Un accenno preliminare ai dati elettorali.
Faccio un rapido elenco dei tratti che mi appaiono più significativi...
- Grillo ottiene un indubbio successo, superiore alle percentuali che circolavano attorno al 7%, qui siamo ad almeno due punti in più ncome media, ma con punte ben più alte.
- La Lega crolla per suoi specifici motivi facilmente prevedibili, nulla di sorprendente.
- Il PDL e il terzo polo, in particolare l'UDC, crollano anch'essi, e questo, anche se prevedibile soprattuto per il PDL, mette in primissimo piano la questione di come si riaggregherà quell'area di destra che sappiamo essere sempre stata maggioritaria in Italia.
- Il PD tiene, ma il mio personale parere è che ciò sia dovuto soltanto a una maggiore fedeltà del proprio elettorato, è una questione puramente cinetica, da qui al prossimo marzo questo elettorato avrà il tempo di spostarsi.
Detto questo sui fatti italiani, rimane il fatto che oggi sia prevalente ciò che accade in Europa. I fari della grande informazione si sono puntati soprattutto sulla Francia, ma l'elezione di Hollande non è certo una sorpresa, nè si può ragionevolmente credere che da lì passi il cambiamento drastico che i fatti imporrebbero alla UE, e in particolare all'area euro.
Mi pare molto più rilevante ciò che accade in grecia, in quel piccolo paese può avvenire la deflagrazione di quel fragilissimo sistema che è stato messo a punto sotto la regia tedesca, fragile ma nello stesso tempo durissmo come il vetro. Duro ed indeformabile come il vetro, non suscettibile di essere riplasmato, deve essere distrutto per potere ricominciare daccapo.
Il ritirarsi di Nuova Democrazia dal tentativo di formare il governo, apre la strada a nuove elezioni. Ciò che può accadere è che la lievissima differenza tra questo partito e il secondo, la sinistra del Syriza, potrebbe capovolgersi e Syriza, ottenendo il corposo premio elettorale che tocca al partito che raccoglie più voti, potrebbe allora consentire a una coalizione di sinistra di risultare maggioritaria in parlamento, e dubito che tale coalizione accetterebbe di sottostare alle condizioni capestro poste dalla tecnocrazia europea filotedesca.
ti passo la mia riflessione sul dato italiano, ciao
RispondiEliminaL’Italia non è un paese bloccato, ha perso le ganasce dei grandi partiti politici e si muove. I dati che dimostrano l’assenza di ganasce sono tanti:
il grande PdL di Berlusconi è caduto vorticosamente;
la Lega bossiana, gridata e scissionista, è crollata, si salvano solo le frange maroniane;
il Movimento 5 stelle si afferma oltre qualsiasi previsione statistica;
non decolla la grande politica centralista di Casini;
la sinistra ha tenuto, ma la grande egemonia del PD deve fare i conti non solo con IdV e Sinistra e libertà ma anche con diverse spinte innovative che emergono nel paese;
emerge una grande affermazione di personalità locali, da Tosi (Lega a Verona) a Orlando (IdV a Palermo), a Doria (Sinistra e libertà a Genova), a Pizzarotti (Movimento 5 stelle a Parma), a dimostrazione che i cittadini vogliono ben indicare la preferenza per le persone indipendentemente dalle indicazioni dei partiti;
la stessa astensione che si paventa aumentata nei fatti si è andata a posizionare sulle stesse percentuali del più recente dato del 2010 (elezioni regionali 35%).
Il paragone fatto dai catastrofisti con la Grecia non regge; l’affermazione del Movimento 5 stelle non è paragonabile alla destra xenofoba greca, è un movimento democratico, ecologista, e per diversi aspetti libertario.
Allora ci sono buone prospettive per il 2013, occorre mettere in campo proposte per il paese, per il lavoro, per i giovani; la strada ora è pensare a come uscire dal tunnel della crisi attraverso la solidarietà sociale.