mercoledì 23 novembre 2016

I PERCHE' DI QUESTA PROPOSTA DI REVISIONE COSTITUZIONALE E I PERCHE' DELLA NECESSITA' DI RESPINGERLA

Non credete alle favole, non vi perdete dietro gli slogan, diffidate dello sfruttamento del valore evocativo di singole parole, non fatevi insomma trattare da bimbi confusi, questo referendum rappresenta uno dei passaggi fondamentali di una lunga marcia che i capitalisti a livello globale, e quindi essenzialmente dagli USA, hanno lanciato a partire dalla fine degli anni settanta per chiudere la parentesi delle politiche keynesiane praticate in occidente a partire dal dopoguerra...
Si tratta quindi di una marcia davvero lunga che proietta i suoi effetti a distanza di quasi 40 lunghissimi anni, e in cui oramai è divenuto chiaro come la scelta capitalista è fallimentare, disperata, antiumana e che va fermata prima che porti ad una catastrofe che potrebbe proiettare l'umanità indietro di millenni, distruggendo ogni forma di civiltà minimamnete tecnologica.
Il primo passaggio di questo fallimento ormai conclamato del piano capitalista si è avuto con lo scoppio della bolla finanziaria del 2008 partita dagli USA e poi propagatasi anche in Europa, soprattutto in alcuni specifici paesi. La risposta che i governi hanno dato a quello scoppio non è stata risolutiva, solo pannicelli caldi per andare avanti. 
Questa filosofia di tirare avanti alla giornata appare come la base dei comportamenti della grande finanza, il cui obiettivo è la conquista del mondo intero, ed a questo obiettivo non risparmia nulla, perfino una guerra nucleare è nel novero delle possibilità contemplate. 

In questo piano globale, un elemento importante è divenuta la spoliazione economica dell'Italia. 

La scelta dell'Italia non è ovviamente casuale. L'Italia, in virtù del suo enorme risparmio privato, costituisce un boccone molto ghiotto. Se consideriamo poi la debolezza della sua classe politica, soprattutto dopo la sostituzione pressocchè completa della classe politica a seguito di "mani pulite", non solo il boccone riuslta ghiotto, ma anche a portata di mano. 

Fatto sta che nel 2011 si succedono una serie di eventi impressionanti che non richiedono certo una mentalità complottista per collegarli tra loro. 

In primavera, la Deutsche Bank si mette a vendere i titoli di stato italiani in quantità massiccie. Questo è l'evento iniziale che porterà in pochi mesi ad una riduzione del valore dei titoli sul mercato secondario con conseguente aumento degli interessi che finiscono presto per influenzare anche le quotazioni dei titoli sul mercato primario, con la correlata crescita dello spread, parametro finanziario la cui importanza è sopravvalutata. 
Napolitano coglie la palla al balzo e in un incontro certo drammatico, intima a Berlusconi di dimettersi. Per non vedere svalutato il suo cospicuo patrimonio sul mercato azionario, Berlusconi cede subito e si passa al primo proconsole europeo, Monti. 

Contemporaneamente, lo stesso Napolitano inizia a parlare di revisione costituzionale, fino a nominare lui stesso una apposita commissione col compito di riscrivere la nostra carta fondamentale. 

Dopo la breve parentesi del governo Letta che viene designato premier per formare un governo che veda la partecipazione del PDL, e visto che costui non si dimostra in grado di eseguire le istruzioni di Napolitano, questi lo fa dimettere ed è la volta di Renzi. Si vedrà successivamente che Renzi è stato scelto innanzitutto da Marchionne che gli ha offerto l'amicizia del clan dei Clinton, e Napolitano ancora una volta sembra assecondare la volontà di poteri extra-italiani, prima i circoli tedeschi, poi specifici circoli USA.
Renzi, Monti, Letta non importa, ciò che conta è il piano diabiolico messo su da questi poteri globali che trovano in Napolitano un complice fedele ed efficace. Questo piano che punta alla perdita di ogni sovranità nazionale del nostro paese, preda totale dei poteri finanziari globali, vede quindi da tre anni a questa parte come esecutore Renzi. Egli è stato messo lì da Napolitano per mandato dei potenti del mondo e, poichè egli non è uno stupido, capisce che tenere un comportarmento obbediente verso costoro costituisce l'unico possibile modo per continuare a fare il premier (chissà, forse anche per rimanere in vita, costoro non vanno tanto per il sottile).
- Ecco quindi una riforma costituzionale scritta appositamente seguendo le loro volontà, ecco una legge elettorale che sposa la medesima logica. 
- Ecco perchè il governo che non avrebbe competenze in proposito non esita a diventare protagonista di questa revisione. 
- Ecco che non si esita un istante a propugnare una revisione di parte, che ha già diviso profondamente il parlamento ed il paese. 

Bisogna smantellare gli stati nazionali, ridurli allo stesso rango di semplici privati e così metterli al servizio di interessi privati giganteschi che vedono le regole che lo stato come istituzione di una comunità nazionale, si da, ed il piano che ha anche determinato la nascita della UE e soprattutto della moneta unica europea, va avanti.

Se i cittadini di uno stato vengono privati degli strumenti istituzionali che li proteggono dai potenti, diventano prede inermi, a disposizione del potente di turno che può fare di loro un solo boccone quando meglio crede.
I ricconi che vogliono rubarci le nostre ricchezze, quelle stesse ricchezze che i nostri padri ci hanno trasferito a costo di enormi sacrifici, sfruttano la complicità di nostri connazionali che si comportano da traditori della loro patria. 

Votare no al referendum risulta essere quindi il primo passo per respingere questo attacco alla nostra patria al popolo italiano, a noi stessi come singoli cittadini italiani. Molto altro lavoro dovremo fare e possiamo essere moderatamente ottimisti, visto l'esito del referendum sul BREXIT, come pure i risultati delle elezioni presidenziali USA, che vede l'Europa come uno scenario non più centrale nella strategia USA, permettendo forse un maggiore autonomia nelle sclete nazionali.

Poi, è sempre importante analizzare i dettagli della revisione proposta, anche il suo carattere pasticciato, ma l'aspetto che non dobbiamno mai perdere di vista è il piano complessivo, come, non avendo più a nostra difesa una costituzione davvero democratica, basterà un bastardo traditore momentaneamente a capo della nazione per essere venduti al nemico.

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