sabato 28 aprile 2018

LA MOSSA DI RENZI CHE POTREBBE PORTARE CHIAREZZA SULLA SCENA POLITICA ITALIANA


Renzi non può più stare immobile, in apnea per occultare la propria esistenza politica, qualcosa, qualche mossa dovrà compierla...

venerdì 16 marzo 2018

QUARANTA ANNI FA: UN RICORDO PERSONALE


Ricordo perfettamente quella mattina di quaranta anni fa. 
Ero un giovane ricercatore all'Università, da poco tenevo un insegnamento per incarico dopo più anni di precariato. 
Come ogni mattina, mi trovavo già sul posto di lavoro nel mio Dipartimento, quando ricevemmo una serie di telefonate da nostri colleghi che ci comunicavano l'avvenuto agguato in via Fani, anche se in termini vaghi data ancora la mancanza di informazioni più chiare. 
Gli anni settanta sono stati un decennio di lotte e di schieramenti, ed io ero schierato alla sinistra, iscritto a Democrazia proletaria e sindacalista nella CGIL proprio del settore universitario dove ricoprii anche dopo pochi mesi da allora il ruolo di componente dell'esecutivo nazionale. 
Provenivo da anni di lotte dei precari, cioè di assegnisti e contrattisti, due figure di ricercatori a titolo precario, e nella lotta si era creata una struttura di coordinamento che ci teneva a contatto e che naturalmente aveva creato dei rapporti umani e politici tra noi come oggi si tenta di imitare attraverso il web, temo con scarsa fortuna. 
Ricordo come fosse facile a quei tempi mobilitarsi, quanta alta fosse la consapevolezza della propria forza e della propria capacità di incidere. 
Solo alcuni mesi prima, avevamo invaso il rettorato, obbligando un rettore temuto e con un potere senza rivali nell'Ateneo a riceverci, dove con una riuscita battuta avevo fatto ridere i miei colleghi a danno dello stesso rettore che era stato costretto a balbettare una risposta qualsiasi. 
Così, in presenza di notizie così gravi che subito tutti abbiamo interpretato come una provocazione, abbiamo convocato una assemblea improvvisata. 
Chi allora non c'era ancora o era troppo piccolo per seguire la politica, non può capire chi fosse Aldo Moro, il personaggio che forse più di ogni altro rappresentava il potere della DC, o almeno ne rappresentava uno dei leaders indiscussi, visto che la DC non ha mai avuto un unico capo, tranne forse ai tempi di De Gasperi, ma è un periodo troppo lontano anche per me. 
Sarebbe lo stesso se improvvisamente oggi si venisse a sapere che fosse stato rapito Giorgio Napolitano, per offrire un confronto con un personaggio del nostro tempo che sta al centro della situazione politica, da cui insomma non si può prescindere. Nel caso di Moro, c'era l'età ben più ridotta che evitava i limiti che l'anagrafe alla fine impone a chiunque, anche a Giorgio Napolitano. 
La vicenda di Moro poi io la vissi solo parzialmente perchè solo dopo pochi giorni andai a Cambridge dove trascorsi due mesi per svolgere una ricerca scientifica presso quella Università, e così seppi dell'uccisione di Moro quando ancora mi trovavo lì, ma ho voluto darvi questa mia esperienza personale di quel terribile giorno, anche come occasione per dare uno sguardo alla vita in quegli ormai distanti anni settanta e di cosa fosse allora la partecipazione politica in una stagione storica che ormai volgeva, anche a seguito di questo assassinio, al termine iniziandone una buia e con esiti ancora ignoti, in cui tuttora viviamo.

giovedì 1 marzo 2018

CHI VOTARE?

E' inutile girarci attorno, il voto in queste elezioni può essere decisivo solo se dato alla coalizione di centrosinistra, o ai 5S, o a FI/Noi e l'Italia o a FdI/Lega.
La scelta di votare le formazioni minori è naturalmente rispettabile e del tutto lecita, ma oggettivamente si pone su un piano differente, non quello di definire una maggioranza, ma più che altro come un'alternativa all'astensione, cioè un voto esemplare, non finalizzato a ciò per cui è stato creato, stabilire cioè a chi spetti governare, ma dimostrativo...

sabato 24 febbraio 2018

RETORICHE SULL'ASTENSIONISMO

Davvero stravagante questa campagna elettorale. 
Si parte da un parterre di partiti che vede euroentusiasti da una parte e cautamente eurocritici dall'altra. 
Poi, si scopre che gli eurocritici in realtà sono altreuristi alla Tsipras, il cui governo ha consentito il più grave saccheggio a carico del popolo greco di cui sarebbe arduo trovare adeguate somiglianze nella storia di tutte le nazioni. 
Pur in presenza di una inutilità di fatto delle elezioni, visto che si sa che si continuerà a tenerci privi di sovranità, ormai ceduta alla UE e all'impero USA,...

giovedì 15 febbraio 2018

PUNTI CALDI NEL DIBATTITO SOVRANISTA

Questo post si articola in tre parti che corrispondono a quelli che mi sembrano essere tre punti critici del sovranismo, e cioè l’uso del termine “costituzionale”, e in genere il rapporto con la costituzione del ’48, un secondo corrisponde a una questione divenuta di particolare attualità oggi, e cioè il rapporto con l’antifascismo, ed infine la questione della tempistica nell’azione sovranista...

mercoledì 17 gennaio 2018

QUALI DELLE FORZE POLITICHE CHE PRESENTANO LISTE ALLE PROSSIME ELEZIONI SONO APERTAMENTE ANTI-UE?

Il filosofo Carl Schmitt sostiene che il rapporto "nemico-avversario" costituisce criterio costitutivo della dimensione del politico. Detto in altre parole, per qualificare una certa azione come politica, io devo essere in grado di definire chi sia il mio nemico. 
E' in effetti una teoria interessante e suggestiva su cui dovrò ancora riflettere, ma in questa sede la assumerò come vera.

Bene, io riconosco come mio nemico politico l'Unione europea per ragioni che ho avuto modo di illustrare ampiamente in questi anni, ma su cui si può sempre tornare se fosse considerato utile...