Renzi sostiene che l'Italia ha diritto di criticare la UE e 
l'austerità imposta ai paesi dell'eurozona, perchè ha fatto le riforme. 
Ora, se l'Italia ha fatto le riforme che la UE pretendeva, fino ad aver
 fatto attuare un golpe a partire dall'insediamento del governo Monti, 
logica vorrebbe che quelle riforme fossero buone, giuste e necessarie, e
 che quindi altrettanto giusta, buona e necessaria sia la pratica 
dell'austerità. 
Insomma, o l'austerità era sbagliata, ed allora l'Italia
 male ha fatto a fare riforme pessime, terribili per l'economia 
italiana, o se quelle riforme erano giuste, non si vede perchè adesso 
Renzi pretenda un'inversione di tendenza. 
 
In verità, per coerenza, 
Renzi dovrebbe come prima cosa disconoscere quelle riforme e tornare 
alla situazione precedente: solo così, avrebbe un motivo perchè gli 
italiani possano appoggiarlo nella sua lotta in sede UE per ottenere una
 svolta a favore della crescita. 
Inoltre, Renzi dovrebbe alfine, almeno dopo l'esperienza Tsipras, rendersi conto che bluffare con la germania non porta da nessuna parte. La Germania è come quel giocatore di poker che non crede mai ai rilanci degli avversari, e che quindi va sempre a vedere, e quindi il bluff è un'arma spuntata.
Se Renzi 
vuole vincere con la Germania, deve contemplare ufficialmente l'ipotesi 
dell'uscita dalla UE, o quantomeno dall'eurozona. 
Il resto è rumore inutile e fastidioso, che nasconde il vuoto di proposta politica. 
Tutto invece torna ad essere logico se Renzi non sta agendo in nome e nell'interesse della nazione che governa, ma in quello degli USA, la potenza imperiale che non esita ad utilizzare schivi e schiavetti insediati nei vari paesi satelliti.
Tutto invece torna ad essere logico se Renzi non sta agendo in nome e nell'interesse della nazione che governa, ma in quello degli USA, la potenza imperiale che non esita ad utilizzare schivi e schiavetti insediati nei vari paesi satelliti.
 
 
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