Ho taciuto in proposito fino ad oggi, ma adesso devo uscire necessariamente dalla riservatezza che mi ero imposto. Mi riferisco alla questione dello sciopero indotto da taluni per domani 14 luglio.
Io sono tra coloro che si sono pronunciatI contro, e voglio argomentare perché.
Citerei due ragioni:
- contarsi, per quanto mi riguarda, non ha alcun senso, perché individuo il mio agire da blogger come omogeneo al giornalismo: se volete, come un giornalista mancato. Cosa intendo esattamente dire? Intendo dire che tento di affrontare i temi che la realtà ci pone, a volte con un’ottica più da lontano, a volte più appresso all’attualità. Offro al web “le mie cavolate”, e forse a qualcuno ciò che scrivo può risultare di qualche utilità. Questo tipo di attività potrebbe al più essere valutata sulla base degli accessi al sito, della eco che possono avere su altri organi di informazione, ma non capisco cosa dica in sé il fatto che io faccia squadra con altri. Scioperare domani, lo potrei ancora fare, ma come si sostanzia questo sciopero in un’attività per sua natura volontaria, che non ha caratteristiche di sistematicità, anzi tipicamente saltuaria?
- quando ci si conta, ci si fa anche contare, e siamo davvero sicuri che questo conto sia favorevole? Se ad esempio calcolassero la percentuale di adesioni rispetto al totale dei bloggers italiani, e risultasse una percentuale minore del 10%, riterreste questo un risultato positivo, in linea con quello che volevamo ottenere? Io no, e pertanto non vedete il logo dell’adesione nel mio blog.
Ora, aspetto i vostri strali :-D
Scrivere in uno spazio web significa far parte di una categoria nè più e nè meno che dimorare nello stesso condominio o nella stessa città. O ancora sostare nella stessa piazza. Quindi per questo non sento di voler avere una qualsiasi omologazione con i blogger che parlano di politica e che lo fanno spesso con toni forti e provocatori ed anche un po' generalisti. Allo stesso modo scrivere non significa saper scrivere e quindi anche questo è un ulteriore motivo per fare distinzioni tra un blogger ed un altro. Io credo che i blog non influenzino minimamente il mondo dell'informazione ed anzi, essendo nella maggior parte dei casi gestiti fa persone incapaci di comunicare ed affetti da problemi di solitudine, nevrosi, e quant'altro sono per lo più considerati, da chi detiene il potere, delle specie di balocchi virtuali lasciati in mano alla gente per farli sfogare un po'. Insomma una cosa del tipo" panem et circenses" Ma non voglio sembrare una disfattista poichè credo che in mezzo a tutti questi blog( non per volontà di nessuno , ma perchè il genio umano si nasconde dove meno ci si aspetta) ce ne siano alcuni che emergano magicamente e diano a questo nome " BLOG" un altro valore e significato. Inutile a questo punto precisare che quello di Vincenzo lo considero così.
RispondiEliminaPer rispondere alle tue osservazioni cito il significato primigenio di blog come diario on line. Ne tenessi uno tradizionale, il vecchio caro diario di carta, non mi passerebbe nemmeno per l'anticamera del cervello di scioperare. Scioperare per chi, per cosa, a quale pro? Il mio blog lo tengo soprattutto per me e le cavolate che ci scrivo sono personali. Non ho alcuna ambizione nè capacità di fare opinione. Quindi fatti miei, se domani ho voglia posto qualcosa altrimenti anche no.
RispondiEliminaciao.
Anche io ho partecipato a qualche discussione sostenendo la tesi dell'inutilità dell'iniziativa.
RispondiEliminaPrimo
Perchè a tutti gli effetti non è uno sciopero, a chi rechiamo danno? chi "costringiamo" a rivedere i nostri diritti?
Secondo
Con tutta la carne al fuoco che c'è in questi giorni l'assenza dei principali blogger per un giorno va a danno di chi cerca le informazioni.
Quindi,
-a chi ospita i nostri blog, poco importa della giornata di silenzio, perchè il traffico (che è ciò che porta profitto ai service provider) sarà identico agli altri giorni.
-a chi legifera, poco importa del nostro silenzio, non ci pagano mica, non gli rechiamo alcun danno, anzi, ripeto, il silenzio gioca tutto a loro vantaggio.
Allora, come far valere il diritto ad un blogger di dire tutto ciò che ritiene opportuno, senza esser costretto a controllare la posta ogni 48 ore?Come arrivare al legislatore?
Non avendo potere diretto su di esso occorre provocare una pressione da parte di qualche potere forte.
Nel caso dei giornalisti, per esemprio:
Lo sciopero provoca un danno economico alle testate giornalistiche,
che si propaga alle agenzie editoriali,
che a loro volta mettono pressione al governo, visto che è il governo a dar lavoro ai media.
Ora
E' chiaro che uno dei canali di cui si serve il governo, e tutte le attività ad esso correlate, per informare/disinformare è internet.
Basta pensare alla pagina iniziale di iGoogle.
O ai Social Network, con i gruppi politici i profili di alcuni politici ecc. ecc.
E' assolutamente posssibile recar danno a google, wordpress, facebook ecc.!!
Basta fargli mancare il "traffico" su cui traggono profitto.
Allora si che metteranno pressione al legislatore.
Ma come fare?
Le possibilità non sono poche:
-la più semplice è quella di dichiarare l'intenzione da parte di tutti i blogger di non "trafficare" nel determinato giorno, ovvero non solo mettere un post unico, ma fare ancora di più, non connettersi proprio ai service provider. E' chiaro che questa semplice soluzione, non fa paura a nessuno, per i motivi che abbiamo citato.
- Sospendere i propri blog per uno o più giorni.
Tra le impostazioni c'è la possibilita di rendere il blog VISIBILE AI SOLI AUTORI!!!Per i social network credo che ci sia la possibilità di impostare la visibilità del profilo in modo analogo.
Questo limita notevolmente il traffico e le pubblicità connesse.
- Un'altra iniziativa, un passo successivo alla predente, è la minaccia di chiusra di blog e profili. Quanto traffico in meno generano migliaia di blog e profili in meno? Tanti! e tanti danni ai service provider!
- A mali estremi CHIUSURA DI BLOG E PROFILI SUI SOCIAL NETWORK. Eh, lo so, è dura, ma se persevera questa situazione sarebbe una soluzione coraggiosa e con un peso decisionale notevole.
Speriamo non si deva arrivare a questo.
Io mi meraviglio che sia stata presa cosi a cuor leggero la decisione del post unico.
Anzi, mi fa un po' incazzare.
Tuttavia penso di aderire perchè prima di tutto c'è bisogno di unità.
Anzi, lancio questa proposta provocatoria,
Avremmo ed avremo bisogno di un sindacato dei blogger!
Ciao
PS. perdonatemi commento chilometrico...
@Antonella
RispondiEliminaE che dovrei dire a questo punto? Che mi sopravvaluti, ma che comunque la tua sopravvalutazione mi fa piacere :)
@Silvano
RispondiEliminaPiù drastico di me, stavolta, ma la conclusione mi pare identica.
in nottata è programmazione un post sull'argomento...la mia partecipazione è un NI...
RispondiEliminail mio blog non partecipa allo sciopero in quanto è uno spazio riservato ad un gruppo musicale dove si esprimono opinioni riguardanti non solo alla musica ma dalla musica alla poltica rimanendo, pur sempre, una vetrina per il nostro gruppo. Non è una testata giornalistica ed è seguito da una 60ina di accessi medi giornalieri quindi a cosa servirebbe uno sciopero? inoltre non posto tutti i giorni, quindi il 14 potrebbe rientrare in uno di quei giorni in cui non scrivo.
Il mio è un NI perchè trovo corretto, pero', che i blog e i web di grande impatto giornalistico e seguiti da una enorme massa di gente aderiscano allo sciopero, cosi pubblicizzero' l'evento......
@Gigi
RispondiEliminaSecondo me, c'è un problema di prospettiva, dovuto al semplice fatto che finiamo sempre per leggere ed essere letti da bloggers a noi omogenei.
Vogliamo capire che anche per blogs, siamo pieni di TVM (TV-modificati), da fans del signor B. e della Lega? In particolare, mi sta accadendo sempre più spesso di imbattermi in leghisti militanti che battono a tappeto il mondo dei blogs con l'unico scopo di controllare e rompere le scatole.
Allora, e qui sta il punto a cui anche tu sfuggi: conviene veramente tanto farsi contare? Le iniziative che tu proponi sono certamente differenti dallo sciopero e dal post unico, ma alla fine siamo certi che le adesioni siano così alte? Per blogs, ho addirittura trovato un'argomentazione che trovo davvero stravagante: scioperiamo per potere dire domani "io c'ero", io ho scelto bene. Della serie: pochi, ma buoni. E ancora, l'accostamento al famoso rifiuto di pochissimi docenti universitari di firmare fedeltà al fascismo.
Ma stiamo proprio scherzando? Qui non si tratta di scegliere tra le alternative A o B, perchè il governo ci obblighi in questa direzione, qui abbiamo solo l'iniziativa volontaria di portare avanti una forma di protesta. Mi andrebbe anche bene, purchè non si voglia dimostrare quanti siamo, perchè temo che sarete ben pochi, e aggiungo, purtroppo. Stava a chi ha preso l'iniziativa considerare tutti gli aspetti della questione, e non mi pare sia stato fatto adeguatamente.
Rivendicando il blog come uno spazio del tutto personale, spero di contribuire a depotenziare l'esito, che ritengo sarà numericamente pressocchè irrilevante, dello sciopero irresponsabilmente indetto.
@Bruno
RispondiEliminaAnch'io: quale migliore pubblicità del parlarne? Nella risposta a Gigi, sono stato più dettagliato :)
Vincenzo, d'accordissimo sulla presenza di "TVM", che rappresentano la maggioranza, probabilmente.
RispondiEliminaD'accordo anche sull'utilità di contarsi. Non ha senso.
Io ho posto l'accento sulla questione economica, perchè alla fine è quella la leva. Se non ci sono interessi economici non si muove un bel niente.
Ci sono casi e casi.
Se sciopera anche solo il 10% degli addetti trenitalia, il danno per l'azienda è enorme.
Se per una settimana, il 10% degli utenti rendono privati i loro blog e profili, recano sicuramente un danno economico ai service provider, di questo danno,però, non conosciamo l'entità.
Proprio per questo motivo bisogna provare a far qualcosa. L'illegittimità della legge che sta passando impone di provare qualcosa, anche a costo di rinunciare alla pubblicità personale (come nel caso di un gruppo musicale).
Certo è, che un'iniziativa più responsabile, meno superficiale, mirata all'aspetto economico dello sciopero, avrebbe attirato maggiori consensi ed avrebbe avuto più potere.
Spero che l'insuccesso dell'iniziativa serva almeno a capire questo, così che possa essere una lezione per le prossime proteste di cui, sono sicuro, ci sarà bisogno.
Ciao
gigi
Anche io sono contrario a uno sciopero. Quando si cerca di imavagliare l'informazione la cosa peggiore che si può fare è quella di non informare fosse anche per un giorno e per protestare. Al contrario bisogna a maggior ragione postare quel giorno.
RispondiEliminaboh? io l'ho scritto anche da daniele rockpoeta... non lo so quanto serva una cosa del genere...
RispondiEliminaun blog è in sostanza diverso dal quotidiano e dalla tv, ed il web è per sua natura un medium freddo (come direbbe Mcluhan) che ha bisogno di complicità, di attenzione, di partecipazione e non è un automatico accendere la tv e guardare (magari senza veramente vedere), insomma ho i tuoi stessi dubbi..
ciao
Penso che fermare il blog anche solo per un giorno, sia uno spreco, usiamo i nostri nuovi mezzi al meglio, facciamo sentire tutto ciò che abbiamo da dire!
RispondiEliminaCaro Vincenzo, altro che strali!
RispondiEliminaSei un punto di riferimento importante, invece.
Per lo sciopero di domani, sono molto perplessa.
E' chiaro che non serve, noi non siamo così importanti da fermare qualcosa, se domani non scriviamo.
Nello stesso tempo, il discorso è MOLTO GRAVE, perché la sola, vera informazione gira in rete, e comunque non possono chiuderci la bocca.
Che fare? Razionalmente dico no allo sciopero, emotivamente mi sento in colpa a non aderire.
Ciao Vincenzo
Lara
Il mio amico Fabio R. ha espresso magnificamente i dubbi che ho sull'iniziativa, che però - in tutta onestà - debbo dire sono maturati in solo questi ultimi giorni. Sono ancora tra quei che son sospesi e molte delle tue considerazioni sono ampiamente condivisibili: chissà, forse la notte porterà consiglio. In ogni caso - domani - ripasso da te. Ciao.
RispondiEliminaio partecipo perchè, se il mondo della blogosfera finisce come la sinistra, con tutti i distinguo e i perchè, finità per sparire come la sinistra in parlamento e in Europa. A sinistra c'è troppo il vizio di parlare ognuno per conto suo. Una tendenza alla non omologazione che sa molto di individualismo. Cosa che ha a che fare molto con il pensiero liberale e di destra. Insomma bisogna smetterla di considerarsi l'ombelico del mondo. C'è chi pensa che non fare un post per un giorno, magari una cagata (perchè i post cagata li facciamo tutti) sia un favore fatto a chissà quale nemico. Qui è in gioco la libertà dei prossimi anni, non la libertà di fare un post il 14 Luglio.
RispondiEliminaDa furbacchione che non sono ma che mi piacerebbe molto esserlo, mi allineo alle posizioni di Lara e di Bastian Cuntrari.
RispondiEliminaInsomma il solito vecchio "pesce in barile"
Io sono rispetto a te in una posizione non so se intermedia ma in parte vicino alla tua
RispondiEliminaIo non aderirò allo sciopero nel senso che non farò silenzio anche perché se ci vogliono imbavagliare credo che stare zitti non sia il massimo; aggiungo che poi il logo reciata "alza la voce contro.." e quindi perché fare silenzio? :-)))
Aggiungo che però trovo necessario più che scioperare sottolineare in modo unitario o cmq con un proprio post che si é contrari a questo bavaglio. Per questo domani posterò anche poche righe ma dicendo ancora il mio NO a questo DDL.
Tutto sommato non no tirato molti strali anzi... no :-)))?
ERRATA CORRIGE: NON HO tirato...
RispondiEliminaDaniele
non so che dire, alla fine serve un'oraganizzazione politica e culturale dalla quale siamo ancora lontani.
RispondiEliminaUn saluto.
@Gigi
RispondiEliminaForse ha ragione Daniele, che ha scritto dopo di te: domani, ognuno di noi, con le sue proprie parole, esprime il suo dissenso sulle misure legislative prospettate, così che emerga la sua opinione contraria, senza che diamo il segnale di un'organizzazione, che in quanto tale, verrebbe quantificata dal punto di vista delle adesioni.
@Matteo
RispondiEliminaAggiungerei che sono giorni critici per la sorte del signor B. Ci sono tanti di quei segnali strani e per molti versi preoccupanti, che davvero non si capisce ancora come se ne uscirà.
@fabio
RispondiEliminaMagari, domani, in piena autonomia, ognuno di noi scrive un post su questo argomento, così che non possano contarci.
@Ela
RispondiEliminaPostiamo a nostro modo domani: le nostre opiniuoni contrarie appariranno senza che sia possibile fare statistiche sulle adesioni.
@Lara
RispondiEliminaIl mio unico timore è contarci, perchè non credo in grandi adesioni. nessuno ci vieta però di postare sull'argomento in piena autonomia.
@BC
RispondiEliminaLa soluzione che prospettavo nei precedenti commenti ti convince? Forse potresti dormire meglio stanotte :-D
@Pietro
RispondiEliminaScusami, ma la blogsfera semplicemente non esiste. Io personalmente non mi ritengo, per il solo fatto di postare commenti, appartenente a chissà quale comunità.
Non ti viene il dubbio che il fatto stesso di trasferire iniziative dal mondo reale a quello dei blogs non abbia proprio senso?
Visto che non riusciamo ad incidere minimamente da nessuna parte, che la politica e la maggioranza degli Italiani vanno in tutt'altra direzione, qualcuno pensa di fare la politica sovietica dei blogs: non ha senso, il blog per sua natura non può che essere un fatto assolutamente individuale: sarei perfino portato a dire come andare alla toilette!
Non cerchiamo per favore ruoli sostitutivi nei blogs. Io ho conosciuto tante persone che stimo e con cui ho stabilito un rapporto umano, ma richiamare nel mondo dei blogs a una disciplina che non vediamo nella politica reale, mi pare un brutto errore di prospettiva.
Io, al contrario di te, credo che sia necessario affermare il mio dissenso personale nei confronti di provvedimenti di legge ventilati, senza pensare che si tratti della presa del Palazzo d'inverno, nè che sia un atto che crea comunità politiche.
Io non sto nei social networks, e forse, tanti di voi che invece ci state, avete una prospettiva diversa. Insomma, prima si crea un'iniziativa politica, e poi si usa il web, non che l'uso stesso del web possa costituire esso stesso iniziativa politica.
@Daniele
RispondiEliminaCredo che l'ipotesi che prospettavo, di postare singolarmente, possa essere una soluzione soddisfacente, e mi pare che anche tu la pensi come me.
Quante polemiche però!
@Schiavi o liberi
RispondiEliminaAnche a te indirizzo la proposta della concomitanza temporale di post, ognuno personale e quindi differente dagli altri, per domani: mi pare una soluzione soddisfacente!
@Aldo
RispondiEliminaCosa ne pensi? Un post per domani, ma differente da uno all'altro. Dà un segnale di dissenso, senza che possano contarci!
Condivido questa proposta, ci proverò anch'io.
RispondiEliminaSto rileggendo il tuo libro, questa volta con...calma.:-))
Lo "sciopero" avrebbe senso se i blog pubblicassero regolarmente un post tutti i giorni e domani improvvisamente venisse a mancare l'appuntamento quotidiano. Così non è, però. A volte non si scrive per uno o due giorni. Quindi lo sciopero ha poco senso perchè nessuno distinguerebbe tra mancato post per lo sciopero o mancato post per altri motivi.
RispondiEliminaIo non ho aderito, ma non per disinteresse!
RispondiEliminaSolo...non postare non mi pare un'utile protesta.Insomma avrei potuto non postare per mancanza di tempo, per intenderci.
Esporrò invece il banner in bacheca.
P.S.Non strapparti i capelli per la mia assenza :D
@Kinnie51
RispondiEliminaGrazie per il consenso e per la rilettura :)
@Lameduck
RispondiEliminaA parte poi che tecnicamente andrebbe chiamata serrata: siamo o no i padroni dei nostri blogs? :-D
@Guernica
RispondiEliminaMa tu domani non posti a prescindere, o meglio a a partire da domani: come faremo a sapere che non aderisci? :-D
Per i capelli, quei pochi rimastimi li concimo giornalmente: come puoi pensare che me li voglia strappare? :-D
il 15 luglio il giornale e libero scriveranno che lo sciopero non se l'è cagato nessuno ed è stato fatto da 4 gatti scribacchini che pensano di cambiare chissà cosa. Il 16 ripasso da qui per i ringraziamenti...
RispondiElimina@Pietro
RispondiEliminaMagari, potresti passare dai promotori, che si sono comportati da irresponsabili.
Siamo alla farsa: se lo sciopero fallisce, non sarebbe colpa di chi l'ha organizzato, ma di chi mette in guardia dai pericoli opposti: un minimo di logica a volte non guasterebbe!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaA me sembra che ci sia il vizio sinistroso del distinguersi a tutti i costi. Sì sono d'accordo ma... E' la stessa logica che ha portato ai 63 partiti di sinistra in Italia. Qui valeva molto di più partecipare , senza se e senza ma, piuttosto che assecondare la voglia compulsiva di postare. La forza che può avere un post unico rispetto al solito post che leggeranno in 44 gatti mi pare evidente. Basta leggere alcune scuse nei commenti. Non fare un post per un giorno significa non dare la possibiltà alle persone di informarsi in maniera alternativa? Questo significa assegnarsi un ruolo che il blog non ha. Se io voglio sapere cosa è successo oggi, vado sui giornali on line. Il blog puo' darmi una visione diversa, approfondita, ma lo puoi fare anche il 15 luglio. Se succede un terremoto, non lo vengo a sapere dal blog.Dal blog voglio conoscere le inchieste e i retroscena che gli altri media non osano dare. E affinchè questo possa avvenire per i prossimi anni bisognava dare un segnale forte e chiaro. Se dobbiamo fare la solita corsa solitaria, non andremo da nessuna parte.
RispondiEliminaMi ero scordato della questione dello sciopero dei blogger. Ne fecero uno pure quando governava Prodi e non aderii. Non aderirò nemmeno ora che governa Berlusconi. Ho le mie ragioni per agire così, ma non ritengo di doverle palesare. Ciao Vincenzo.
RispondiElimina@Pietro
RispondiEliminaScusami, ma non vedo nessun tipo di argomentazione, tranne quella della fedeltà. Secondo tale logica, se chiunque di noi si alzasse a proporre qualcosa, gli altri sarebbero obbligati a seguirlo.
Il paragone con i mali della sinistra per me è fuorviante. Ad ogni modo, sei padrone di pensarla come credi, ma non provare a usarmi come parafulmine. Documentati, vedrai che sono tantissimi i blog di sinistra che non aderiscono, io ho avuto solo l'ardire, rispetto a loro, di motivarlo esplicitamente.
@Mio capitano
RispondiEliminaPeccato, le avremmo lette con interesse. Un saluto!
Pietro, affermare che i blog possono dare un informazione approfondita sui fatti politici e socialio che avvengono nel mondo è attribuire ai blog un potere ed ai blogger una capacità investigativa che non hanno. Per lo più se a qualcuno di loro capitasse mai di partecipare ad un evento di cronaca potrebbero raccontarlo. Ma, Pietro, il blog è un modo che ha chi lo scrive di raccontare e dire ciò che pensa. basta. Certamente sarebbe triste che questo non si potesse più fare liberamente, ma l'informazione non sarebbe danneggiata dalla scomparsa dei blog. E' come se chiudessero un campo da calcio e se in quel campo non si potesse giocare, Sicuramente la cosa mi farebbe alquanto incavolare, ma non potrei per questo affermnare che il mio gioco era necessario. Anche se non si vive di solo pane.
RispondiElimina@Gio
RispondiEliminaCome penso immagini, io non mi sognerei mai di attribuire ad altri, e meno che mai a persone che stimo, tanto da frequentare i loro blogs, strane motivazioni. Penso che ci si possa talvolta dividere senza che questo debba spingerci ad indicare gli altri come traditori: mi piacerebbe che gli altri facessero lo stesso con me.
@Gio
RispondiEliminaOvviamente, non ne dubitavo :)