venerdì 28 febbraio 2014

IL MOVIMENTO CINQUE STELLE E LA MALEDIZIONE DELLA POLITICA CONTEMPORANEA

La recente decisione di espellere alcuni senatori, assunta dal M5S secondo le solite procedure, definite con una certa dose di ironia involontaria, di democrazia diretta, a seguito delle forti sollecitazioni in questo senso da parte del duo Grillo-Casaleggio, ha collocato nuovamente questo movimento al centro dell'attenzione mediatica. 
Entriamo così subito nel nucleo del problema che si può riassumere con l'espressione "spettacolarizzazione della politica"...

mercoledì 26 febbraio 2014

LA CRESCENTE FEMMINILIZZAZIONE DELLA SOCIETA' CONTEMPORANEA

Prima o poi doveva necessariamente avvenire, ed ormai la cosa non può più essere ignorata.
Nella società contemporanea, soprattutto a causa dei progressi tecnologici, le doti tipiche del maschio, quali la maggiore forza fisica, una certa dose di temerarietà, una maggiore indipendenza dai vincoli sociali, un certo carattere primitivo che lo lega ai bisogni essenziali, non sono più utili, se non addirittura dannosi...

domenica 23 febbraio 2014

Mr STAISERENO E' DIVENTATO PREMIER

Il nuovo governo Renzi è già nato ed è pronto a ricevere lunedì la fiducia.
Tutta questa vicenda di questo governo è davvero paradossale. Le motivazioni che vengono date sono motivazioni circolari, che cioè utilizzano la conseguenza di una scelta come premessa di quella stessa scelta...

martedì 18 febbraio 2014

STASERA LA COSA DIVENTA SPUDORATA

E poi si dice che uno è complottista. 
Ma mi chiedo se ci sia bisogno di coniare e di utilizzare questo nuovo termine, e se non sia invece meglio ricordare che noi umani siamo esseri intelligenti, se in certe situazioni si da del complottista soltanto a chi dimostra solo di essere un tantino perspicace.  
Ora, che cosa deve pensare uno che non voglia passare per credulone se vede una situazione di questo tipo...

sabato 15 febbraio 2014

UNA SETTIMANA POLITICA DA RICORDARE

Settimana davvero disastrosa per Napolitano. 
Iniziata con la sbarco al parlamento della richiesta del M5S della sua messa in stato d'accusa, e continuato con l'ormai famoso articolo del Corriere che richiamava le interviste di Friedman a gente del calibro di Prodi e De Benedetti, che ha subito innervosito il presidente, fino a portarlo a farsi scappare quella frase (di cui avrà avuto tempo per pentirsi amaramente) sull'ipotesi delle elezioni come una sciocchezza. 
Pensate che potere ha chi lo attacca se ha potuto convincere una persona così determinata come lui ad abbandonare Letta e il suo governo, una creatura tutta made by Napolitano, e assecondare così l'ipotesi di nuovo governo di Renzi! Come dire che il potentissimo presidente che ha fatto e disfatto per più di due anni praticamente tutto nel nostro paese, ha dovuto acconciarsi a incoronare Remzi, un personaggio che come tutti sanno, non ha mai amato e la cui ascesa ha sempre guardato con grande diffidenza se non preoccupazione. 
Infine, lo schiaffo plateale da parte del M5S e da parte della Lega che hanno deciso di disertare il rito delle consultazioni da parte di Napolitano per la formazione del nuovo governo. 
La cosa è in effetti clamorosa, e secondo me ben scelta da parte di questi due partiti. Con questa mossa, essi in sostanza non riconoscono Napolitano come il loro presidente, dicono all'opinione pubblica che non credono che egli costituisca un arbitro affidabile, che sia anzi uno dei principali giocatori in campo, cosa del resto difficilmente contestabile (lo stesso Napolitano non c'ha lesinato esternazioni di merito nelle questioni politiche). 
E' curioso osservare come i numerosi suoi servetti, inveiendo ripetutamente contro questo gesto, finiscono per confermare la tesi che Napolitano sia il loro personale presidente invece che il presidente di tutti. Essi sono così sprovveduti che invece di minimizzare la portata del gesto, lo amplificano a loro modo credendo di contrastarlo, ma così finiscono appunto per assecondarlo. 
Il punto è che l'autorità di un arbitro deve essere riconosciurta da tutte le parti in causa, e quindi quando qualcuna di queste parti sconfessa questo ruolo arbitrale, non v'è possibilità alcuna di annullarne gli effetti meno che mai proprio da parte delle altre parti in causa, evidentemente favorite se si sentono così impegnate a difenderlo. 
Dopo questa settimana così cruciale, molte cose risultano cambiate negli equilibri politici nel nostro paese. 
La più importante, risulta essere il ridimensionamento del potere di Napolitano, mentre è tutto da provare il fatto che Renzi sia così influente, visto che egli pare essersi preso una dose apparentemente indigesta di rischi, una overdose si direbbe.
 
Alla fine, tutto ciò a cui assistiamo appare senza senso, sulla soglia dell'assurdità, ed a costo di essere accusato di "complottismo", non posso che concludere che dietro quanto viene mostrato sul palcoscenico mediatico, c'è qualcosa di nascosto e che andrà decifrato man mano che le cose si svilupperanno e le finalità dovranno necessariamente venire alla luce.

giovedì 13 febbraio 2014

L'INCOERENZA ESTREMA NEI COMPORTAMENTI POLITICI COME PRASSI VINCENTE

Veramente uno spettacolo di coerenza estrema nel panorama politico italiano.
Renzi, dopo alcune titubanze iniziali, ha finito col convenire sulla tesi di Napolitano, un governo a termine per completare le riforme, sia quella elettorale che quella costituzionale.
Non solo, egli ha ripetutamente affermato che mai sarebbe andato al governo senza passare per le elezioni, ed adesso va a sedersi a Palazzo Chigi senza aver neanche sentito l'odore di elezioni, e dichiara che la legislatura non deve terminare anticipatamente, durare quindi fino alla scadenza del 2018.
Onestamente, non è chiaro cosa dovrebbe dire di più autocontradditorio, egli ha già esercitato ogni possibilità di essere incoerente, un vero campione che mette in crisi perfino il primato che appariva imbattibile di Berlusconi.
Non cito neanche le incoerenze di tutti i partitini che dividono con il PD l'appoggio all'attuale governo, pronti senza esitare un attimo, a catapultarsi nel nuovo governo. Qui, abbiamo quindi l'intero schieramento parlamentare maggioritario pronto a cambiare idea in un fiat, pur di non rischiare di rimanere fuori dal governo.

Sembra conseguenziale concludere che i partiti italiani siano privi di idee, di opinioni politiche, e siano portatori esclusivamente di interessi, interessi in verità anche spiccioli, occupare un dicastero, qualunque esso sia...

mercoledì 12 febbraio 2014

NAPOLITANO E BERLUSCONI NELLA VICENDA SOLLEVATA DA FRIEDMAN

Qualche osservazione personale su aspetti specifici della vicenda che portò Monti a Palazzo Chigi. 
Innazitutto, partiamo da coloro i quali si premurano a dire che non v'è nessuno scoop, che era ovvio e doveroso che Napolitano pensasse per tempo a cosa fare in caso di aggravamento di una crisi che già si cominciava a prospettare...

martedì 11 febbraio 2014

LA TEMPESTA SU NAPOLITANO ARRIVA DA LONTANO

Sulle ultime notizie apparse sulla stampa su Napolitano, vi suggerisco una visita a questo link: 

 http://www.aldogiannuli.it/2014/02/regalo-a-napolitano/

Vi riporto qui di seguito il mio intervento, in attesa di tornare sulla questione successivamente...

domenica 9 febbraio 2014

L'INCOMPRENSIBILE OSTINAZIONE DI CUPERLO

Devo dire che quanto rimane (e non è poco) del PD pre-Renzi mi preoccupa davvero. Sentire Cuperlo dalla Annunziata ieri, è stato per me uno spettacolo sconvolgente...

giovedì 6 febbraio 2014

LO STOP AND GO PER NIENTE DECISIONISTA DEL RIFORMISTA DECISIONISTA GIORGIO NAPOLITANO

Ma che bravo tattico il nostro presidente Napolitano!
Prima di tutto, bella la mossa verso Berlusconi. Dopo avere quanto meno tollerato (io penso veramente che l'abbia incoraggiato) la mossa di Renzi di fare l'accordo preliminarmente con FI, ora stoppa Berlusconi e la sua influenza divenuta in questi giorni troppo invadente, con la scelta che formalmente ha fatto Grasso, saltando perfino il risultato del voto contrario da parte dell'Ufficio di presidenza del senato e che naturalmente è stato il punto scatenante, ciò che Napolitano non poteve tollerare. Con Berlusconi si tratta, anzi bisogna che egli appaia ancora come il vero leader della destra, ma non fino al punto di fare del senato ciò che egli vuole.
Dall'altra parte, stipula un patto con Renzi che prevede innanzitutto l'approvazione delle riforme istituzionali, ma quando si discute della stessa permanenza del governo Letta, allora non esita un momento dall'imporre uno stop anche da quella parte. 

Così, con questa tattica dello "stop and go", Napolitano rimane il vero ed unico vero protagonista della scena politica nazionale. 
Forse il presidente dovrebbe però spiegare come si possa nello stesso tempo forzare oltre ogni limite permesso una manovra per l'approvazione di riforme in senso decisionista, e nello stesso tempo nel quotidiano fare di tutto perchè la politica diventi uno stagno. 
Tutto va finalizzato alle riforme chieste dal liberismo globale, il resto può attendere, perfino le sofferenze tanto evocate periodicamente con spirito compassionevole dallo stesso presidente che con l'altra mano non esita ad infliggerle con le sue scelte concrete. 

Un vero capolavoro da parte dell'ultimo dei protagonisti della prima repubblica.

domenica 2 febbraio 2014

IL NEOTOTALITARISMO MASCHERATO DA ANTIFASCISMO

Sta ormai tramontando la così tanto decantata società aperta di Popper.
Seppure nel mio libro io abbia fortemente criticato la stessa nozione di società aperta come la intende Popper, cioè una società senza ideologie, bisogna tuttavia ammettere che le moderne nazioni che hanno adottato sistemi politici a democrazia parlamentare, praticamente l'intero occidente almeno a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, erano società non totalitarie.
Sia Popper che la Arendt, fanno confusione tra società totalitaria e non ideologica. Esistono in effetti stati non totalitari, ma non esistono nè potranno mai esistere stati non ideologici.
Non è tuttavia di questi aspetti politici teorici che qui mi voglio occupare.
Ho fatto questa premessa perchè l'attualità politica ci richiama questi aspetti teorici, ci fa vedere come stiamo precipitando dal classico stato a democrazia parlamentare a uno stato totalitario.
In uno stato del primo tipo, il consenso in qualche misura meditato, seppure sempre nascesse da una condivisione di alcuni elementi culturali universali, era uno dei requisiti per chi volesse esercitare il potere. La stessa costituzione della repubblica italiana che l'assemblea costituente ci consegnò nel 1948, rappresenta un testo che garantisce la salvaguadia di determinati diritti attraverso l'esplicitazione di alcuni  principii fondamentali ed un'abile struttura istituzionale. 
Che poi nella pratica politica, tali diritti fossero sempre a rischio di essere conculcati, è cosa inevitabile, direi scontata: la lotta per il potere è feroce e senza quartiere.
Tuttavia, rimaneva ai più deboli la difesa costituita dai principii e dalle istituzioni previste dalla costituzione, una sorta di argine all'esercizio di un potere arbitrario, che quindi non poteva mai divenire totalitario, doveva necessariamente venire a patti con i diritti costituzionali.
Purtroppo, nel corso degli ultimi anni si va sempre più delineando una riduzione sempre più netta dei poteri che pure dovrebbero appartenere al popolo, sequestrati in maniera sempre più sbrigativa da pochi potenti, ormai sempre più legati a poteri sovranazionali, delineando così la famigerata tirannia globale.
Il meccanismo è abile e perverso, e si avvale di una serie di misure convergenti nell'ottenere l'effetto desiderato...