martedì 25 settembre 2012

REGIONE LAZIO: C'E' TANTO ALTRO DA SPIEGARE

Secondo me, in questa questione dello spreco di soldi alla regione Lazio, si dovrebbero considerare tre differenti livelli...
Il primo è quello della violazione di leggi, di chi insomma per arricchirsi, non ha esitato a violare disposizioni di legge. Di questo primo livello, speriamo che se ne occupi la magistratura e lo faccio celermente ed efficacemente, malgrado non manchino precedenti della procura di Roma che potrebbero far dubitare che tutto ciò possa avvenire nel modo adeguato.
Un secondo livello è quello della natura delle spese. Uno può ben pagarsi champagne ed ostriche, come un SUV che brucia un litro di carburante in pochi chilometri, senza violare norme di legge ed essendo così non perseguibile penalmente, ma ciò non implica in alcun modo che questo comportamento non sia censurabile: non tutto ciò che è legale, è anche accettabile (nessuno mette in prigione chi fa peti in pubblico, ma si tratta di un'attività comunque censurata direi da tutti). 
Fin qui, credo che io stia semplicemente ripetendo considerazioni che leggo un po' su tutta la stampa. 
C'è però un terzo livello che invece sia rimasto abbastanza in ombra, ed è quello che riguarda il puro e semplice livello quantitativo delle spese. Malgrado comprare volantini non sia equivalente a comprarsi una bottiglia di champagne, tuttavia si dovrebbe censurare un acquisto esagerato di volantini a spese del contribuente. E' ciò che si può addebitare ad alcuni dei gruppi consiliari quale ad esempio quello del PD. Ieri, al TG3 di mezzanotte, il capogruppo del PD alla regione Lazio, faceva il mea culpa perché non era stato abbastanza attento allo sperpero di risorse pubbliche da parte del PDL, e nessuno che gli facesse notare che egli ed i suoi compagni di partito si erano macchiati di una ben più grave colpa, quella di avere accettato una quadruplicazione delle risorse economiche date ai gruppi consiliari effettuata in questa legislatura, ed avere trovato anche il modo di spenderli effettivamente. 
Personalmente, sono molto curioso di sapere come abbia fatto il gruppo PD, senza SUV, e senza ostriche, a spendere tutti questi soldi: possibile che siano tutti volantini e roba del genere, e non sarà una pietosa pezza posta a coprire ben altri utilizzi, non sarà insomma che il PD sia stato più abile di altri a nascondere ciò che andava nascosto? O dobbiamo credere che in seguito all'aumento di disponibilità finanziaria, il PD abbia improvvisamente sentito il bisogno di quadruplicare il numero di convegni organizzato? Non c'è insomma qualcosa che anche i gruppi consiliari dell'opposizione dovrebbero spiegarci?

4 commenti:

  1. Anche se spesi “bene” per la loro “attività politica” rimane tutta la nefandezza dell’atto di rapina alla collettività. Pagare con i soldi della collettività propri atti di propaganda elettorale, spazi pubblicitari nelle TV private, congressi e cene di lavoro, non si può considerare meno dannoso o meno gravoso per la collettività. Non va superato per le massime cariche politiche tre volte il salario di un operaio. Riguardo al finanziamento ai partiti: non più di due euro per ogni voto ricevuto. e ... basta. ciao

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    1. Francesco, pur con tutte le cautele del caso, penso sempre più a una politica autofinanziata. Mi rendo conto dei pericoli connessi, ma ciò che finora abbiamo verificato è che avere tanti soldi non vaccina i politicanti dalla corruzione, tutt'altro, bisognerebbe provare a metterlki del tutto a digiuno.

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  2. bisognerebbe ridimensionare le spese o gli oneri della politica, come stiamo facendo noi o alcuni di noi in vista di questo inverno che si preannuncia austero

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  3. Li hanno spesi per allargare il gruppo di persone che ognuno mantiene ai fini del voto. Lo champagne qualcuno lo vende, come le ostriche. Le feste con gli animatori, le controfigure, i vestiti noleggiati, il catering: sono tutti voti! Fiorito l'ha detto: "mi ricandido" e non mi stupirebbe che possa essere rieletto. Sono tutti voti.

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