martedì 15 marzo 2016

IL DISIMPEGNO RUSSO IN SIRIA

La dichiarazione di Putin, di disimpegno della Russia dal teatro siriano va letta in chiave mediatica...

La Russia ha dichiarato all'inizio dell'operazione l'aspetto cronologicamente limitato dell'operazione e quindi Putin scalpitava per potere dichiarare chiusa la missione.


Quale migliore momento che durante una tregua militare che sostanzialmente sta tenendo e prima delle imminenti elezioni di aprile? 

Che poi la misura percentuale in cui gli obiettivi della missione siano stati raggiunti e il disimpegno venga oggi attuato, è questione di opinione. e certo Putin da' un quadro troppo rassicurante e trionfalistico e quindi irrealistico, della situazione e tutto questo fa parte delle regole del gioco.
 
Direi tuttavia che egli si è dimostrato straordinariamente tempestivo nello scegliere il momento più adatto per tale dichiarazione che gli garantisce la possibilità di rivendicare un successo certo più preteso che reale, ma non fino al punto che sostenerlo possa essere considerato ridicolo, ha comunque alcuni aspetti di verosimiglianaza, se non altro perchè mai prima d'ora, l'ISIS aveva ottenuto danni così rilevanti, e ciò con il contributo non certo esclusivo, ma comunque determinante della Russia. 

Dico che la valutazione va fatta in chiave mediatica, perchè, trattandosi di disimpegno parziale, è evidente che Putin si lascia ampi margini di flessibilità, che d'altra parte ci impediscono di prevedere realisticamente cosa la Russia farà nel prossimo futuro.
 
Complessivamente, pur con tutti i limiti che ho detto, l'operazione appare abile e riuscita.

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