lunedì 14 marzo 2016

LA MAZZOCCHI ED I BAMBINI

Ieri, la Mazzocchi scriveva sulla prima pagina del Corriere della Sera ipotizzando che il bimbo nato nel campo profughi greco, si chiedesse da grande dove fossero gli europei mentre egli nasceva in condizioni così estreme. 

Rispondendo alla domanda che la giornalista vorrebbe retorica, io dico che certo, non possiamo sapere cosa facesse ciascun europeo, ma di una persona lo sappiamo.
Mentre questo bimbo era protagonista del ripetersi del miracolo della nascita, sappiamo con assoluta certezza che la Signora Mazzocchi scriveva cazzate su "Il Corriere della Sera".

Mi chiedo dov'erano gli europei mentre centinaia e non singoli bambini greci morivano per carenza di assistenza sanitaria dopo i tagli al bilancio pubblico imposti dalla troika ed assecondati da governi complici.
Mi chiedo dove hanno e come usino il cervello costoro che si emozionano a comando, che esercitano la loro attenzione a corrente alternata, che non sono in grado di collegare i vari aspetti delle vicende politiche.
 
Parlare dei bimbi, quasi sempre invocati a vanvera e con scarso acume, serve in fondo per non dovere ammettere quanto sia d'attualità parlare di rivoluzione e come non dovremmo tollerare non la morte di un singolo bimbo, ma un ordine mondiale ingiusto ed ormai francamente insopportabile, che è il presupposto delle troppe morti dei nostri piccoli, verso cui dovremmo esercitare tutti una funzione di protezione.

Ma la Mazzocchi ce lo insegna, è più facile scrivere cazzate e trarne lauti guadagni da parte dei padroni de "Il Corriere della Sera": amen!

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