venerdì 28 novembre 2014

ECCOCI ALL'EPILOGO DI FORZA ITALIA

Il risultato elettorale di Forza Italia e quanto sta lì accadendo sembrano confermare la fine effettiva di questo raggruppamento che già da alcuni mesi preconizzo in base ai comportamenti di Berlusconi...

giovedì 27 novembre 2014

IL MINISTRO PADOAN PREDA EVIDENTE DI ALLUCINOGENI

C'hanno massacrato le parti intime con questo famoso piano di investimenti dell'unione europea che avrebbe dovuto costituire il primo atto importante della nuova commisssione presieduta dal tanto discusso Junker. 
Ancora  fino a qualche giorno fa, i membri del governo Renzi giuravano sul fatto che entravano in gioco più di trecento miliardi di euro di denaro fresco, reale, ed attribuivano a questo piano un ruolo salvifico, risolutivo della crisi che scuote ormai da troppo tempo l'intera unione.
Ebbene, l'elefante ha partorito un topolino, visto che ieri si è saputo che la UE mette solo 21 miliardi di euro effettivi, e conta su adesioni volontarie dei singoli stati che non verrà conteggiato nel deficit ai fini della nota regola del 3% massimo di disavanzo annuale rispetto al PIL...

lunedì 24 novembre 2014

RISULTATI ELETTORALI CLAMOROSI

Sono anni, potrei dire decenni, che leggo lamenti e rimproveri verso i comportamenti elettorali, verso questo popolo bue che non capisce nulla, che permette ai soliti noti di occupare lo stato facendo i propri interessi. 
Vorrei ora sapere da codesti commentatori severi che cosa ne pensino di quanto è successo ieri per le regionali. Già mi pare di percepire un grido di dolore per l'astensionismo elevato, qualche traccia la lessi già ieri su fb, un'altra occasione per prendersela con gli elettori, che ora si beccano il termine "qualunquisti"...

sabato 22 novembre 2014

DRAGHI, LE BANCHE E LA RENDITA

Trovo stravagante e nello stesso tempo interessante il modo di parlare di Draghi, che sostiene di volere contrastare lo strapotere delle banche (che tra l'altro sono in ultima istanza proprietarie della BCE che egli dirige) nei confronti, udite, udite, dei risparmiatori.
Secondo voi, questa affermazione ha un suo senso compiuto? Secondo me, nessuno, come tenterò di argomentare...

giovedì 20 novembre 2014

NUOVI SINTOMI DELLA CRISI PROFONDA DELLA MODERNITA'

La questione degli aderenti alla repubblica islamica provenienti dai paesi occidentali più sviluppati, pone dei problemi che travalicano ampiamente la dimensione terroristico-militare. 
Ciò che realmente viene in evidenza può essere riassunta nella maniera migliore nello stesso nome che in Nigeria gli ultrà islamici si sono voluti dare, qualcosa che in italiano suonerebbe come "stop all'occidente".
Il mondo islamico insomma vive con disagio l'invadenza della cultura occidentale in cui noi come europei siamo immersi, il che implica che lo scontro si sposta dai temi più propriamente religiosi per passare a quelli più ampiamente culturali. 
La novità del successo considerevole del proselitismo da parte dell'estremismo islamico proprio nel cuore dell'occidente più consumistico, nella culla stessa del verbo modernista, inserendosi in questo contesto di scontro di civiltà di cui dicevo, finisce col rappresentare una prova non occultabile dello stesso progetto modernista. 
Questi giovani che abbandonano le comodità più o meno grandi della vita nelle periferie occidentali per imbracciare un mitra e trasferirsi nell'inferno dei campi di battaglia siriani ed iracheni, rappresentano la dimostrazione vivente che il travolgente successo dell'occidente con la sua rivoluzione modernista, andato avanti per i secoli che stanno immediatamente alle nostre spalle è arrivata a una sorta di capolinea.
Ancora un segnale della profondità dei cambiamenti che attraversano i nostri giorni, a cui fa fronte una sempre più sconcertante inconsapevolezza, una sorta di cecità che ci fa credere che tutto sta proseguendo lungo un alveo che ci sarebbe familiare, mentre il fiume pare volere trovarsi un nuovo percorso. 
Proprio nei giorni in cui Renzi affida il successo dei suoi messaggi a questa ostentazione di nuovismo tanto assoluto quanto generico, tutto ciò appare infine soltanto come il canto del cigno della lunga marcia modenista.

Da una parte le cose ci trascinano in contesti del tutto nuovi, dall'altra il nostro modo di vivere questa realtà appare incatenato a delle convinzioni che assorbiamo dall'ambiente culturale che ci circonda e che riesce tuttora  a prevalere, occultandoci quanto tutto ciò sia oggettivamente obsoleto e distraendoci dalle urgenze di assumere nuovi modi di vedere la realtà che ci circonda.

martedì 11 novembre 2014

L'ACCELERAZIONE IMPROVVISA NELLA POLITICA ITALIANA

Non v'è dubbio che in questi ultimi giorni la situazione politica in Italia ha subito un'improvvisa accelerazione.
Dopo svariate settimane di solita campagna mediatica menzognera da parte di Renzi e dei suoi ministri per nascondere il vuoto di strategia, abbiamo oggi di fronte vari eventi che sono avvenuti, tutti di grande rilevanza. Ne faccio un rapido elenco:

- incontro tra Renzi e Berlusconi con dichiarazioni da parte del premier che il patto del Nazareno scricchiola.

- inizio di scontri violenti in eventi di piazza.

- elezione di un nuovo giudice costituzionale e di un membro del CSM mediante accordo con il M5S.

- rilancio della legge elettorale senza che si dica come una sua approvazione in tempi rapidi possa conciliarsi con i tempi inevitabilmente più lunghi della riforma costituzionale.

- annuncio mediatico non smentito da nessuno delle prossime dimissioni di Giorgio Napolitano (finalmente...!).

Da questi fatti, tenterò di trarre alcune ipotesi sui possibili sviluppi...

giovedì 6 novembre 2014

A PROPOSITO DEGLI ECONOMISTI

Lo specialismo è proprio una cattiva bestia. 
Per specialismo, intendo riferirmi a quell'atteggiamento mentale che deriva dall'essere parte di un microuniverso di competenze specialistiche e dal rimanervene prigioniero. La  conseguenza è una ridotta se non nulla capacità di reale dialogo con i non iniziati, mentre il dialogo tra iniziati finisce per non costituire più un vero dialogo, diventando di fatto lo scambio di messaggi rassicuranti sull'appartenere a quello stesso microuniverso specialistico. 
Ciò diventa particolarmente vero nel caso degli economisti. Si resta sbalorditi nel constatare come costoro non siano in grado di prendere atto di una cosa eclatante sul piano sperimentale, quello insomma della realtà fattuale, che non esiste fenomeno economico rilevante che sia stato minimamente previsto in base all'applicazione delle teorie economiche esistenti. A posteriori certo, le teorie appositamente applicate e magari modificate ad hoc, danno spiegazioni esaurienti, a volte perfino affascinanti nella loro capacità narrativa, ma tutto questo è possibile solo dopo che le cose si sono già verificate...

lunedì 3 novembre 2014

VIOLANTE TROMBATO COME RIVINCITA DEL PARLAMENTO E DELLE SUE PREROGATIVE

Ed alla fine, Violante ha ritirato la sua candidatura a giudice costituzionale.
L'ha fatto con una lettera in cui lancia lamenti e preoccupazioni per il clima parlamentare.
Vorrei capire: a parere di questo trombone prima intransigente protagonista della fazione più giustizialista, poi pentitosi e convertito a fare da pontiere col tanto precedentemente fustigato Berlusconi, si dovrebbero vergognare i parlamentari forse rei di non averlo votato.
Al contrario, con tutta evidenza è lui a doversi vergognare, ed assieme a lui coloro che dai ruoli di massima responsabilità della repubblica, lo hanno sostenuto ad oltranza, bloccando per settimane entrambe le camere parlamentari. 
A me pare che proprio costringere questo gruppo di potere a desistere dal tentativo, l'essere riusciti a sottrarsi a questi indegni diktat, sia il modo giusto di riscattare il parlamento dall'avere tollerato di vedersi bloccati per assecondare una manovra indecente.

Questo passaggio ha un'importanza politica che travalica ampiamente il merito della questione, mostra finalmente per la prima volta da molto tempo a questa parte la capacità di un parlamento, pure eletto in base ad una legge elettorale dichiarata anticostituzionale e quindi illegittima, i riprendersi la propria sovranità, di esercitare il proprio ruolo in maniera più aderente al mandato costituzionale, un piccolo episodio da cui, pur tanto piccolo, è forse possibile ripartire per invertire una direzione rovinosa sancita in modo clamoroso dagli atti ma soprattuto dai messaggi twittati dall'attuale presidente del consiglio in questi mesi di suo mandato.