domenica 13 settembre 2009

TUTTI ALLEATI CONTRO IL SIGNOR B. ?

Vedo che si va diffondendo anche sul web la sindrome da CLN (Comitato di Liberazione Nazionale). Un blogger, che ormai, per i continui scambi di commenti ed anche per i ripetuti casi di concordanza di opinioni, considero un amico, mi ha suggerito questa espressione, visto il parallelismo che egli ha voluto fare tra la situazione attuale e quella dopo l’otto settembre 1943. Eppure, a me sembra che questo parallelismo sia abbastanza forzato. Avrei potuto postare un commento sul suo blog, ma, guarda caso, stavo già preparando un post su questo argomento, e non mi sarebbe bastato un breve commento in proposito.

Ci sono molti aspetti che rendono le due situazioni assolutamente differenti, e su questo credo di non dovermi soffermare più di tanto. Se così stanno le cose, e vorrei proprio vedere come si possa affermare il contrario, richiamare il CLN a proposito dell’attualità politica può soltanto servire a fare confusione. Sgombriamo il campo quindi da questi paragoni impropri, e vediamo di esaminare ancora una volta la situazione che si è venuta a creare, e quali siano i problemi che ci stanno davvero di fronte.

Il problema, come viene formulato dai sostenitori dello spirito da CLN, si può riassumere così. In Italia, abbiamo mille problemi, ma qui si è venuta generando un’emergenza democratica, che riguarda il signor B. A causa di ciò, ogni altra considerazione va messa da parte, e dobbiamo unire tutti gli sforzi per spodestare l’attuale premier: poi, si vedrà.

Questa tesi, apparentemente semplice e chiara, a me appare invece semplicistica e fumosa. Lo dico perché sono convinto che, senza fare un’analisi puntuale di come siamo potuti arrivare a tanto, non possiamo andare da nessun altra parte rispetto a dove ci troviamo oggi.

Il signor B. non è un uomo venuto da un altro mondo, come un corpo estraneo intervenuto improvvisamente nella politica italiana, come si potrebbe invece dire a proposito di altri casi, ad esempio del Presidente peruviano Fujimori. Non soltanto il signor B. era a tutti noto da moltissimi anni prima che si buttasse in politica, ma egli ha perso due volte le elezioni politiche, e chi gli è succeduto al governo si è guardato bene da compiere qualsiasi atto a lui ostile. Diciamo anzi che sono state disattese sentenze, e gravi carenze legislative del nostro paese non sono state colmate, proprio perché avrebbero potuto danneggiare il signor B.

Nello stesso tempo, dovremmo chiederci cosa potrebbe avvenire una volta che egli fosse estromesso da capo del governo. Se non riusciamo a fare chiarezza su questi punti, se decidiamo che capire non è necessario, che è una cosa da pseudo-intellettuali perditempo, ci potremmo ritrovare in una situazione politica imprevista e non meno da incubo di quella attuale.

Adesso, un post non può riassumere quindici e più anni della cronaca politica italiana, ma l’atteggiamento sostanzialmente compiacente che le varie coalizioni di centro-sinistra hanno avuto verso il signor B. indicano che una forma di complicità tra loro c’era, e che stampa ed opposizione che oggi sbraitano contro di lui, lo fanno perché solo adesso questa complicità è stata spezzata unilateralmente dal signor B. Si dice che qualcosa d’importante è cambiato nei comportamenti politici, e non solo, del signor B. Ma siamo certi che è proprio il signor B. in prima persona ad avere cambiato atteggiamento?

Ancora una volta, vedo una gravissima sottovalutazione del ruolo svolto dalla Lega. Se guardiamo al modo in cui egli si è posto da sempre verso l’opinione pubblica, se guardiamo quindi all’aspetto esteriore senza considerare i provvedimenti politici, dove possiamo affermare in sincerità che egli abbia cambiato significativamente i suoi atteggiamenti? Certo, può ben darsi che abbia accentuato questi suoi modi, ma, si sa, anche l’età fa la sua parte nel far risaltare i tratti peggiori della personalità.

Ciò però che è davvero cambiato è stata la politica, intesa come provvedimenti legislativi ed amministrativi assunti dall’attuale esecutivo. A questo punto però, dovremmo anche chiederci chi detti davvero l’agenda della politica italiana. Se noi escludiamo i provvedimenti strettamente funzionali a favorirlo personalmente, il resto è stato promosso, quasi sotto dettatura, dalla Lega. E’ davvero una questione da inutili perditempo chiedersi cosa ne sarebbe della Lega a seguito dello spodestamento del signor B.? Nessuno che minimamente voglia ragionare, potrebbe affermarlo, e, similmente, giungere alla conclusione affrettata che la sua caduta coinvolgerebbe anche la Lega: non è così scontato, ormai la Lega ha una sua base militante bene strutturata ed organizzata, al contrario del PDL, un finto partito, che dovrebbe trovare come continuare ad esistere senza quello che più che il suo leader appare a molti come il suo padrone.

Penso quindi che accodarsi oggi a coloro che negli anni passati a lungo si sono dimostrati compiacenti ed inetti nello stesso tempo, sarebbe un errore, almeno per coloro tra noi che desiderano per l’Italia una svolta radicale.

Detto ciò, la domanda più importante rimane quella di quale oggi possa essere il contributo alla caduta del signor B. da parte nostra, nella duplice veste di bloggers e di semplici cittadini democratici. Dovrebbe essere a tutti chiaro che questa svolta può ragionevolmente avvenire soltanto come una congiura di pretoriani, che dovrebbe rappresentare l’atto finale e risolutivo di un lungo processo portato avanti da forze finanziarie del nostro paese. Se le cose stanno così, se cioè la progressiva ed apparentemente inarrestabile perdita di affidabilità del signor B. deve trovare riscontro formale nella perdita di fiducia da parte delle Camere, mediante l’iniziativa di almeno una parte dei suoi attuali scagnozzi, quale sarebbe il ruolo risolutivo che dovremmo svolgere in tutto questo? Quale parte del piano prevede una partecipazione attiva da parte dei cittadini?

Tornando al CLN, allora si sapeva cosa significasse schierarsi, magari andare sulle montagne e da lì guerreggiare contro i nazisti. Chi scelse questo schieramento, sapeva bene di dare un contributo in un certo modo decisivo alla causa del proprio paese e della propria gente. Oggi, in verità, la battaglia non dipende praticamente per nulla da noi, e quindi il sospetto che questo schierarsi abbia fini non chiari e quindi potenzialmente pericolosi, dovrebbe essere considerata da tutti noi con grande attenzione.

Infine, spero che il dibattito su questi punti, sia che si svolga su questo blog, sia sua ltri, spero possa aver luogo senza inutili attacchi personali. Ci si può dividere anche educatamente, in fondo!

17 commenti:

  1. Allora prendo atto che mi hai distrutto! A parte gli scherzi, io ho postato una fotografia del compromesso storico (si vedono infatti Moro e Berlinguer che si stringono la mano) e poi ho richiamato a mo di esempio il CLN, non perchè veda assonanze tra i vari periodi storici, molto diversi e niente affatto assimilabili tra loro, ma solo per un semplice richiamo al pragmatismo.
    Leggo qui e la sui vari blog e sui giornali che si auspicano, a seconda degli orientamenti, riavvicinamenti e ricostituzioni di varie sinistre, che dovrebbero diventare un corpo unico e forte per battere Mr. B., e altri progetti di "grandi centri" nel sogno di ricostituire una DC che non c'è più nei fatti.
    Credo che entrambe siano ipotesi illusorie. Inutile ricordare che la sinistra italiana, storicamente dal dopoguerra ad oggi, non ha mai superato da sola un terzo dei consensi elettorali; di contro una DC anni 60 è inimmaginabile come già detto.
    Per cui molto pragmaticamente, aspettando rivoluzioni culturali di tipo copernicano che sfascino il brutto consociativismo di cui da sempre soffriamo, per non morire berlusconiani, c'è un'unica via:r batterlo alle elezioni. Per farlo bisogna allearsi con le uniche forze disponibili presenti nella società odierna.
    Dovrebbe essere chiaro sia alla sinistra, sia al centro che se non si agisce in questa prospettiva Mr. B. continuerà a indebolirsi a tutto vantaggio della Lega. Quando questo avverrà, e sta già avvenendo (per chi non l'avesse capito ora come ora Mr. B. altro non è che un burattino in mano a Bossi - è infatti Bossi che fa la politica e Berlusconi che ci (ri)mette la faccia), allora ci troveremo veramente nella necessità di invocare un CLN, perchè la Lega ha natura eversiva.
    Se invece si riuscisse a far cadere anche elettoralmente Mr. B. in tempi brevi, probabilmente nel suo ruzzolone il cavaliere trascinerebbe nel baratro anche il parito di Bossi.
    ciao, silvano.

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  2. La nascita della lega e quella del pdl non hanno, per certi versi, la stessa matrice. I contraccolpi, che dovrebbero scuotere i leghisti dopo la dipartita del nano feroce, saranno ininfluenti alla tenuta di questa aggregazione di razzisti e demagoghi. Condividendo in larga parta gli interrogativi di Vincenzo sulla questione B., non posso non pensare alla sinistra (generalizzata) che, per ritornare ad essere presente e competitiva, anche in funzione di un mero potere elettorale, dovrebbe "ripartire dai luoghi della sua scomparsa nel territorio leghista, lavorando nel tempo, così come la lega ha fatto, sulle contraddizioni e le debolezze tutte pragmaticamente ideologiche che quel partito sbandiera con una facilità incredibilmente vincente". Passeranno degli anni bui, ma la lezione morale che la sinistra in questo nord, non ha tratto dalla comparsa della lega, dovrebbe oggi emergere con più forza, altrimenti... kaputt!.
    Ciao!

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  3. @Silvano
    Vedo che convieni con me che una nostra partecipazione attiva va rinviata al momento elettorale. Ti rendi però conto che le cose decisive a quel punto saranno già avvenute, ammenocchè tu non creda alla scadenza fisiologica della legislatura: sarebbe da suicidio mantenersi questi figuri ancora per anni !!!
    Se qualcuno fa lo sgambetto al signor B., allora il punto fondamentale sta nella sorte del PDL, che non può passare indenne dalle vicissitudini del suo inventore, e padrone, direi io.
    Senza sapere questo, che conti possiamo allora farci? Cambierà tutto, credo, nella politica italiana, aldilà di quali potrebbero essere i nostri desideri. Vedi come Casini faccia la guerra a Bossi, e di questo, pur disprezzandolo complessivamente come politico, lo ringrazio. Il piano di Casini, e non so fino a che punto sia stato percepito, è quello di appropriarsi dell'area del PDL, escludendo a destra la Lega e a sinistra il PD. Ciò significherebbe che dei nostri voti ne farebbero volentieri a meno. Mi chiedo allora cosa significa offrire i nostri voti che forse potrebbero perfino essere non graditi e rifiutati.
    Ciò che conta è la politica: non possiamo certo prescindere dagli schieramenti, ma dovremmo valutarli per la loro ricaduta verso un certo, specifico tipo di politica.
    Vabbè, mi fermo qui, per rispetto dei miei lettori (sì, sto diventando sempre più prolisso...)

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  4. @Riverinflood
    Mi sa che siamo rimasti in pochi, tu ed io compresi, a sostenere che c'è un problema squisitamente culturale dell'intera società italiana che non potrà risolversi di colpo con la caduta del signor B.
    Io lo dico da tempo e ripetutamente: per ora non si può che fare resistenza, un lavoro difficile, graduale, lungo, per difendere le nostre e le altrui menti da un'ideologia che ha giò fatto danni enormi alle menti degli italiani.

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  5. Siccome ora non ho tempo per un commento articolato, lascio una traccia a proposito della natura eversiva della Lega, testimoniata anche dalle parole che ieri ha pronunciato Bossi a Venezia, e che non sono pittoresche. Copio/incollo da Repubblica di oggi:
    Quello a cui punta la Lega, afferma, è "la libertà della Padania": "Sarà libera con le buone o con le meno buone. La libertà è un diritto, e quindi è un diritto ottenerla in tutti i modi. Siamo qui a Venezia perché sappiamo che un giorno la Padania sarà uno Stato libero, indipendente e sovrano. Abbiamo la necessità che i nostri diritti vengano rispettati".

    Casini è stato l'unico politico italiano che, a Ferragosto, mentre tutti erano al mare, ha denunciato con forza il disegno eversivo della Lega (ricordo un'intervista molto chiara su La Stampa). Pur non essendo sua fan, gli riconosco questo merito, il merito di aver parlato chiaro.

    A presto
    Saluti

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  6. Probabilmente sarà una congiura pretoriana a farlo fuori ma penso che il nostro contributo sia importante e debba essere presente per sensibilizzare cmq.

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  7. Accidenti Cucinotta quanta carne al fuoco e di quale qualità! Non credo che l’emergenza democratica si configuri e si esaurisca interamente nella figura e nell’opera del signor B. Dare questo per scontato, come un assioma che in fondo si ripresenta quasi uguale a se stesso da circa 30 anni è, a mio parere, un falso primo che storico intellettuale. E la disonestà intellettuale unità ad un’arroganza di fondo ha ben più di un solo colore politico.
    Silvano dice giustamente che non è proponibile un’assimilazione fra gli anni del “vero” 8 settembre e il CNL farlocco di oggi; allora c’era una speranza una tensione ideale e una gran voglia pulita di uscire da un disastro sociale ed umano, oggi c’è solo confusione ed essa nasce da poca conoscenza dei fatti e da una loro lettura esclusivamente di parte.
    Non funziona così, credetemi: non funziona dire che non esiste in Italia libertà di stampa o di espressione tout court, non funziona nel momento stesso in cui noi, adesso, mentre lo affermiamo possiamo digitarlo su un blog oppure uscire a comprare in edicola il Manifesto o Libero.
    L’emergenza democratica, quella vera di cui dovremmo parlare è semmai il concetto che abbiamo e manifestiamo verso alcuni momenti fondamentali della vita di una nazione; sto parlando del rispetto dell’avversario politico, della divisione e indipendenza dei poteri fondamentali dello Stato, del controllo del territorio da parte dello Stato stesso, della certezza della pena, del senso di una cittadinanza e di una cultura. Non mi pare che in Italia vi sia coincidenza di base su questi argomenti. Eppure dire chi siamo e da dove veniamo TUTTI, se vogliamo vivere TUTTI dentro gli stessi confini, se avere o non avere votato il signor B. dia via libera al linciaggio morale di una parte verso l’altra, dire che senso ha una cittadinanza ha secondo me molta più importanza che discutere sugli equilibri politici presenti e futuri. Cucinotta tu ad un certo punto parli di “una congiura di pretoriani” e sinceramente vorrei che ti spiegassi in modo meno allusivo; sai perfettamente per averlo ammesso che il signor B. quando ha governato l’ha fatto perché ha vinto le elezioni, oppure dobbiamo pensare che vi siano stati brogli di tale imponenza da inficiare l’esito delle stesse?
    Chi non ha vinto, chi continua a perdere terreno dovrebbe prima di ogni cosa riflettere quanto del suo pensiero e dei suoi desideri siano condivisi dalla maggioranza del Paese; dovrebbe pensare che se allontanamento c’è stato potrebbe essere dovuto soprattutto al demerito e alla palese fumosità di un certo progetto politico.Ma poi, al fondo di tutto mi vado facendo sempre più convinto che questa repubblica è alla fine come ordinamento e struttura politica: che entro un paio di decenni la spaccatura da sempre esistente per motivi storici e geografici diventerà insanabile. Alla fine con grande gioia dei padani e grande malinconia e sgomento da parte degli italiani del Sud come me torneremo ad almeno 2 stati separati e ad una situazione quantomeno imbarazzante da qualsiasi punto di vista si voglia prenderla. A quel punto che faremo? Dalle mie parti; tu lo sai, uno stretto che ci separa dalla penisola già c’è…mettiamo una dogana di confine al porto di Messina?

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  8. @Romina
    Per una volta, parrebbe che siamo d'accordo, non sarà perchè non hai potuto approfondire? :-D

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  9. Stavo per scrivere un commento simile a quello di Daniele.Quindi evito e lo quoto!
    Aspettando Bruto ed i compagni...

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  10. @Daniele
    Puirchè sensibilizzare non significhi stare al traino del primo che passa, magari proprio dei responsabili dello strapotere del signor B.e della Lega, no?

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  11. @STANDBY
    Beh, ti devo confessare che non condivido quasi nulla di quello che scrivi. Se hai letto il mio profilo personale e il sottotitolo del blog, avrai visto che questo blog è un blog ideologico, e che anche quando affronto temi squisitamente politici, lo faccio a partire da una certa ideologia, la mia personale se vuoi.
    Pertanto, poichè tu professi una qualche forma di equidistanza tra il signor B. e i suoi avversari, e lo fai sulla base del consenso che egli ha avuto, ti dirò subito che questo argomento non mi convince proprio per niente.
    I sacri testi di coloro che per primi pensarono a sistemi politici di democrazia rappresentativa, avevano chiaro sin dall'inizio come la regola del consenso da sola non possa funzionare. Anche in certe dittature, incluso il fascismo, il consenso attorno alla figura del Duce c'era, e sarebbe stupido negarlo. Questo in sè non significa nulla, sono tante altre le condizioni affinchè ci si possa considerare in un sistema davvero democratico.
    Permettimi però di non condensare nelle poche righe di un commento quelle che sono le mie convinzioni e le argomentazioni che ci stanno alla base. Ti dirò quindi che come altri penso che noi siamo davvero in un regime, anche se costituitosi col benestare degli stessi sottoposti e vittime. La menzogna usata sistematicamente come metodo di governo, facendo affidamento su una potenza mediatica spaventosa e senza freno, il disprezzo per tutto il sistema istituzionale da parte delle stesse figure istituzionali, tutto ciò indicano chiaramente che di democrazia è ormai rimasto un vuoto fantoccio. Ti dirò di più: non soltanto siamo privi di un vero sistema democratico già oggi, ma ancora per lungo tempo il lavaggio dei cervelli che è stato operato impedirà di ricostituire un tessuto democratico e civile nel nostro paese.
    Così, quando anch'io non mi unisco al coro della lotta per la libertà di stampa, non lo faccio perchè, come tu dici, è ancora possibile leggere "Il Manifesto", ma al contrario perchè credo che questi paladini della libertà di stampa non sono essi stessi credibili, come non sono credibili i politici dell'area che essi hanno sostenuto.
    So che queste frasi possano suonare come ingiustificate, ma argomentarle richiederebbe ben altra sede. Del resto, c'ho scritto un intero libro su queste questioni (e molte altre più o meno correlate...).

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  12. @Guernica
    Allora, riuspondendo a Daniele, avrò risposto anche a te... :)

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  13. Ovvio. Sensibilizzare su tutto e tutti e tutto quello che accade il tutto con assoluta obiettività e sottolineando, ove ci fossero, davvero persone e partiti che hanno un progetto. Ma al momento, quest'ultima eventualità resta una sostanziale e concreta utopia....

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  14. Se non ti convince il consenso vorrei proprio sapere cosa altro possa convincerti. Forse le elucubrazioni vissute in un ambito elitario e ristretto dove, bene o male, tutti si danno ragione e crollano la testa immaginando scenari futuribili e fantascientifici? Cucinotta so bene che questo è un blog ideologico, conosco la tua professione e il fatto che tu abbia scritto un libro: nonostante queste credenziali, non tutte positive per me, sono entrato nel tuo blog ed ho commentato ugualmente. La tua opinione così come l'hai espressa qui è la dimostrazione perfetta a mio parere della fine di una opposizione concreta in Italia e del prossimo avvento di un paese diviso e ancora più crepuscolare. Mi spiace ma vi lascio alle vostre riflessioni e alla vostra convinzione di avere a che fare con una "una potenza mediatica spaventosa e senza freno" . dimenticando che l'80 per cento della carta stampata è contro il governo del signor B., ed anche la magistratura e persino un buon 50% delle reti tv, e tutta la cultura letteraria filosofica teatrale e cinematografica che conta. Adieu professore.

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  15. @Standby
    Guarda, la realtà è ciò che la De Filippi fa vedere nei suoi programmi: per definizione, la TV concide con la realtà più di quello che possiamo vedere passeggiando per strada. Sono cose arcinote su cui non conviene neanche soffermarsi più di tanto. A mio parere, o si batte questa ideologia instillata giorno dopo giorno nella mente dei poveri telespettatori, oppure è inutile pensare a un progetto di sovvertimento di maggioranze. Per me, non c'è quindi che resistere, il che significa mantenere lucidità mentale, prima la propria e magari poi tentare di influenzare quella degli altri che ti stanno attorno, o magari che leggono il tuo blog.
    Sono il primo a credere che non esista certo soltanto il problema del signor B., e quello della Lega, tant'è che non vado al traino di nessuno, men che mai de "La Repubblica", ma negare che questi personaggi rappresentino uno specifico problema è negare l'evidenza.
    Ci troviamo in realtà davanti al problema enorme ed ancora inesplorato di un mondo tecnologizzato e globalizzato, e non c'è nessuno finora che abbia trovato una formula per garantirne la democrazia, o più semplicemente la sopravvivenza stessa del genere umano. Governare la follia non si può, non dipende da un atteggimento più o meno crepuscolare: la follia deve semplicemente essere dissolta, e questo richiede una capacità anche di astrarsi dal quotidiano, e pensare da un punto di vista più ampio, meno legato alla quotidianità. Richiede alla fine una nuova ideologia: non posso che infine ripetere ciò che penso, ovviamente. Un saluto.

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  16. Carissimo Vincenzo, una buona parte di quello che hai detto è esattamente quello che penso da anni, dal primo governo che cadde per lo sgambetto della Lega, Lega che adesso tenta di fare il colpo grosso, e dalla sua ha una buiona parte di persone che sulla territorialità ci crede e molto ( meschini).
    So poi da amici del Nord che a livello locale , anche nei piccoli centri le amministrazioni leghiste funzionano e quindi la cosa ( che poi è la basa della didattica politica etica e cioè la teoria del "buon esempio")fa presa è molto a livello nazionale quando nel solito voto di scambio, costume solito da noi in Italia: DAPPERTUTTO si fanno i giochi di prestigio.
    Resistere vuol dire votare e far votare con il buon senso, e il buon senso dice che siamo un paese che ha fatto tanto ( e tante schifezze direi purtroppo ma tant'è) per essere uno e non si può dividere ( tranne che fiscalmente ma con i dovuti controlli centralizzati), che in un mondo che si va globalizzando certi discorsi xenofobi non hanno più senso, ma sono solo propaganda per le frange più violente, e che prima o poi i nodi vengono ( sputtanati) al pettine .
    Casini? Da buon democristiano sta preparando la nave di salvataggio e Fini ha capito che certi compromessi hanno un limite, gli idustriali stanno scoprendo il grande bluff dei Pld e di B, e la Chiesa sta capendo che gli stinchi di santo non sono Santi e quindi siamo in aria di scomunica sennò ci rimette la faccia e il Paradiso.
    Il PD? e che cos'è? Vabbè, dato che è la cosa che si avvicina un pò di più alla parte sinistra del mio corpo non posso fare a meno di sperare per lui.
    Spero di non essere stata prolissa Vincenzo, ma la colpa è tua: argomento ricco mi ci ficco :-) e rido un pò amaramente ma almeno queste idee sono mie; tanti italiani non hanno più voglia nemmeno di parlare...
    Un caro saluto e colplimenti per l'analisi e lo scorrere dei pensieri in parole scritte

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  17. @Luce
    Grazie del commento, con tante considerazioni, non tutte da me condivise: l'argomento però è abbastanza complesso, e differenti opinioni sono da attendersi.

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