Ma chi è Pippo Civati? Nel post precedente, più di un commento citava Civati come una candidatura di qualità per il PD, ed io, che non mi sentivo adeguatamente preparato sull’argomento, sono corso ad informarmi. Papà Google mi ha subito fornito il sito del suo blog, e mi ci sono precipitato. Se siete curiosi, andate un po’ a spulciarlo, tanto i post si fa presto a leggerli, laconici fino all’estremo! Se mi permettete la digressione, in compenso, tanti commenti, a proposito dei quali, osservavo, ma è una caratteristica condivisa nei blogs più frequentati, la tendenza a trasformare il postare commenti ad intervenire in chat. Quando io intervengo su un altro blog, tento in qualche modo di dare una sua pur approssimativa compiutezza a ciò che scrivo, e in genere i commenti che ricevo sul mio blog condividono questo stile. In questi altri blog che, per la loro numerosa frequentazione potrei chiamare blog-vetrina, c’è invece lo spirito della battuta estemporanea, della conversazione, direi perfino della chiacchierata, stile chat appunto. E come in ogni chat che si rispetti, conta non il contenuto di ciò che dici, ma come lo dici, come aspetto quindi prevalentemente psicologico.
Tornando all’argomento principale, vorrei adesso capire come il suddetto Civati pensa di farsi conoscere postando come va facendo. Niente, non occorre farsi conoscere nel blog, la gente ti conosce già da prima, e chi non ti conoscesse, beh, peggio per lui: altra spiegazione non mi so dare.
Mi pare a pelle, anche avendolo visto alla trasmissione TV di Gad Lerner “L’infedele”, di poter dire che Civati ha in pieno lo stile PD, cortese, misurato, mai al di sopra delle righe, ma non è mai possibile sapere cosa hanno in testa, il che include se hanno qualcosa, perché se non vedi qual è il contenuto, puoi pensare che non ce ne sia! E naturalmente, nulla deve trapelare sulle motivazioni politiche dei propri atti, che assumono per questi, un aspetto discrezionale.
Nella fattispecie, sembrerebbe, ma il Pippo si guarda bene dall’esplicitarlo chiaramente, che egli appoggi la candidatura di Marino. Ebbene, questa cosa è davvero difficile da capire.
Prima ipotesi, la candidatura Marino è una candidatura seria, cioè assunta dall’interessato autonomamente e in opposizione quindi a quelle già dichiarate di Bersani e Franceschini. In questo scenario, a molti dei suoi commentatori, e io mi potrei unire a loro, pare che Civati avrebbe dovuto presentarsi in prima persona. Quale sarebbe il vantaggio di stare in seconda fila? Sottoipotesi 1.1, che è anche la più probabile: Marino perde, e magari perde anche male. Che c’avrebbe guadagnato Civati? La sua opposizione all’establishment del partito si è consumata, e risulta uno sconfitto: gliela faranno pagare di certo, e la sua fama, la freschezza della sua fama si sarà consumata senza che abbia avuto la possibilità di impostare la battaglia elettorale secondo le sua personali scelte.
Sottoipotesi 1.2: Marino vince. Bene, anche in questo caso, non è che ne trarrà grandi vantaggi, rimarrà sempre all’ombra di marino, che guadagnerà di certo il centro del palcoscenico: se vincesse, Marino sicuramente dimostrerebbe una tenacia, che lo porterebbe a non lasciare il proscenio tanto presto e tanto facilmente. La vittoria di un outsider come Marino implicherebbe che nell’area del PD la rivolta verso i soliti noti dirigenti sia molto diffusa: non sarebbe stato allora preferibile candidarsi in prima persona? In questa prima ipotesi, riassumendo, Civati si sarebbe assunto tutti i rischi, senza potere godere appieno dell’eventuale successo.
La seconda ipotesi è che la candidatura Marino sia una candidatura civetta, decisa cioè a tavolino da uno dei due altri candidati, probabilmente da baffino in persona, che è quello che ha promosso la figura di Marino dentro il PD, soltanto con lo scopo tattico di danneggiare la candidatura di Franceschini. In verità, una volta entrati nel meandro delle ipotesi tattiche, se ne potrebbero formulare delle altre, quali ad esempio che sia l’appoggio di Civati a Marino la mossa tattica. Se questa della falsa candidatura fosse quella corretta, allora sì che Civati potrebbe trarne un vantaggio, ma si capisce che entrare nei dettagli di simili mosse machiavelliche non mi è possibile, e neanche in fondo mi interessa. L’unica cosa che mi interessa è che questo qualificherebbe la figura politica di Civati in un senso certo dal mio punto di vista niente affatto positivo.
Alla fine del post, vorrei ripetere l’invito che formulai in un commento al precedente mio post: chi è Civati, e perché tanti lo considerano un ottimo candidato, quali atti politici ha compiuto che ne abbiano diffuso la fama?
Lo ignoro!
RispondiEliminaPer questo mi sono riferita solo alla Serracchiani.Ho seguito un po' l'avvocatessa.
Civati tuttavia...mi pare il nome di un vino, tipo Tavernello..Civ e Civ..
Penso di essermi spiegata :)
Chi è Civati? Chi è la Serracchiani? ma chi è Il Partito Democratico?
RispondiEliminamai sentito....... CRIBBIO..... bah, andro' ad informarmi come hai fatto tu.......
RispondiEliminaanche io spesso lascio commenti che sono conclusi e raramente torno sul post..... :-)
@Guernica
RispondiEliminaMa come, lo paragoni a un vino e ne citi uno in cartone? :-D
@Antonella
RispondiEliminaDa oggi, ti chiamerò l'Antonella la tranchant :-D
@Bruno
RispondiEliminaBruno, mi consenta il solito monologo, non siamo a "Porta a porta"? :-D
Sono d'accordo su tutto. Tra l'altro non si capisce tutti questi candidati che in cosa si differenziano a livello di idee. Che cosa cambia tra Franceschini, Bersani o Marino? Se qualcuno lo sa gli pago la tessera del Pd.
RispondiEliminaComunque io credo che la terza ipotesi sia quella giusta: è molto "dalemiano".
@Matteo
RispondiEliminaQuello che voglio infine sottolineare è che una logica nelle mosse dei due sbarbatelli ci deve essere, e poichè non appare ragionando con i dati disponibli, cioè pubblici, la logica, le motivazioni, risiedono in qualcosa di occulto. confermando la natura connaturatamente complottista dei dirigenti del PD, fossero pure dell'ultima generazione.
Io sono del PD. Con annessi e connessi. Sto a vedere, cerco di informarmi e sento che come me, altri lo stanno facendo...non so cosa ne verrà fuori, ma sicuramente il dibattito è aperto.
RispondiEliminaNon mi risulta che lo stesso dibattito la" sinistra"lo stia facendo. Tutti contro il PD, come fosse altro...ma altro da chi? Dove è la "sinistra", in ferie?
Ora so, che dopo questo exploit, non mi dirai chi è l'assassino...ma mettiti una mano sul cuore
@La signora in rosso
RispondiEliminaForse non mi crederai, ma avevo già programmato di postare sulla sinistra che a più sinistra non si può, e ce ne sarà anche per loro.
Io, come sai, ti seguo, apprezzo il tuo impegno politico e morale, ma non ho mai nascosto anche personalmente a te di ritenere che il progetto del PD sia già nato morto. tutto questo l'ho lungamente argomentato.
Puoi dissentire, puoi perfino polemizzare con me, ma che tu mi dica che io mi debba mettere la mano sul cuore, credo proprio che sia ingeneroso.
Vorresti forse dire che porto avanti un piano prestabilito e forse perfino eteroguidato contro il PD? Io esprimo solo le mie opinioni e trovo triste che questo stesso fatto di esprimermi senza tatticismi sulle questioni politiche sia qualcosa di perfido. Questo purtroppo darebbe la misura del punto a cui siamo giunti, di trovare motivazioni occulte perfino nella denuncia esplicita e senza equivoci di sorta.
Oppure ho interpretato male la tua frase, ma cos'altro volevi allora significare?
ma no, Vincenzo... volevo il nome dell'assassino in risposta al tuo commento sul mio post!
RispondiEliminaLa tua opinione serve al dibattito...il momento non è facile, il PD è un partito che raccoglie tante anime...anche la mia che ha militato per tanti anni nel PCI, e quella di mio figlio...che è nato quando il progetto comunista no aveva più lo stesso significato che aveva per me. Tornare in piazza e fare ancora politica attiva, per me è l'unica soluzione. Riaprire le sezioni, dibattere, confrontarsi superare le beghe interne...come qualcuno già disse.. qui si RIFA' l'Italia o....
@La signora in rosso
RispondiEliminaScusami, davvero non capisco come non abbia completamente fatto riferimento a quanto ti scrissi sul tuo blog, non riesco a capacitarmi.
Comunque, evidentemente l'assassino non lo conosco, mai avrei fatto la battuta senza completarla col suo nome, se l'avessi saputo. Se in futuro vedessi la puntata inquestione, ti spedirò la notizia per espresso :-D
eheheh SI ;)
RispondiEliminasempre interessanti i dibattiti su questo blog. vado ad informarmi su pippo.
RispondiEliminaun abbraccio
Una stroncatura senza appello quella di Civati. Va detto che io non sono dentro alle realtà del PD e non vedo nel PD una soluzione di opposizione vera al PDL e quindi sono molto attento al tuo parere che é più attento e addentro a quelle realtà.
RispondiEliminaLascia perplessi il fatto però che ho letto in giro che Marino (candidatura che molti considerano seria e "rivoluzionaria") sembra invece che sia intenzionato ad avere Civati dalla sua.
Io Civati l'avevo sentito per poco tempo in tv mentre parlava forse ad un congresso non so bene, ma sembrava avere qualche idea nuova quantomeno meglio della Serracchiani.
A questo punto torno convinto del fatto che nel PD le logiche delle correnti e del potere continuano a farla da padrone e che anche i giovani che escono allo scoperto (come Matteo Renzi) alla fine dei conti sono anch'essi inquadrati e già deliniati nella forma mentis del partito.
Ciao
Daniele
@Daniele
RispondiEliminaNo, non sono neanch'io addentro alle segrete cose del PD, faccio solo un ragionamento che mi porta a certe conclusioni. Piuttosto, ho l'esperienza della politica universitaria, e così conosco i miei polli, che in questo caso sarebbero dei miei colleghi, alcuni come puoi immaginare anche parecchio influenti. Ho un posto di osservazione privilegiato, che mi consente insomma di avere lo sgaurdo adeguato all'oggetto osservato. Forse, è questa la ragione per cui sul PD sono più pessimista di altri.
Io sono d'accordo con te; ho sempre definito il PD il Compromesso Storico fatto partito non avendo mai fiducia in questo "coso" nato da una fusione per incorporazione...
RispondiElimina@Daniele
RispondiEliminaVogliamo chiamarla fusione a freddo?
E inoltre, l'impianto statutario eleborato a tavolino da una commissione di presunti esperti. Risultato, oggi dentro il PD nessuno conosce effettivamente che dinamiche si scateneranno nel corso dell'elaboratissimo percorso per la definizione del segretario. Paradossalmente, questo meccanismo contorto, che nella mente di chi l'ha elaborato doveva essere garantista, diventa un'arma impropria in mano a chi riesce meglio a prevederne le conseguenze, e quindi iniquamente discriminatorio.
@Gio
RispondiEliminaDici che anche sulla Serracchiani c'è la manina occulta di D'Alema? Veramente, sembrerebbe che se ne voglia servire Franceschini: anch'egli non è certo uno sprovveduto!
Per quanto riguarda Civati, i suoi supporters che commentano sul suo blog danno per scontato che appoggi Marino, ma egli ha solo preannunciato una terza candidatura e l'ha comunicata. Così, ha generato un'attesa di essere della partita di marino, ma senza dichiararlo esplicitamente, e quindi sempre in condizione di smentire (avrà imparato dal signor B. ?) :-D
La Serracchiani auspica sempre un "rinnovamento" e "idee nuove", però lei non ne fornisce. Vuota, priva di contenuto.
RispondiEliminaNon conosco questo Citati e quindi dovrò informarmi. Tuttavia, considerando il Pd per ciò che è, sono pessimista a priori.
@Romina
RispondiEliminaIn verità, alla Serracchiani sarebbe bastato ben poco per mantenere l'attenzione su di sè, e davvero non capisco cosa l'abbia convinto a schierarsi con Franceschini: sono questi aspetti misteriosi che mi rendono del tutto indigesto il PD.
@Gio
RispondiEliminaSì, Pietro sul suo blog aveva postato su di lei, riportando anche un suo breve filmato in cui sferza i dirigenti, facendo alcune domande che tutti noi potremmo fare, se ancora sperassimo servisse a qualcosa, ma da una sede ufficiale del PD e di fronte al Segretario aspramente criticato.
Devo ammettere che anche io mi ero fatto ammaliare dalle sue parole, dette con la dovuta determinazione e perfino con le giuste pause.
Come tanti, mi sono sbagliato, e non nascondo la delusione, accresciuta dal riscontrarne l'omogeneità ai suoi dirigenti nel non dare trasparenza alle proprie scelte politiche.
Vincenzo, io non passo i compiti!:D
RispondiEliminaSi fanno a casa.
eheheheh