Ma effettivamente Barroso,
presidente della commissione europea, cosa intendeva dire quando affermava che
la Grecia può anche uscire dall’euro?
Che la grecia, in quanto paese
sovrano, almeno fino a prova contraria, possa stare o non stare più nell’euro,
sembra pacifico, non avevamo che ce lo ricordasse Barroso, ed infatti molti
commentatori hanno interpretato la sua dichiarazione come una sorta di
minaccia...
Se così è, allora il punto
diventa cosa la UE possa minacciare nei confronti di un paese già ridotto allo
stremo.
Vorrei proporre il seguente
scenario, quello più estremo, e pur tuttavia oggi abbastanza verosimile, che la
Grecia decida di dichiarare il fallimento e di non volere pioù pagare i debiti
contratti con le varie banche, in massima parte tedesche e francesi. Certo,
quel paese correrebbe grandissimi guai, dovrebbe almeno per un certo periodo
interrompere l’erogazione di stipendi e pensioni, mettendo così in grave
pericolo il funzionamento dei servizi statali più essenziali. Una situazione di
emergenza estrema, in cui però l’uomo ritrova la sua straordinaria capacità di
adattamento, in cui non mi meraviglierei se medici, infermieri per gli
ospedali, o poliziotti ed altri dipendenti statali riconoscerebbero loro dovere
continuare a lavorare anche in una tale condizione.
Sono scenari che ci fanno
giustamente paura perché improvvisamente riconosciamo quante cose oggi facciamo
perché esiste una situazione istituzionale che ce lo consente, e ci sentiamo
persi perché non riusciamo più ad orizzontarci in situazioni che pure nel
passato dell’umanità erano la norma. Io in riferimento all’approfondirsi della
crisi, sono solito dire che il melo continuerà a produrre mele anche se lo
stato fallisse, o anche se il sistema bancario globale fallisse, scenari a cui
dobbiamo purtroppo abituarci. In altre parole, la preoccupazione è doverosa, il
terrore invece è del tutto ingiustificato.
Vediamo però adesso cosa
succederebbe nell’ipotesi del fallimento della Grecia al di fuori di essa.
Innanzitutto, nel momento in cui
è stato istituito l’euro, nessuno ha pensato di predisporre una via di uscita
da esso, di avere quindi a disposizione una procedura automatica per affrontare
simili eventualità. Ma questo non è un problema certo da poco, perché nessuno
ha l’autorità per espellere un paese dall’area euro, visto che ciò non è stato
esplicitamente previsto. Potremmo trovarci nella situazione paradossale per cui
tutti gli altri paesi sarebbero costretti ad abbandonare l’euro alla Grecia
come unica via per distaccarsi da essa. Ma siamo poi certi che tutti gli altri
paesi sarebbero così compatti nel seguire questa strada, che comunque dovrebbe
essere completata stabilendo cosa fare in campo monetario, rifare un nuovo euro
o tornare ognuno alla propria moneta nazionale. Irlanda, Portogallo, Spagna ed
Italia sono paesi con gravi difficoltà: non potrebbe qualcuno di loro
approfittare del caos provocato dall’atto della Grecia per crearne di proprio?
Apparentemente, questi modesti politici europei non si rendono conto che quando
scoppia una bomba, avere un elmetto in testa o non averlo non fa granché
differenza, tutti saranno chiamati a pagarne le conseguenze, anche se non necessariamente
in misura paritaria.
Inoltre, siamo certi che le
banche creditrici riuscirebbero a reggere la botta del mancato rimborso da
parte della Grecia? Se ciò non fosse possibile, allora il fragile equilibrio
che permette alle banche di tutto il mondo tecnicamente già fallite di
continuare ad operare “facendo finta di niente” si infrangerebbe, e le banche direttamente
coinvolte potrebbero, diventando insolventi verso le altre grandi banche di
tutto il mondo, fare scoppiare quel big bang che i governi del mondo non sanno
come evitare, ma al massimo tentano di rinviare: quel rinvio sarebbe
impossibile ed improvvisamente un evento futuro diventerebbe immediato,
mostrando quanto il re sia nudo, quanto i potenti del mondo basino la loro
forza su un bluff colossale a cui purtroppo la gente in gran parte continua a
credere.
Dunque, io inviterei il Barroso
di turno ad evitare di fare la faccia feroce, dietro questa espressione feroce
non v’è nulla di concreto, nessuna reale capacità di minacciare alcunché, come
il ricattatore che deve evitare di mettere il ricattato all’angolo, pena il
fatto di non riuscire più ad esercitare alcun ulteriore ricatto.
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