lunedì 4 aprile 2016

IL DOSSIER SUI FONDI OFFSHORE: UNA NUOVA OSCURA MANOVRA POLITICA

Questa vicenda dei conti bancari aperti a Panama mi pare davvero una faccenda da gossip puro e semplice.

Innanzitutto, non sappiamo ancora chi sia la gola profonda, il funzionario di quello studio che aveva a disposizione il dossiere ed ha deciso di divulgarlo, nè si sa ancora con quali motivazioni... 

In secondo luogo, c'è una equipe giornalistica centralizzata che ha gestito l'analisi del dossier e che lo va divulgando all'intero settore dell'informazione. 
Bene, mi pare che una domanda del tutto lecita sia: perchè dovrei fidarmi dei giornalisti come se questi fossero una fonte di informazione verace, e non menzognera come si evincerebbe da un'inifinità di esempi tratti dalla stampa giorno dopo giorno?
La cosa che mi preoccupa, sia chiaro, non è che ci possa essere qualche accusa falsa, ma il contrario, e cioè che alcune delle notizie, alcuni dei personaggi presenti nel dossier originale, possano essere spariti dai resoconti, nascosti e così salvati dalla gogna mediatica.

In terzo luogo, dove starebbe la notizia, cioè la novità, cosa di soprendente ci dice questo dossier. Che gente che a vario livello gestisce potere, ne approfitti per arricchirsi e che lo faccia con la massima discrezione?
Non vorrei apparire eccessivamente cinico, ma a me meraviglia piuttosto che ci sia qualcuno che avendone l'opportunità, non lo faccia.

A volte ho proprio l'impressione che la gente viva in maniera dissociata, sa giorno dopo giorno la spietatezza che il sistema capitalista globale ci impone nelle nostre più minute condizioni di vita, sa come denaro e potere, questa micidiale coppia così spesso mescolata assieme possano costituire per tanti una motivazione adeguata per i più efferati crimini, eppure non sa fare 2 + 2 e trarre l'inevitabile conclusione, che chi percorre faticosamente e rischiosamente la scala del potere, quando vi si trova in cima, faccia di tutto per trarne degli utili personali.
Davvero credete alla favola del disinteresse personale nella cura degli affari di interesse pubblico? E come questo si può conciliare con un ordine mondiale così fortemente e palesemente ingiusto?

Fare la rivoluzione, cambiare il mondo dovrebbe significare appunto questo, sostituire un ordine che è sbagliato sin dalle fondamenta, ed un vero rivoluzionario non dovrebbe mai confondere i propri obiettivi politici con il presente, cosa che a quanto pare nella cosiddetta sinistra è un costume consolidato, scambiare le proprie aspirazioni con la realtà e pensare con proprie iniziative di anticipare la rivoluzione, saltando così il fondamentale problema del potere, senza l'accesso al potere, neanche il più coerente dei rivoluzionari può cambiare il mondo, al massimo può provare ad influenzare il modo di pensare attorno a sè, ma questa sarebbe solo la premessa necessaria per la rivoluzione, non la stessa rivoluzione. 

Io che non mi balocco in simili illusioni, giudico queste notizie come un mezzo che chi può, mette in atto, assieme a tutti gli altri, per la sua personale battaglia politica, e non asseconderò per un solo istante campagne di preteso sputtanamento di Tizio o di Caio: credo che abbiamo metodi ben più affidabili per farlo, senza seguire il flusso guidato dai soliti potenti.

Nessun commento:

Posta un commento