Ieri, la Mazzocchi scriveva sulla prima pagina del Corriere della Sera
ipotizzando che il bimbo nato nel campo profughi greco, si chiedesse da
grande dove fossero gli europei mentre egli nasceva in condizioni così
estreme.
Rispondendo alla domanda che la giornalista vorrebbe retorica, io dico che certo, non possiamo sapere cosa facesse ciascun europeo, ma di una persona lo sappiamo.
Mentre questo bimbo era protagonista del ripetersi del miracolo della nascita, sappiamo con assoluta certezza che la Signora Mazzocchi scriveva cazzate su "Il Corriere della Sera".
Mi chiedo dov'erano gli europei mentre
centinaia e non singoli bambini greci morivano per carenza di assistenza
sanitaria dopo i tagli al bilancio pubblico imposti dalla troika ed
assecondati da governi complici.
Mi chiedo dove hanno e come usino il cervello costoro che si emozionano a comando, che esercitano la loro attenzione a corrente alternata, che non sono in grado di collegare i vari aspetti delle vicende politiche.
Mi chiedo dove hanno e come usino il cervello costoro che si emozionano a comando, che esercitano la loro attenzione a corrente alternata, che non sono in grado di collegare i vari aspetti delle vicende politiche.
Parlare dei bimbi, quasi sempre
invocati a vanvera e con scarso acume, serve in fondo per non dovere
ammettere quanto sia d'attualità parlare di rivoluzione e come non
dovremmo tollerare non la morte di un singolo bimbo, ma un ordine
mondiale ingiusto ed ormai francamente insopportabile, che è il
presupposto delle troppe morti dei nostri piccoli, verso cui dovremmo
esercitare tutti una funzione di protezione.
Ma la Mazzocchi ce lo insegna, è più facile scrivere cazzate e trarne lauti guadagni da parte dei padroni de "Il Corriere della Sera": amen!
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