domenica 5 luglio 2009

CANDIDATURE PD TRA TRAGEDIA E FARSA

Che brutto svegliarsi stamane iscritto o elettore del PD! Che brutto anche per chi, come me, pur collocato diversamente, ha creduto che questo giovane avvocato potesse fornire elementi di vera novità all’interno del PD!

Siamo al dunque, si precisano le posizioni,e ci troviamo già con tre candidature tutte e tre assolutamente indigeribili. La prima, almeno per la cronologia nella presentazione, è quella di Bersani, il vecchio del DS, promosso oggi a vecchio del PD: povero Bersani, davvero il vecchio, e con che alleanze, niente meno che baffino D’Alema, il suo vero grande elettore.

Certo Bersani è il vecchio, fortuna che ci sta il Franceschini, lui sì il vero nuovo della politica italiana. Peccato che la sua biografia dica tutto il contrario.

Dovete sapere che il Dario, così simpatico a qualcuno, è democristiano di lunghissimo corso. Pensate che, negli anni settanta, ancora in odore di movimento studentesco, egli è stato eletto come rappresentante studentesco prima al liceo e poi nel Consiglio di Amministrazione dell’Università di Ferrara. Quando ancora le aule delle Università ricordavano le Assemblee studentesche, il nostro Dario pensava bene a farsi eleggere nella più triste e impresentabile rappresentanza, e da DC poi!

Democristiano da ragazzo, figlio d’altra parte di un Dc parlamentare negli anni cinquanta, democristiano da giovane, seguendo le sorti della dissolta DC dal 93 in poi, prima nel PPI, poi nella Margherita, e infine nel PD dove assume la vicesegretaria, presumibilmente con una funzione di riequilibrio rispetto a Veltroni segretario tra le due forze che si erano fuse.

Siamo ai nostri giorni, egli, coraggiosamente, a seguito delle dimissioni di Veltroni, si assume la segreteria del PD per portarlo alle elezioni. Tanto importanti queste elezioni, che, forzando alquanto lo Statuto, la scadenza congressuale non viene anticipata: niente congressi durante la campagna elettorale!

Spirito di servizio si disse allora, ma come spiegare allora questa candidatura oggi? E soprattutto come si può giustificare, di fronte al crollo elettorale? Ricordo che proprio Franceschini utilizzava come parametro di giudizio la distanza tra PDL e PD. Ebbene, non è bastato il crollo d’immagine del signor B. per diminuire questo gap.

Se la politica avesse ancora un senso nel mondo della politica ufficiale, allora il PD dovrebbe parlare dei propri insuccessi elettorali. Di cosa si parla invece? Della simpatia di Dario, del sorriso, simpatico anch’esso, ovviamente della Debora che lo sostiene. Già la Debora, un’altra della lunga serie dei vincitori di lotterie che si sono persi il biglietto, e devo dire che questa donna è stata davvero veloce a perderlo, direi una velocità da record!

Infine, il buon Marino, l’uomo della bioetica, del managerismo e della meritocrazia: un po’ poco per qualificarlo, ma staremo a vedere. A me, vedere molte candidature farebbe piacere. L’ultima, ed è davvero una notizia, non pensate che si tratti di una barzelletta, è che la Binetti ha dichiarato che potrebbe presentarsi anche lei: dopo la tragedia, la farsa.

40 commenti:

  1. Nel PD mancano l'idee, manca un progetto politico intellettualmente elaborato. Per questo i candidati sono tutti scialbi, o finiscono per diventarlo.

    RispondiElimina
  2. oltre al danno, la beffa! vediamo dove vogliono arrivare e se prima o poi se ne renderanno conto.
    un saluto

    RispondiElimina
  3. Sembra che facciano a gara per dimostrare al dirimpettaio sultano del pdl, quanto abbia ragione nel conclamare un giorno sì e l'altro pure, che la sinistra (o il centro-sinistra) è in frantumi.

    RispondiElimina
  4. essendo una di sinistra e domocratica non mi interessano le sorti di questo PD. Un'analisi perfetta.

    RispondiElimina
  5. @Matteo
    Sicuramente, mancano le idee, come dici tu, che poi è come dire che manca la politica...
    Direi però che c'è una pratica politica inquietante, nel senso che tutto nel PD si agita nell'ombra, sneza che nulla debba trapelare fuori dal gruppo dirigente, ma forse anche tra le diverse camarille al suo interno.
    Non si possono altrimenti spiegare le dinamiche, che io considero pazzesche, di queste ultime settimane. Tanto per fissare una sola questione, chi e come ha potuto convincere la Serracchiani a sparire deliberatamente dalla scena? Oppure ella crede di esserci entrata? Non può essere così sprovveduta da non capire che la gente la acclamava perchè era fuori dal solito circo, e lei adesso si dichiara parte del circo... davvero incomprensibile.

    RispondiElimina
  6. @Maria Rosaria
    Le loro dinamiche interne comandano su tutto il resto. Per me, stanno già da un pezzo fuori dalla realtà, pensando di sfruttare quel poco di eredità dei vecchi partiti di cui si sono impadroniti senza merito. E questo distacco dalla realtà li acceca totalmente.

    RispondiElimina
  7. @Aldo
    D'accordo con te, gli stanno dando una grossa mano, proprio ora che qualcosa sembra muoversi. Bisogna proprio buttarli fuori dalla politica, si mettano in pensione.

    RispondiElimina
  8. @Antonella
    Firza, che ce la stanno mettendo tutta per perdere consensi: già stanno al 26%, io aspetto che vadano sotto il 20% per stappare lo spumante!

    RispondiElimina
  9. AHAHAH mi è piciuto il commento secco di Antonella, e mi associo alla tua risposta caro Vincenzo. Io non vedo l'ora che se ne va Belrusconi(tanto tra un anno si dimetterà visto che i suoi stanno facendo di tutto per liberarsene), così dopo riderò quando finirà l'antiberlusconismo e ci si dovrà finalmente battere sui temi. Ma poi purtroppo saranno guai amari perchè mancheranno quegli anticorpi sociali per contrastare il populismo.

    RispondiElimina
  10. @Inka
    Non aggiungerò altro, perchè mi pare hce conveniamo sulla probabile caduta del signor B., sul più o meno lento declino del PD, e soprattutto sul punto più importante, della pericolosità della situazione che in tal modo si viene a verificare. Tu dici giustamente la carenza di anticorpi sociali: io cito anche il vuoto di potere che incoraggerà mediocri personaggi a tentare la replica del signor B., magari in condizioni perfino peggiori.

    RispondiElimina
  11. Secondo me la Binetti nel Pd è quella più sincera... ma scusate lei ammeno lo ammette che usa cilicio e frusta. Ma vi rendete conto il PD?
    IL PD?!?! ma non è da masochisti il PD?! Cavolo sono riusciti a disintegrarsi ad una velocità spaventosa!!! ma ciò non richiede un alto grado di masochismo?!...
    secondo me la Binetti darebbe filo da torcere a Berlusconi... il che è tutto dire per capire il delirio in cui siamo immersi...
    comunque buona riflessione politica, in genere le evito perchè sono inutili e retoriche ma questa no. Comunque manca una ipotesi: e se fossero tutti d'accordo in questo magna magna e noi pecoroni a scannarci per il ll loro teatro, mentre perdiamo lavoro e ci impoveriamo e i soliti papponi mangiano di più?
    In fondo ho visto solo Pannella fare lo "sciopero della fame", Bertinotti e gli "esclusi" non li ho visti neanche fare l'elemosina :DDDD
    Ciao :)

    RispondiElimina
  12. @Paolo
    Mi pare che già facciano di noi esattamente quello che desiderano, non mi pare abbiano bisogno di congiurare. Che dal PD condividano con la corte di B. qualcosa mi pare più che evidente, ma non credo ci sia bisogno di invocare un piano diabolico sulle nostre spalle, quello che vediamo attorno a noi è già sufficiente per esprimere un giudizio preciso.
    Per quanto mi riguarda, a me può solo fare piacere se la Binetti si presenta alle primarie, sarebbe un elemento di chiarezza, ma proprio per questa ragione, non credo che lo farà.

    RispondiElimina
  13. Credo che a distruggere siamo capaci tutti. Direi che negli anni ne abbiamo fatto la nostra specialità.
    Certo se il nuovo che avanza è rappresentato dalla Serracchiani è meglio che ci mettiamo a giocare a tombola: con una bella tombolata abbiamo più possibilità di cambiare il paese.
    C'è un problema di classe dirigente e ovviamente di base.
    Ne usciremo? Non lo so.
    Mi sembra che siamo lacerati tra la nostalgia di un passato mitizzato, ed un presente che non sappiamo più leggere ed interpretare se non in modo critico contro una persona. Persona che accentra su di sè in realtà anche le nostre migliori energie.
    Il nemico e la sua mitizzazione ci sono bastati negli ultimi 15 anni.
    Ora questo nemico è in fase calante, ha finito il suo ciclo, è questione di tempo la sua fine, non si tratta più di chiedersi se finirà ma quando.
    Noi saremo pronti per allora o ci faremo cogliere in mezzo al guado come negli ultimi 20 anni?
    Bisognerebbe cominciare a lasciare da parte le critiche che tutti conosciamo e che abbiamo ripetuto alla nausea e porsi una nuova e rivoluzionaria domanda: cosa faremo da grandi? Risposto a questa domanda ci dovremo chiedere: con chi?
    Se non analizziamo perchè non riusciamo più a leggere la società, le persone, i loro bisogni non ne usciremo mai.
    Io personalmente non sono interessato ad un dibattito che parli nei fatti o nei modi il linguaggio degli anni 70.
    Ho già dato, sia pure fuori tempo massimo nei primi anni 80.
    ciao.

    RispondiElimina
  14. @Silvano
    Capisco l'amarezza che traspare dalle tue parole.
    Se ti rivolgi specificamente a me, io le mie proposte le avanzo nel mio libro, e ho anche proposto un coordinamento che dovrebbe inizialmente riguardare gli insegnanti.
    La mia opinione è che oggi, più che una proposta politica, occorra una proposta culturale, perchè è nella cultura di base, di sottofondo, creata e diffusa principalmente dalle TV, che si gioca la vera partita. Se permettiamo alla De Filippi di plagiare i nostri ragazzi, non vedo come anche la migliore proposta politica possa cambiare alcunchè nel mondo che ci circonda.
    Bisognava che i nostri rappresentanti non ci facessero arrivare a questo punto: ora, la lotta sarà ben più dura, una vera lotta di resistenza.

    RispondiElimina
  15. Non mi rivolgevo specificatamente a te, ma un po' a tutti i "sinistri" a cominciare da me stesso.
    La tua proposta di reimpostare culturalmente e socialmente la società, di recuperare la capacità di analisi e critica minima, che deve essere patrimonio di ogni cittadino, è sicuramente una proposta necessaria e strategica, direi di ampio respiro. Bisogna però dedicarsi da subito anche ad una più semplice tattica. Il quotidiano politico è lasciato alla mercè dell'avversario, bisogna riguadagnare spazio e iniziativa nella società, bisogna essere riconoscibili da subito, non ci possiamo permettere il lusso di attendere la ricostruzione(necessaria ed urgente) di cui parli tu. Accanto alla strategia, vi è insomma bisogno anche di tattica sul breve e sul medio periodo.
    Bisogna aver ben presenti queste due necessità che operano su piani diversi ma entrambi necessari.
    ciao.

    RispondiElimina
  16. La Binetti? Non ci posso credere, pensa che l'avevo "predetto" tra il serio ed il faceto..... Binetti come Goldrake: cilicio perforante!!!!
    Sic....

    Il vero nome nuovo e forse interessante potrebbe essere Civiati ma non lo degnerà nessuno...

    RispondiElimina
  17. @Daniele: non è vero Civiati è stato notato da Marino, che se permetti può essere una bella novità. La candidatura di Marino è un fatto importante, potrebbe essere il primo segno concreto del tentativo di ammodernarsi, di cercare nuove vie, introdurre nel dibattito politico nuovi temi e soprattutto nuovi metodi.
    Anche da lì passerà il necessario processo di crescita.
    O crescita o morte: potrebbe essere il nuovo e disperato slogan del PD.
    ;)

    RispondiElimina
  18. era ora che qualcuno si ricordasse che Franceschini ha fatto le scuole nella dc, ne parlavamo proprio ieri pomeriggio, già allora faccia da bravo ragazzo e da primo della scuola, io non vedo nessun "nuovo che avanza" e il discorso della tanto decantata debora non mi è parso così rivoluzionario, e per ultimo non illudetevi il nano resiste, ahimè, e di certo con quella faccia da bronzo non ha nessuna intenzione di dimettersi

    antonella mi sei piaciuta, frase lapidaria ma che riassume molte verità

    RispondiElimina
  19. Il PD è un partito sclerotizzato su vecchi schemi mentali, adagiato nell'assise parlamentare, con nessuna idea di rinnovamento. La candidatura dei soliti volti non fa che confermare un declino ideologico (ma esiste ancore l'ideologia?)a cui può tentare di porre rimedio solo con l'ingresso in arena di volti nuovi. Tentar non nuoce, ormai, visto come sono ridotti.

    RispondiElimina
  20. Zefirina,
    si dimetterà, si dimetterà....

    RispondiElimina
  21. Questa volta (ultimamente capita troppo spesso?!) Zefirina sono d'accordo con l'Incarcerato, si dimetterà. Lo faranno dimettere. La cosa triste è che non sarà per la forza dell'opposizione ma per ragioni macroeconomiche. Il sistema non lo può tollerare oltre, ne va della sua sopravvivenza (del sistema non del guappo).
    ciao.

    RispondiElimina
  22. @Silvano
    Una volta stabilito un quadro strategico, si può anche definire una tattica. La tattica, però, deve tenere conto dei dati di fatto, che ovviamente non scegliamo certo noi. Se, come mi pare possiamo convenire la priorità è resistere al vento di destra, che non significa solo il signor B., già in odore di caduta, ma soprattutto direi la Lega col suo bagaglio ideologico coerente e coerentemente portato avanti, allora perfino l'IDV va bene. Non capisco perchè dovrei schierarmi con l'area PD che in questi ultimi sedici anni ha già dimostrato ampiamente di non essere in grado di contrastare la destra montante, e non piuttosto con chi sono assolutamente certo che, anche per ragioni di sopravvivenza e di motivazione politica, gli sarà sempre contro. Qui, non si tratta quindi di aderire all'IDV, ma di usarlo strumentalmente per fare da usbergo alla destra.
    Naturalmente, questa scelta tattica è possibile solo in un quadro strategico di tutt'altro segno, che sarebbe poi quello che avevo tratteggiato nel precedente commento.
    Di Pietro certo non mi piace, ma, allo stato dei fatti, egli è sicuramente più efficace di D'Alema o Veltroni: questi sono fatti, non opinioni.

    RispondiElimina
  23. @Zefirina
    Conveniamo su quasi tutto. Sul signor B. la penso come Inka e Silvano, ma stiamo a guardare, capisco che tutto, anche le cose più improbabili a volte si avverano: spero solo che tu abbia torto :)

    RispondiElimina
  24. @Catone
    Marino sta giocando la carta dell'Obama italiano, tra meritocrazia e libertarismo. Mi ha fatto divertire trovare su un blog qualcuno che diceva che se Marino è la soluzione, allora avremmo dovuto votare radicale negli ultimi venticinque anni :-D

    RispondiElimina
  25. @Daniele
    Sulla Binetti, meglio tacere: come dicevo, che si presenti, tanto meglio pwer la chiarezza.
    Su Civati, non so pressocchè nulla. L'ho solo visto come ospite all'Infedele, e mi è sembrato, a pelle, un piccolo D'Alema nel modo di atteggiarsi, ma tra gli ex-DS ho visto che sono molti che lo imitano, probabilmente senza accorgersene.
    Sospendo ad ogni modo il giudizio. Non so quali atti politici egli abbia compiuto che ne giustifichino un giudizio in qualche modo positivo. Magari se qualcuno ne sapesse di più, mi farebbe piacere parlarne.

    RispondiElimina
  26. Ma guarda sono d'accordo che non è il momento di fare gli schizzinosi. Di Pietro non mi piace, ma è necessario lavorare ad alleanze, anche puramente strumentali, in questa fase. Arginare la barbarie e gli strascichi che lascerà sarà imperativo. Mi spingo anche un po' più in là ad azzardare che la convergenza e la discriminante dovrà essere prepolitica e cercare alleanze oltre che a sinistra anche al centro...molto al centro, penso alla parte più presentabile dell'UDC, Tabacci ed affini.
    Lo so fa un po' senso ma credo che il post berlusconismo lascerà a tutti noi un disastro economico-morale che dovrà vedere una sorta di governo di salvezza nazionale per arginarlo e governarlo.

    RispondiElimina
  27. Per fortuna non sono ne tesserata, ne elettrice!;)
    Non si commentano Vincenzo.
    Sull'avvocatessa ci avevo visto giusto dal principio.
    Mi è parsa "un animale da palco scenico" come si suol dire!Peccato che non siamo ad un concerto...
    Se la incontrerò, glielo dirò eheheh

    RispondiElimina
  28. @Silvano
    Mi pare che fondamentalmente siamo abbastanza d'accordo: anche secondo me, Tabacci sembra una persona dabbene, e non ci sarebbe da scandalizzarsi a farci alleanze. Altri dell'UDC no: sono siciliano e qui l'UDC, con l'immagine di Cuffaro, è davvero impresentabile.

    RispondiElimina
  29. Eh sì Cuffaro è da brividi, anche se il problema politico dell'UDC è costituito da Casini e dalle sue parentele.

    RispondiElimina
  30. @Guernica
    Grazie della visita. Colgo l'occasione per dirti che ho postato il commento due volte, ma forse anche più (riscrivendolo, e quindi non è uguale) perchè sembrava non averlo accettato. Solo ora ho visto che l'aveva accettato: vabbè, aumenti la tua audience, non te ne lamentare :-D

    RispondiElimina
  31. Sono d'accordo con Silvano quando dice che bisogna chiedersi cosa faremo da grandi. Il problema è di base, ovvero gli intrighi di alta politica sono possibili grazie al nostro lassismo,alla nostra delega, alla nostra voglia di dittatura in poche parole.
    Vincenzo, hai ragione quando dici che bastano queste cose lampanti per capire il sistema, che oltretutto è diabolico di per se, se ci si pensa, ma questo non significa che se quello che appare è sufficiente per comprendere, allora sia davvero tutto... potrebbe esserci qualcosa di più che spesso rifiutiamo di vedere perchè ci fa schifo, oppure potrebbe sconvolgere la nostra SICURA visione delle cose. Infine non sono d'accordo col fatto che si pensi che Berlusconi sarà costretto a dimettersi, ha fatto lo stesso errore la SPD (tedesca) a sottovalutare l'influenza di Hitler, e nonostante poi nel 33' è andato al potere, si credevano ancora che sarebbe arrivata la svolta a sinistra... (brutta fine hanno fatto quelli dell' sPD... (stessa congiuntura economica con gli effetti europei del 29')
    riprendendo una frase di un grande dico: l'uomo oggi è forse un pò più a sinistra che verso destra, ma non è avanzato di un millimetro.
    ps. interessante come si sta sviluppando la conversazione di questo post :)

    RispondiElimina
  32. Paolo, con tutto che credo che Berlusconi sia deleterio per lo sviluppo democratico, certo però non è Hitler. Questa non è nè un'assoluzione nè una sottovalutazione, ma la pericolosità di Hitler ed il quadro storico post prima guerra mondiale in Germania, erano veramente un altro paio di maniche.
    Significativo però come i media lo deformino in bene ed in male nella nostra percezione, ingigantendolo e rendendolo o salvifico o esageratamente pericoloso in funzione delle nostre aspettative e timori.

    RispondiElimina
  33. Paolo, devo dire che mi trovo abbastanza d'accordo con Silvano. A parte lo specifico caso, quindi un confronto comunque impossibile per me tra B. e Hitler, come mio atteggiamento generale, mi pare che la storia non si ripeta mai uguale a sè stessa, e che quindi richiamre pericoli di repliche del passato non sia l'atteggiamento più adeguato. Ricordo che Scalfari, a proposito del vaffa-day doi Grillo, ebbe l'ardire di citare la marcia su Roma.
    Naturlamente, Scalfari lo faceva strumentalmente, ma in realtà, non occorre citare eventi storici per comprendere il presente: occorre capacità politica critica.

    RispondiElimina
  34. L'illusione è quello che conta, non i fatti reali. Chi riesce a giocare meglio con le illusioni e aspirazioni vince, ecco perchè prima in modo scherzoso ho citato la Binetti, perchè se scegliessero lei, (antitesi assurda con gli ideali sinistrorsi, ma non importerebbe a nessuno)Berlusconi avrebbe una bella gatta da pelare per "vincere" consenso. Per esempio chi mi garantisce che il partito di Berlusconi abbia realmente ricevuto la maggioranza alle europee? Nessuno, ma tutto tace, quindi è il consenso delle persone che conta, non un voto reale. Sennò saremo come in Iran. Infatti come disse una volta lo stesso Berlusconi, senza scherzare a mio parere, dice che molti dei suoi elettori votano a sinistra.
    Quando io mi riferisco ad Hitler non mi riferisco all'uomo con i baffetti particolari e sempre vestito in divisa militare, mi riferisco ad un popolo di 60 milioni di persone che hanno espresso il favore a quest'uomo ed alle sue idee, morendo poi in 10 milioni addirittura per esso e la sua causa. La stessa cosa la vedo in Berlusconi e gli italiani. Si comincia con una sfilza di leggi criminali, ed adesso si sta innalzando il vessillo del razzismo. Il nazismo, il mussolinismo ecc ecc, erano espressioni del razzismo. Mi preme dire che questa volta l'analisi che ne scaturisce dalla correlazione meccanica sia molto valida. Non sapevo che Scalfari avesse detto quella cazzata, era priva di fondamento, mancava di analisi e forse come hai detto te aveva una specie di secondo fine. Io non mi sarei mai sognato di dire una cosa del genere in quanto non c'erano i presupposti. Una analisi seria l'ha fatta Daniele Luttazzi a suo tempo con un articolo che si dovrebbe chiamare "il cosa ed il come". La storia non si ripete sempre uguale, ma le analogie per me sono troppe, e sopratutto a livello umano. Nessuno si sarebbe sognato per esempio quello che Hitler ha fatto, come nessuno ora si sarebbe sognato di vedere realizzate alcune (per adesso) aspirazioni dei razzisti della lega.
    Sono responsabile di quello che dico, e sono pronto ad ammettere l'errore, ma non vedere certe cose mi fa pensare agli errori commessi nel passato. Secondo me occorre una serie di analisi tutte insieme, e sopratutto comprendere l'essere umano. Che non si è mosso di una virgola in avanti.
    Per la cronaca, Berlusconi non ha bisogno di essere ingigantito più di quanto lo sia (illusoriamente) e di solito la persona media nemmeno bada a lui più di tanto, ha solo fiducia in lui perchè sente in lui una persona che gli somiglia. E' questa la vera forza di berlusconi, piace. Ed è inutile dire è colpa dell'economia o di una politica sbagliata, è colpa di una sinistra che VOLONTARIAMENTE per ottenere i vantaggi che ne derivavano, ha giocato una campagna elettorale basata sulla sconfitta e sull'impotenza, era palese che Veltroni avrebbe perso, come era palese che Franceschini ecc ecc ecc. Solo perchè non è stata capace di attrarre a se le persone, hanno avuto un problema di comprensione. I leghisti a loro tempo lo dissero, ma questo rimase nel vuoto come un commento di zoticoni razzisti.
    Meglio vedere certi colegamenti, io non mi volto dall'altra parte e continuerò a manifestare il mio pensiero perchè lo ritengo valido, perchè a dire il vero, la vera manipolazione l'hanno fatta ascuola, facendoci capire che il nazismo, Hitler e tutta la diavoleria, erano il demonio, non uomini, con le loro debolezze, come erano uomini quelli che li hanno sostenuti, che vivevano in una dittatura voluta da lorostessi, in un cielo che non era di colore diverso rispetto a quello che c'è ora, come invece si percepisce studiando quella storia nelle scuole dell'obbligo.

    RispondiElimina
  35. Caro Paolo, apprezzo la tua passione civile nel perorare il tuo punto di vista. Non saprei in assoluto se sia giusto o sbagliato, importante è che sia il tuo e questo mi sembra trasparire in modo evidente. Hai messo molta carne al fuoco e alcuni delle tue tesi non mi sono del tutto chiare (quanto si sente talvolta il bisogno di confrontarsi in altra sede che non siano i commenti dei blog). Comunque un punto mi sembra d'aver individuato, ed è quello dell'apparenza. L'apparenza come persuasione, l'apparenza come strumento superficiale ed efficace di creazione del consenso. Tu dici Berlusconi piace alle persone, Berlusconi piace alle persone perchè lo percepiscono come uno di loro. Penso sia vero. Creare consenso così però è giocare sporco, è non far crescere le persone, tenerle in una perenne condizione di subordinazione. La sinistra italiana e più in generale la sinistra europea, cerca di percorrere una via diversa nella creazione del consenso, facendo coincidere (almeno idealmente ed in via di principio) la propria crescita con la crescita dei singoli che concorreranno a sceglierla ed a farla crescere, in un rapporto dialettico di reciprocità che avrà come sintesi una crescita del singolo e del tessuto sociale come risultato ideale finale.
    La democrazia passa di qui, passa dalla consapevolezza e dalla crescita del sociale attraverso la crescita del singolo individuo, dove per crescita si intende consapevolezza, dei propri diritti, doveri e più nello specifico del proprio sè.
    Certo mi concederai che questo processo è parecchio complesso e richiede tempo e sacrificio e non permette per definizione di "giocare sporco" strumentalizzando le persone.
    A ben guardarlo come processo non è nemmeno universale ed è infinitamente meno efficace del suo esatto opposto che è il populismo.
    Illusione? Strategia perdente? Non lo so, io credo che sia una battaglia che meriti di essere combattuta fino in fondo. Questo è essere di sinistra per me. Questo significa democrazia per me.
    ciao.

    RispondiElimina
  36. Grazie a tutti gli intervenuti, mi è sembrato un dibattito di un certo interesse.

    RispondiElimina
  37. ciao!
    passata solo a lasciarti un sorriso!
    buon pomeriggio
    azzurra

    RispondiElimina
  38. @Azzurra
    E che bel sorriso!
    Ricambio subito con un bacio :)

    RispondiElimina
  39. Se non fosse tragica, l'idea della candidatura della Binetti sarebbe comica.

    Considero poi D'Alema, che appoggia Bersani, una delle massime sciagure della politica italiana.

    In questi giorni non ho seguito molto l'attualità, ma mi sembra di aver capito che nel Pd stanno litigando come pazzi. Praticamente vogliono suicidarsi.
    La verità è che sono autoreferenziali e preoccupati soltanto di non perdere poltrone e potere.

    RispondiElimina
  40. @Romina
    Non è tanto il fatto che litighino, anzi che litighino pure, ma alla luce del sole e per motivazioni reali, tra cui dovrebbe essere certo incluso il risultato delle recenti elezioni. Invece, qui avviene l'opposto. Dei problemi reali non si parla, non ci si divide chiaramente in pubblico, ma dietro le quinte si fanno sgambetti micidiali!

    RispondiElimina