così vincere più agevolmente...

lunedì 8 aprile 2013

MA COME, NON SI POSSONO COSTITUIRE LE COMMISSIONI PARLAMENTARI?

Detto molto francamente, la dichiarazione del neopresidente del senato Grasso che afferma che le commissioni non possono essere costituite in assenza di governo mi pare un'emerita stronzata...

domenica 7 aprile 2013

LE GRAZIE E LE DISGRAZIE DI NAPOLITANO

La grazia concessa da Napolitano a Joseph Romano rappresenta un ulteriore tassello che rende più coerente l'immagine di un presidente del tutto succube rispetto al quadro atlantico, per il quale insomma il concetto di sovranità nazionale non ha alcun valore. 
Ormai, a poche settimane dalla fine del suo mandato, Napolitano ha così deciso di uscire allo scoperto senza più occultare questa sua appartenenza a questo circolo esclusivo transnazionale. Speriamo che finiscano almeno le laudi, ormai provenienti anche dal PDL a questo presidente. Questo incensamento soprattutto da parte della grande stampa, risulta davvero indigesto: che razza di giornalisti abbiamo in questo paese?

giovedì 4 aprile 2013

MA BERSANI E' RESPONSABILE O VITTIMA DELLA PERDITA DI TEMPO?

Riassumiamo. Si sono tenute le elezioni ormai da diverse settimane, ed era subito chiaro a chiunque avesse un minimo di capacità raziocinante che con quella composizione del parlamento e con le posizioni ufficiali che queste esprimevano, era impossibile che si potesse formare un governo in grado di ottenere la fiducia.
Logica avrebbe voluto che si prendesse atto di tutte le condizioni che le regole costituzionali imponeva alla situazione, ed invece tutti hanno finta di non sapere come sarebbe andata a finire...

lunedì 1 aprile 2013

CHE PENA NELLE REAZIONI A CALDO ALLE DECISIONI DI NAPOLITANO!

Che spettacolo questa nostra italietta!
Si parte da un capo dello stato che decide di uscire dal solco costituzionale per imporre la propria volontà (che è poi quella stessa dell'establishment europeo, guarda caso), istituendo in sostanza dal nulla una repubblica presidenziale. 
La cosa più preoccupante è la reazione del mondo politico-mediatico (è inutile distinguere tra questi, coincidono purtroppo). Il PD e il PDL hanno bisogno di ventiquattrore per reagire, le loro prime diochiarazioni inspiegabilmente sono di totale approvazione e condivisione. Dato l'abituale tono curiale del PD, la cosa appare più sfumata per questi, ma nel caso del PDL la cosa è addirittura clamorosa, tra i balbettii tutto sommato compiacenti di Alfano a caldo, e i titoli dei giornali di area della mattina successiva, poche ore per passare dall'approvazione all'accusa di golpe, non mi pare si tratti di poco. 
Ora, non per autocitarmi, ma personalmente ci sono stato un minuto per capire il senso e l'incostituzionalità della procedura imposta da Napolitano (e difatti ho subito postato), ma che riflessi lenti hanno questi presunti professionisti della politica?
La cosa però che più sbalordisce è la reazione di coloro che si soffermano esclusivamente sulle questioni sessiste, notando l'assenza di donne nelle commissioni proposte. 
Quindi, di fronte a un presidente che alla fine del suo mandato pretende di imporre al parlamento sovrano due commissioni di sua nomina che dovrebbero fare da tutori, da babysitter direi, dei parlamentari, di fronte quindi a una palese mortificazione delle prerogative costituzionali del parlamento, la Bonino in testa, presto seguita da una schiera di replicanti, si occupa della composizione in base al sesso. Ora, non sarà politically correct, ma insomma ma chi se ne impipa di quante donne stanno lì, per quanto mi riguarda non avrei avuto nulla da obiettare se la commisisone fosse interamente costituita da transessuali, o da lesbiche, cosa poteva cambiare? Ma dove le vede la Bonino queste differenze, questa ventata di novità portata dalle donne nella politica? Queste, come poi è ovvio, si comportano allo stesso identico modo dei loro colleghi maschi. 
Come ho già scritto, nessuno avrebbedovuto accettare di stare in queste commissioni, proprio a causa delle modalità di loro costituzione così discutibile da l punto di vista della nostra costituzione repubblicana.
Eppoi, continuo a non capire, ma non dovevamo finire di parlare di sesso, parlando solo di genere, e quindi il termine donne dovrebbe sparire, sotituito da femmina eterosessuale, femmina omosessuale, transessuale, travestito, e roba così?
Non capisco, per permettere a tutti di avere diritti quali quelli di adottare figli, puntiamo sul genere cioè sulle preferenze sessuali, ma poi al momento di costituire organismi decisionali, si ripropone il vecchio ed obsoleto (per loro, mica per me) sesso anatomico e fisiologico?
So che mi ripeto, ma insomma non ne posso fare a meno di dirlo: 

MA UN PO' DI SERIETA' MAI?