Questa vicenda dell'ultima svolta nella vicenda del DDL Cirinnà è di grande rilevanza politica.
Mi riferisco alla decisone del gruppo parlamentare al senato del PD di rinviare le votazioni alla prossima settimana, presumibilmente a mercoledì 2 marzo, polemizzando col M5S a cui attribuisce incomprensibilmente la responsabilità di tale rinvio (che invece il capogruppo M5S aveva esplicitamente rifiutato e contro cui ha votato contro).
La conclusione che traggo e che tenterò di argomentare nel prosieguo, è che ciò dimostra come il PD sia intrinsecamente incompatibile con una democrazia parlamentare, e quanto il degrado civile e culturale dei media italiani sia andato avanti, trascinandosi seco l'intera società italiana che ormai è preda inerme del settore dell'informazione che la condiziona a suo piacimento.
Facciamo quindi una breve cronistoria della vicenda...
E' ormai da più di un anno che nella strategia per vincere le tecniche dilatorie dell'opposizione, si è aggiunto un nuovo strumento, quello di presentare un emendamento speciale a cui è stato dato il nome di emendamento canguro, da parte della stessa maggioranza che appoggia il DDL in votazione.
Tale emendamento è speciale in quanto, non so attraverso quale formulazione, ha la capacità di far decadere gli emendamenti presentati e quindi di non doverli mettere in votazione, con i connessi guadagni in termini di tempi necessari per l'approvazione.
Qui, vorrei chiedermi dove stanno i numerosissimi costituzionalisti pronti ad intervenire su tutto lo scibile umano, ma molto distratti nel fornire una spiegazione del funzionamento ed un loro parere sulla liceità di tale procedura che i presidenti delle camere, seguendo una loro collaudata prassi compiacente verso il governo, non esitano a permettere senza frapporre obiezioni di nessun tipo.
Da profano, supponevo che si trattasse di un emendamento chilometrico, che riportasse per esteso parti significative degli emendamenti presentati, dandone risposta al proprio interno. Apprendo invece che l'emendamento è abbastanza sintetico, perchè si limita ad esporre dei principii che contrastano i principii degli emendamenti delle opposizioni, e per questa via la sua apporvazione rende superflua la discussione su altri emendamenti.
Il mio dubbio è che, trattando di principii, sia lasciata alla presidenza un margine di discrezionalità enorme nel definire se gli altri emendamenti vengano superati.
In ogni caso, anche volendo assolvere i presidenti dei consessi parlamentari, rimane il fatto che la sostanza di questa procedura ha lo scopo esplicito di tagliare ogni discussione sul merito della legge da approvare, e se consideriamo la sconsiderata, di fatto incostituzionale prassi che si è ormai affermata che l'iniziativa legislativa è diventata un privilegio esclusivo del governo, il risultato è di mortificare enormememnte il ruolo del parlamento a cui invece il testo della costituzione uscita dalla resistenza dava una funzione centrale, di fatto la più importante in tutta la costruzione istituzionale.
Bene, la storia di questa legislatura è piena di clamorose proteste da parte dell'intero spettro dell'opposizione a questa prassi dello strozzamento del dibattito.
Si giunge quindi in questi giorni ad una situazione inconsueta, il DDL non gode del consenso dell'intero arco delle forze della maggioranza, e trova così la sua maggioranza direttamente dentro il parlamento, visto che un'importante forza dell'opposizione, il M5S, lo appoggia. evidentyemente perchè ne condivide il testo.
Arriviamo così allo scorso martedì 16 febbraio, quando un PD sempre più ostinato presenta un emendamento canguro per eliminare l'intero arco degli emendamenti presentati da chi si oppone, ma si accorge che il M5S che pure condivide il contenuto del DDL, ovviamente non condivide la procedura prevista dal PD con la presentazione del consueto canguro.
Mi chiedo dove stia la sorpresa.
Se il M5S ha continuamente e ripetutamente dichiarato la natura liberticida della dialettica parlamentare dovuta ai canguri presentati da una maggioranza intollerante, protestando anche in forme clamorose e discutibili, mi pare una conseguenza coerente che rifiuti questa stessa procedura anche quando ciò favorirebbe l'approvazione di un DDLa cui sono favorevoli.
In altre parole, condividere un testo di legge non significa in alcun stare dalla stessa parte, quando come è noto, il M5S sta fuori dalla maggioranza, e di conseguenza non v'è ragioen di condividere una tattica parlamentare che in passato si era così clamorosamente contestata.
La sorpresa quindi sarebbe stata lecita proprio nel caso opposto, un clamoroso voltafaccia rispetto a quanto predicato in passato in tema di procedure parlamentari.
La cosa più interessante è tuttavia un'altra, e consiste nella clamorosa decisione di chiedere la sospensione delle votazioni, ottenuta tramite l'aggregarsi al carro piddino dei soliti falsi oppositori di Forza Italia, e tutto ciò in aperta contrapposizione alal sempre dichiarata esigenza di fare presto.
Per il PD insomma, la stessa fretta invocata per giustificare una procedura che impedisce il confronto in aula, di colpo sparisce fino alla richiesta al contrario di allungamento dei tempi in attesa di non so quale riflessione interna al PD. Le sue dinamiche interne di partito a loro modo di vedere giustificano qualsiasi ritardo, mentre alle opposizioni non si lascia neanche un minimo spazio temporale, neanche per potere argomentare le proprie proposte di modifica.
La verità è ovvimente un non detto, e che consiste nella assoluta incapacità del PD di gestire un dibattito parlamentare, consentendo a ciascuno i ripensamenti che sono sempre possibili soprattutto in materie quale quelle del DDL Cirinnà.
In questo senso, il PD è diventata una forza politica del tutto incompatibile con le procedure che in una repubblica parlamentare sono e dovrebbero a tutti apparire come ovvie.
Ma vi è qualcosa che è perfino più grave del fatto che il partito di maggioranza relativa sia così incompatibile con l'ordinamento costituzionale vigente, ed è il silenzio e le menzogne compiacenti della stampa, che configurano ormai la situazione politica italiana come un regime, e come tale incapace di garantire un'informazione minimamente obiettiva.
Come ulteriore conseguenza, la gente è sempre più rincretinita, incapace di apprezzare l'importanza delel procedure, incapace anche di giudicare un DDL nel merito.
Mi imbatto ormai costantemente con argomentazioni centrate sula dicotomia avanzato /arretrato, del perchè non siamo con i paesi avanzati, perchè l'italia è così arretrata, ed amenità di questo tipo, con uno spirito provincialista ormai francamente insopportabile: e credono anche di avere delle opinioni, mah!
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