venerdì 10 luglio 2009

LA MALATTIA DELLA SINISTRA DOC (PRIMA PARTE)

Di quale malattia soffre la sinistra, quella vera? Mica un partito centrista come il PD o un partito personale e pedissequamente legalitario come l’IDV: insomma l’area di quelli che ci tengono a essere definiti di sinistra, e che trovano offensivo non essere di sinistra.

Sì, oggi parlo di loro. Uso la terza persona, non soltanto per artificio retorico, ma anche perché, come ho già postato qui e qui, ritengo i termini sinistra e destra un po’ obsoleti, e l’attualità politica mi pare mostri chiaramente che possano causare un’ambiguità che taluni possono sfruttare a proprio vantaggio.

Dicevo già da qualche parte che la sinistra non sa fare i conti col proprio passato.

Io vorrei appunto tornare indietro di qualche anno, e in particolare al 2006. Anno di elezioni politiche, in cui, finito il quinquennio del secondo governo Berlusconi, viene rilanciato il centro sinistra attorno a un ritrovato e riaffermato progetto dell’Ulivo, col ritorno a furor di popolo di Prodi, dopo il brutto sgambetto ricevuto nel 1998, tramite cui egli era stato sostituito da D’Alema alla guida di un governo di centro-sinistra.

Ricordiamocelo quest’anno: 2006. Fu la volta in cui la sinistra, principalmente nella formazione politica di “Rifondazione Comunista” ricevette il suo massimo di consensi. Apparentemente, la scelta di prefigurare un’alleanza organica con l’Ulivo per costituire una maggioranza di centro-sinistra funzionò: tanti elettori furono indotti ad appoggiare la forza più intransigente all’interno di tale alleanza per spostarne a sinistra l’asse politico.

Logica vorrebbe quindi che il clamoroso insuccesso del 2008 sia stato causato da quello che tali formazioni fecero nel biennio di governo. In verità, c’è qualcosa che cambiò dal 2006, e fu la costituzione della inedita lista Arcobaleno, che raggruppava formazioni fin allora divise, e quindi taluni potrebbero essere portati a credere che sia stata questa scelta unitaria a causare l’insuccesso elettorale. Un ulteriore spiegazione potrebbe essere proposta: quella di Veltroni di chiudere ad altre formazioni politiche, con l’unica eccezione dell’IDV e dei radicali, imbarcati nella stessa lista. Per l’IDV in particolare, la dinamica subitanea dell’alleanza non trova tuttora una spiegazione convincente.

Così, almeno queste tre ipotesi possono essere formulate, ma io rimango dell’opinione che si la politica che la sinistra praticava dentro il governo ad influenzare prevalentemente il risultato elettorale dell’anno passato, così disastroso per quest’area.

L’ipotesi che tutto si debba addebitare alla politica con cui Veltroni ha voluto caratterizzare l’appena nata formazione politica del PD non mi convince, perché allora ciò può solo significare che le sorti della sinistra sono eterodirette, sempre vittima degli altri: è evidente che ogni formazione politica conduca il proprio gioco, e gli altri partiti devono avere armi per sapere difendersi. Semmai, Veltroni deve essere criticato perché il PD è stato vittima del suo stesso gioco!

Infine, perché il lancio di una lista unitaria potrebbe essere risultato dannoso alla sinistra? C’è in realtà un motivo, ed è il modo: tutti intruppati in un’unica lista, ma nei fatti mai così divisi e pronti a scatenare una bagarre interna al primo stormir di foglie! Quindi, riassumendo, questo fattore ha sicuramente giocato, ma non nel modo in cui vedo che viene presentato da molti, e non come causa principale: per me, la partita principale la sinistra se l’era già giocata ben prima delle elezioni, apparendo a molti, anche aldilà dell’effettiva realtà, come la protagonista della caduta del secondo governo Prodi. (continua…)

10 commenti:

  1. La sinistra ha perso perché è stata percepita come inutile. Al governo ha subito le scelte dei moderati e non è riuscita a portare a casa nessun risultato rilevante. I lavoratori non hanno beneficiato del governo di centrosinistra (anche se probabilmente adesso inizieranno a rimpiangerlo).
    Per questa ragione la base si è allontanata.
    E non credo che la ragione sia nella caduta del governo Prodi la cui causa non fu la sinistra (che invece è stata fin troppo fedele) ma Mastella. Basta confrontarla con la caduta del primo governo Prodi quando Rifondazione uscì dalla maggioranza causando la crisi e alle elezioni venne premiata.

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  2. Parli appunto dell'anno 2006, quando la sinistra tentà di unirsi in un unica lista : la lista arcobaleno. Ricordo di aver partecipato a questo evento nella mia provincia . Andavo alle assemblee preparatorie, ma mi sono accorta subito che c'erano troppe divisioni, idee contrastanti e nessuna volontà di giungere ad una progetto comune. L'ala estremista della sinistra era immobile e la parte diciamo confluita nel PD era ancora più moralista e intrasigente persino di un democristiano. Ho compreso che non saremmo andati avanti. Che l'arcobaleno non avrebbe avuto vita lunga. La disfatta della sinistra secondo la mia idea è stata quella di mentire a se' stessa.Ha taciuto sulle proprie convinzioni per poter avere un posto al sole. D'altra parte come pretendere che dei reduci da ideologie rivoluzionarie, progressiste, laiche potessero affiancarsi ad una Binetti?.

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  3. Tra i motivi che citi, l'unico cui attribuisco valore è la politica condotta dal biennio di governo ed in fase elettorale.E' inutile il tentativo di individuarne altri, totalmente fuorvianti Vincenzo!Soliti capri espiatori.
    La realtà è che non sono stati all'altezza di nulla.Tutto da rifare.
    E credo sia il caso che la smettessero di parlare di destra-sinistra-comunisti-fascisti...siamo nel 2010 quasi!Quella è roba di mezzo secolo fa e passa!!
    Che poi le condizioni a tratti sono speculari ad allora (siamo in pieno prova secondo regime)è un'altra storia!Ma in tal caso sono i cittadini solo che possono arrogarsi il diritto di utilizzare queste classificazioni.

    Buon fine settimana Vincenzo!:)

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  4. @Matteo
    Anche sulla caduta del primo governo Prodi ci sarebbe da dubitare che sia dovuta a Bertinotti. Dovremmo ricordare che chi se ne avvantaggiò fu D'Alema e che si verificò in concomitanza la scissione di Diliberto & company. Apparentemente, Bertinotti cadde in un vero e proprio tranello.
    Del resto, io non dico che il secondo governo Prodi sia caduto per colpa della sinistra, ma che così apparse a molti.
    In ogni caso, sembra difficile sostenere che la politica della sinistra al governo sia stata ininfluente sulle sue sorti successive, e tu stesso del resto lamenti che non sia stata una partecipazione incisiva. Su questo, spero di dire ancora nel seguito.

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  5. @Antonella
    Temo che ci sia una confusione sui tempi: la lista Arcobaleno si presentò nel 2008, alle ultime elezioni. Tu pensi che non sia stata abbastanza intransigente, ma mai come nel 2008 la sinistra si distinse dai DS, appena confluiti nel PD, anche per scelta di Veltroni che li costrinse in un angolo. Credo che invece per capire bisogna rimettere le cose sul piano della politica praticata, e di questo vorrei parlare nel seguito.

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  6. @Guernica
    Mi pare che siamo sostanzialmente d'accordo: basta alibi dovuti alla cattiveria di altri, come se non fosse scontato di dover lottare contro i progetti politici di tutti gli altri partiti!

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  7. Tu hai scritto l'articolo ed è giusto che tu lo firmi, ma idealmente permettimi di cofirmarlo.
    In particolare ti ringrazio per questo passaggio:
    "L’ipotesi che tutto si debba addebitare alla politica con cui Veltroni ha voluto caratterizzare l’appena nata formazione politica del PD non mi convince, perché allora ciò può solo significare che le sorti della sinistra sono eterodirette, sempre vittima degli altri: è evidente che ogni formazione politica conduca il proprio gioco, e gli altri partiti devono avere armi per sapere difendersi. Semmai, Veltroni deve essere criticato perché il PD è stato vittima del suo stesso gioco!"

    Niente da aggiungere.
    ciao.

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  8. @Silvano
    Il tuo, lo confesso, è un commento che mi conforta parecchio: grazie!

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  9. Sorry, ormai ho perso il conto dei bisticci della sinistra. E della candidatura di Beppe Grillo... Mi piacerebbe conoscere il tuo parere.

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  10. @Antonella
    Prima di tutto, dovremmo metterci d'accordo sul fatto che Grillo faccia ancora in tempo, come ad esempio sostiene ancora nei quotidiano di oggi Adriano Sofri, oppure, come ho trovato sul blog di Alessandro Tauro, il termine per l'iscrizione al PD ai fini della presentazione della propria candidatura, a norma di statuto, è già scaduta.
    Direi comunque che è un atto tipicamente da Grillo, clamoroso e probabilmente solo dimostrativo. Come commentavo su un altro blog, scherza, nel senso che saprà già che non lo faranno presentare, ma è serissimo perchè questo scherzo avrà comunque conseguenze politiche indubbie.

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