lunedì 28 settembre 2009

NO A MINZOLINI: ADERISCO ALLA CAMPAGNA CONTRO IL CANONE RAI DEL GIORNALE

Torno su uno dei punti che ho affrontato nel post di ieri: la questione del canone RAI. Mi vedo in qualche modo costretto a tornarci perché vedo che da parte dell’opposizione, come ormai è diventato di norma, si affronta la materia nel modo peggiore possibile: quando c’è un’alternativa, essa non perde l’occasione di fare la scelta che le è politicamente più sfavorevole.

Il gioco del signor B. è chiaro, perfino banale, ed anche ripetitivo, lo fa al meglio la Lega. La tattica è quindi quella di sparare sul quartier generale che essi stessi stanno occupando: attaccano la RAI, nel frattempo ampiamente occupata in notiziari, talk-shows, e programmi-trash di ogni tipo. Attaccano la RAI, e ne mettono in dubbio la funzione di servizio pubblico. Il mio parere, che mi pare difficilmente contestabile, è che questa campagna ha un’unica funzione, quella di scatenare la gente, che ovviamente paga il canone malvolentieri, contro Santoro e gli altri giornalisti e le loro trasmissioni. Raggiunto questo obiettivo, raccogliendo numerose adesioni al boicottaggio del canone, li si utilizzerà, non per distruggere la RAI, e su questo tornerò perché è il punto chiave, ma solo per utilizzarli come ariete contro questi giornalisti a loro invisi.

Se questo è il disegno portato avanti dai giornali del signor B., è stupido difendere la RAI. Difendere la RAI, volenti o nolenti, significa difendere gente come Minzolini e Vespa, difendere tutte quelle nullità che pretendono di condurre dei talk-shows compiacenti con chi ha il potere. Difendere la RAI è in questa situazione alla fine assecondare un progetto politico proprio ostile all’opposizione.

La scelta giusta per l’opposizione mi pare quindi quella di compilare una propria “lista di proscrizione” su cui chiamare anch’essa al boicottaggio del canone. A questo punto, il signor B., secondo me, si troverebbe costretto a difendere lui la RAI, e quindi anche Santoro & company. Il vantaggio tattico mi pare evidente.

Rimane da affrontare il punto fondamentale: le sorti della RAI a chi interessano? Chi trae vantaggi dall’esistenza stessa di questa azienda?

Mi trovo costretto ad allargare un po’ il discorso. La TV sta subendo un processo di modifica significativa. Prima dell’apparire della TV satellitare, la TV, detta “generalista”, trasmetteva secondo una logica di completa gratuità. In altre parole, la logica era che l’interesse di chi trasmetteva era maggiore di quello del telespettatore. Era questi a fare un favore alle TV assistendo alle loro trasmissioni, piuttosto la TV nel concedere la trasmissione.

A me pare che, anche attraverso il digitale terrestre, si vada verso un pagamento del servizio TV. Già si paga il satellitare, ed anche sul terrestre taluni programmi sono a pagamento. L’avere oscurato il segnale analogico a partire da alcune regioni, predispone i vari gestori di TV a far pagare ogni tipo di trasmissione: nessuno ha enunciato quest’intenzione, ma mi sembra comunque significativo il fatto che tecnicamente il sistema è predisposto per questo passo: diciamo che è un’ipotesi che si sta studiando,e forse si tenterà di sottoporla a una cauta sperimentazione.

Potrebbe però essere questa un’ipotesi errata. Ovviamente non ho la sfera magica per sapere se la gente sarà anche disposta a pagare per sorbirsi le schifezze che le vengono propinate, ma ne ho viste di troppo alla mia età per escludere anche questo.

Riprendendo ora il tema principale del post, ciò che ci interessa è piuttosto cosa succederebbe se la gente vedesse meno TV, è questo il punto chiave per capire fino a che punto, per colpire gente come Santoro, il signor B. è disponibile a bombardare anche i suoi accoliti, quali Minzolini e Vespa. A me pare che un mondo con meno TV sarebbe un mondo migliore, meno pubblicità che passa, meno maleducazione propinata a piene mani ai passivi telespettatori, quote di informazione trasferite dalle TV ai giornali: non è questo che vogliamo? Cosa ci sarebbe di negativo nel mettere in ginocchio la RAI? Chi sarebbe davvero danneggiato? La corte di schiavetti, che da quegli edifici ha difeso i suoi padrini politici dovrebbe tornare a casa. Chi ritiene, come Santoro, di essere in grado di mettere su una trasmissione che si autofinanzia, che paura può avere dall’abolizione del canone? Di questa RAI, di questa TV, io personalmente non ne posso più: per favore, non chiamate me a difenderla, che crolli assieme ai suoi padrini politici di ogni tempo!

31 commenti:

  1. Bravo, Vincenzo!Bellissimo post, concordo su tutto!

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  2. sai, caro vinz, non guardo più la tv da un paio d'anni a parte santoro, iacona, e qualche programma che mandano su rai tre ad orari improponibili. la radio, mi sembra più efficace, parlo di radio tre. altro non mi interessa. e comunque se crollasse la rai e le altre tv non potrebbe essere che un bene.
    bacio

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  3. Una premessa, il canone rai non è una tassa sulla visone della Rai, ma sul possesso di un apparecchio televisivo, anche un semplice computer, e questo chi come me ha avuto a che fare con ispettori rai lo sa, smettere di pagare il canone non è così semplice. Inoltre è una tassa, magari poco comprensibile, ma le tasse vanno pagate o no? E allora perchè il canone no, e l'Irpef sì? Dettagli.
    Seconda premessa, forse da te il digitale non è ancora arrivato ma quando arriverà ti accorgerai che i canali mediaset saranno raddoppiati, in quanto sul digitale ci sono Rete 4 Canale 5 e Italia 1 che trasmettono i loro programmi anche su altri canali con in'ora di differita (rete4 +1 etc). Per cui i canali a disposizione del cav col digitale sono di fatto 6, senza contare Iris, Mediashopping e Boing sempre del nostro.

    Qui non è un problema di pubblicità, per quanto se non si paga il canone rai ne risultano meno spettatori e quindi meno pubblico e quindi meno investimento pubblicitario che andrebbe a vantaggio di mediaset, è un problema di INFORMAZIONE.
    Vero che c'è Minzolini e tutta la banda mediaset, ma c'è anche Santoro. Se ti fa cagare Santoro usa il telecomando e guarda cosa ti pare, e viceversa. Diverso è il discorso se ci fosse SOLO Minzolini (o chi per lui) e banda.
    Personalmente non guardo Minzolini, ma voglio essere libero di guardare Santoro, per quanto spesso non guardi nemmeno lui.
    Una Rai pubblica è tenuta a rispettare le opinioni di tutti, per cui qualche programma di informazione seria deve garantirla, una rai distrutta non garantirebbe più niente e addio del tutto all'informazione.
    La gente leggerebbe i giornali? Stai scherzando? I giornali in Italia sono quasi tutti con l'acqua alla gola e sopravvivono grazie a sovvenzioni statali. La gente non compra giornali perchè non è nella loro cultura di usufruitori passivi di informazione, per cui dubito che andrebbe mai a cercarsela: continuerebbe a prendere quella che gli passa il convento.
    Io voglio una tv pubblica, a servizio di tutti, che dia la giusta informazione, che faccia programmi di qualità e non la merda che trasmette oggi (per essere andata dietro al modello mediaset), e il canone continuo a pagarlo, perchè solo così posso pretenderla.
    Ad ogni modo esiste il telecomando e il potere di scelta da parte di tutti: se non ti piace la Rai cambia canale.

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  4. L'ultima frase non era rivolta a te personalmente Vincenzo, ma in generale.

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  5. @Rouge
    Temo che ci sia stato un fraintendimento tra noi: vediamo se riesco a chiarire.
    Nulla da dire sulla prima parte: essi sostengono, a torto a ragione a me non interessa, che non pagare il canone si può. Se non si può, sono problemi dei proponenti, non miei, nè tanto meno tuoi: è inutile perdere tempo su questi dettagli giuridici (magari lo chiediamo a Ghedini :-D).
    Per il resto, tu mi rispondi come se io non volessi la RAI, o addirittura non volessi Santoro: ma dove l'hai letto?
    Io dico che il signor B. bluffa, e se ne siamo convinti, bisogna andare a vedere: se ce la facciamo sotto ad ogni urlo che manda, e ci rintaniamo anche nella RAI nella sua versione più becera, abbiamo finito.
    Qui, ed è questo che considero un vero fraintendimento, la scelta individuale sull'asssitere o no ad un determinato programma, non c'entra proprio nulla, e non capisco perchè tu parli di questo.
    Qui si tratta piuttosto di una tattica politica, su cui mi soffermo a lungo argomentandola, ma su questo tu sorvoli completamente.
    Cosa c'entrano i gusti personali in questa discussione, scusami, ma non mi è per nulla chiaro. Io mi rivolgevo a dirigenti dell'opposizione suggerendo loro di cavalcare la questione del canone, perchè sono convinto che il signor B., pur possedendo tanti canali della propria azienda, non potrebbe mai fare a meno anche dei canali RAI. Gli scenari possibili sarebbero tanti, inclusa la possibilità di lanciare un nuovo canale privato dove trasmettere i vari Santoro. E' chiaro che si creerebbe uno scenario nuovo e ignoto: potrebbero i dirigenti RAI, anche a causa della diminuizione di risorse dovute al mancato canone, non tenere conto del successo delle trasmissioni? Potrebbe l'Italia sopportare che l'unica TV sia quella Mediaset?
    Se noi abbiamo paura che senza canone perdiamo Santoro, secondo me, Santoro l'abbiamo già perso: la paura non porta mai da nessuna parte. In fondo, è la malattia tipica dei DS, la fottuta paura di perdere quello che hanno, e che ha consigliato D'Alema di lanciare la bicamerale piuttosto che fare la legge sul conflitto d'interessi. Vedo che il popolo dei blogs è lo stesso: stessa incapacità di accettare le sfide inevitabili che l'avversario ti lancia, sempre lì a vedere come limitare i danni, senza capacirtà di contrattaccare, su una passiva difensiva che non porterà mai da nessuna parte.
    Apporfitto per dire che ormai i blog che leggo sono quasi tutti pieni di lamenti, che il signor B. è cattivo, e simili oservazioni direi di carattere elementare, senza alcuna capacità di elaborazione: perderemo ancora a lungo, ma senza che io assenta a simile tattica inefficace e masochistica.
    mi sarò spiegato adesso? Avrò chiarito che una cosa è la tua scelta di vita personale, e le iniziative politiche collettive?

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  6. @Ornella
    Grazie del saluto e del consenso :)

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  7. @Maria Rosaria
    Anch'io sento radiotre, per esempio approfittando degli spostamenti in auto: uno dei vantaggi della radio è proprio che non ti vincola a un'attenzione totale. Certi programmi TV li apprezzo, e se posso, li seguo, ma non fino al punto di dover difendere la RAI intera, inclusi i tanti schiavetti degli stessi che lanciano la campagna contro il canone: questa tattica furbetta non possiamo permettere che passi.

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  8. Vincenzo tu pensi che B. "non potrebbe mai fare a meno anche dei canali RAI", io penso che ne può fare benissimo a meno. E' in questo momento che non può farne a meno, da qui il tentativo di normalizzare. Inoltre di gusti personali parli nel titolo del post, mi pare (ma non mi sono fermato al titolo).
    Se fai scomparire la Rai inteso come servizio pubblico, usufruibile da tutti anche da chi come me non possiede sistemi satellitari e non compra programmi a pagamento, rimane solo la possibilità di pagare per ricevere (e sarà pagare sempre più, come è successo per le partite di calcio ad esempio) e a me non sta bene.
    Io ne faccio una questione di informazione perchè è dimostrato che la maggioranza degli italioti si informa solo grazie alla televisione. Se gli togli anche la poca seria che arriva senza che si paghi un di più per averla la azzeri completamente, perchè pochi andrebbero a cercarsela (quei pochi che già lo fanno).

    C'è una questione di fondo che bisogna chiarire e che ci differenzia: tu ritieni che spingendo all'estremo le condizioni si arrivi a una presa di coscienza generale, io ritengo che così facendo si finisca per toglierla anche a quei pochi che ancora ce l'hanno. Questo per il semplice fatto che bene o male la gente mangia beve e va in vacanza e non chiede altro: difatti è quello che gli si concede.
    Dubito che a un qualunque italiota una volta che non c'è un Santoro sullo schermo venga mai voglia di andarselo a cercare.
    C'è anche un'altra cosa che ci differenzia: tu ritieni sempre che dietro le logiche di B ci sia chissà quale strategia mascherata, che bluffi sempre, che "figurati se...", io no. A me sembra sempre lampante e chiaro il gioco che conduce: ergersi a padrone assoluto (lui o chi c'è dietro di lui) di questo paese in tutti i suoi aspetti ed è chiaro dalle sue azioni che mi pare tu sottovaluti.
    Un saluto.

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  9. Mah, secondo me il canone Rai e la bufala di non pagarlo sono una delle solite boutade del Cavaliere, che oggi dice una cosa e domani nega di averla detta.
    Dietro il canone Rai, come ben dice Rouge, c'è una tassa e dietro la tassa una legge e dietro la legge anche i mezzi per farla rispettare ( nello specifico messa in mora, decreto ingiuntivo e pignoramento) con spese di giustizia notevoli e controproducenti.
    Per non parlare del fatto che la Rai ha una sacco di dipendenti e il mancato pagamento metterebbe in pericolo tanti posti di lavoro.
    Insomma provocazione o no, la cosa potrebbe lasciare il tempo che trova o avere conseguenze sociali di grande impatto ( e credo anche di clamore internazionale).
    Il problema non è tanto nella televisione, e in questo l'azione di storno di questa politica malata è efficace e cioè "parliamo di televisione e non di cose più importanti come: 6 ottobre lodo Alfano alla Corte Costituzionale, tagli alla cultura, alle forze di polizia e alla scuola, scudo fiscale e tante amenità del genere" e mentre litighiamo su Santoro maleducato e fazioso e Vesta lecchino e mellifluo, questi fanno le leggi e ci menano per il naso.
    Direi che sarebbe bene , nel nostri piccolo ( rete, amici , vicini di casa e conoscenti) diffondere la realtà, con tanto di prove , che grazie a Dio di casini ne possiamo provare tanti, e non fare processi all'intenzione.
    Tengo comunqe a precisare che le cose che hai detto nel post, anche se in parte non le condivido, fanno pensare ( merce rarissima pensare di qnesti tempi) e per questo sentitamente ringrazio.
    Un cordiale saluto.

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  10. Straordinario! Concordo con te; non paghiamo il canone RAI ma per le persone e le ragioni che noi riteniamo giuste: Vespa, Minzolini, ecc... tutti questi soggetti che hanno di fatto deturpato e schiacciato la tv pubblica.

    Smettiamo di pagarlo! Vorrei vedere se nessuno guardasse più la tv in chiaro che cosa accadrebbe. Il caos.

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  11. sono in accordo con cio' che scrivi ma non al 100%: il canone è una tassa di possesso della TV (che sia giusta o sbagliata, poco o tanto è un altro problema). Premesso cio' mi fanno sorridere le centinaia di migliaia di firme raccolte dal Giornale quando (e qui so che scatenero' le forze dell'universo) sul blog di Grillo è da anni che spiega come fare per non pagare il canone.
    Il digitale è una tecnologia imposta per togliere dalle palle rete4 che da anni e anni è: 1) abusiva (un privato non puo' avere piu' di 2 canali tv) 2)occupa una frequenza che non è la sua 3) paghiamo multe di milioni di euro per il punto 2
    senza tenere conto del businness dei decoder. Se un sistema viene IMPOSTO perchè devo comperare e pagare un decoder per vederlo?
    Inoltre, a sentir dire da santoro, le trasmissioni come annozero sono completamente autogestite dalle entrate della pubblicità, sempre per sentito dire toccano 0 euro da canoni o entrate diverse.
    Purtroppo il mio pensiero è che, come semopre in Italia, ci vogliono far credere delle cose per coprire le porcate che sono state fatte in passato e nel presente.

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  12. @Rouge
    Non possiamo conoscere il futuro, neanche quello della TV: se domani Mediaset decide di farsi pagare l'accesso a qualsiasi trasmissione, non c'è che fare, non dipenderà da noi. Se la RAI rimanesse nelle mani del signor B., nulla vieta che venga scorporata una rete per farla diventare servizio pubblico, ed affidata mani e piedi a tipi come Vespa e Minzolini. Magari Santoro, se temono conseguenze dalla non applicazione di una sentenza, lo mettono a pagamento, e vedremo poi chi lo seguirà. Insomma, gli scenari possibili sono i più diversi, e non occorre intervenire in tema canone per avere ulteriori e peggiori sviluppi in proposito. Come ribadivo nel commento, essere cauti non ha mai garantito dal finire male. Quello che ci interessa è capire come fare fallire la loro campagna contro Santoro oggi. A me, di difendere Minzolini e company in nome di quello che vuoi tu, non mi va: oggi il problema è come non permettere loro di appropriarsi degli ovvii pronunciamenti anti-canone di tantissimi cittadini, come voto contro Santoro, e vedo solo questo cavalcare la tigre come risposta efficace. Capisco che nessuno garantisce che funzionerà, ma il contrario invece è certo che non funzionerà: stiamo a difendere quelli che ci attaccano, non si è mai visto in nessun conflitto!
    Interessanti poi le tue due frasi finali.
    Se mi avessi letto con attenzione, saprai che io non faccio alcun affidamento sulla gente, come nessuno di loro, sinistra, centro o destra, in realtà fa. Nessuno vuole interpretare e realizzare la volontà della gente (che io chiamai addirittura fantomatica, in quanto questa volontà semplicmeente non può esistere, in una società medializzata e omologata). Quindi, sbagli ad attribuirmi la volontà di portare la situazione agli estremi per suscitare risposte popolari. Io dico tutt'altro: dico che siamo già in uno stato post-democratico, ed è inutile far finta di niente. I nostri dirigenti politici hanno permesso a quest'individuo di fare ciò che ha voluto della società italiana, e siamo già in presenza delle rovine post-signor B. Quindi, la differenza sta nel fatto che tu credi ancora sentendo Santoro di vivere in uno stato democratico ed io no: tutto qui. A te, se ti permettono di assistere gratuitamente ad "Annozero" tutto sommato va bene, ed a me no, non mi cambia la vita sentire che anche alla TV c'è qualcuno che dice cose che potrei dire anch'io. La società italiana è stata distrutta nel "cervello", cioè nella cosa più importante, e non dai discorsi del signor B., ma ben prima dalle trsmissioni della De Filippi.
    In quanto al signor B., danni enormi fece già svariati decenni fa con la sua azienda, senza bisogno di scendere in politica. Occupando il potere anche politico, ha completato l'opera, e davvero per lui il problema non è come rendere più autoritaria questa società, questo non gli occorre (è pur sempre un capitalista che ha bisogno del libero mercato per fare affari), quanto garantirsi che nessuno gli tolga più questo potere. Per questo, non vuole Santoro ed altri, ed userà ogni mezzo per toglierselo di mezzo. Poichè però ritengo che egli abbia un disperato bisogno del TG1 e dei suoi numerosissimi telespettatori, non rinuncerebbe volentieri ad esso ora che vi ha piazzato un servo ultrafedele come Minzolini. La scommessa è se è disposto a sacrificare Minzolini ed altre decine di servi fedelissimi per cacciare Santoro: sei così certo che sia una scommessa che non vada affrontata? E quale sarebbe la strategia alternativa, scrivere che il signor B. è cattivo su un blog?

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  13. Non penso di vivere in un sistema democratico, Santoro o non Santoro.
    Minzolini è solo un pedone, sacrificabilissimo (come lo fù Casini due anni fa).
    Riguardo alle tue teorie ne condivido solo una parte.
    Riguardo alle strategie alternative me ne viene in mente solo una, già che siamo quasi ad ottobre, su cui forse non saresti d'accordo. Ma è solo perchè ho fatto troppa fabbrica in passato e le sottigliezze da Opus Dei non fanno parte del mio bagaglio.
    Comunque, si vedrà.
    Saluti.

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  14. @Luce
    Dal tenore dei miei commenti, avrai capito che invece per me la TV è il problema numero uno, per la sua capacità di condizionamento delle menti, e proprio in quei programmi erroneamente indicati come d'intrattenimento, ma in realtà capaci di fare il lavaggio dei cervelli. Capisco che la polpa siano i provvedimenti legislativi, ma senza avere il controllo del nostro mondo simbolico, alla polpa non potrebbero accedere.
    oggi, voglio sapere come uno che ha fatto le sue fortune sulle TV, possa pensare a un loro ridimensionamento. Punta sul restare il solo a trasmettere su Mediaset? Anche se non si può escludere, mi pare davvero che un tale progetto non l'abbiano potuto elaborare: basta usare fax e messaggi E-mail contro Santoro, di cambiamenti più globali, il signor B. è il primo ad avere paura.

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  15. @Daniele
    Sarebbe un'idea da esplorare, ma nel PD non hanno gli attributi per puntarci.

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  16. @Bruno
    Grazie delle puntualizzazioni. In effetti, sugli aspetti tecnici, avevo sorvolato :)

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  17. @Rouge
    Però, non mi iscrivere d'ufficio all'Opus Dei :-D

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  18. Non intendevo te, ovviamente.

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  19. Anche secondo me boicottare il canone è controproducente.
    Se non ci sta bene com'è un servizio pubblico, bisognerebbe fare in modo di cambiarlo (per non dare spazio al privato), ma appunto l'unità non è più nelle corde della sinistra: tuttti contro tutti, e non dovrebbe essere loro, l'esempio di "divisione"!
    Secondo me il signor B. ne sta facendo una questione di principio; puntare i piedi perchè non è riuscito nel suo intento di sbarazzarsi di un Santoro (che ha reintegrato una Guzzanti), come ha fatto con Biagi o con Luttazzi.
    Poi, veramente, a me non potrebbe fregare di meno della TV, con tutti i libri che ho ancora da leggere...ma dire che sia l'unica colpevole del lavaggio del cervello è riduttivo: non c'è stata la risposta che ci doveva essere dall'altra parte!
    E bisognerebbe scioperare anche contro i marchi della pubblicità...oh, là!

    (P.s.: a Bologna gli sbirri hanno di nuovo manganellato gli studenti dell'Onda che contestavano Maroni!)

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  20. @Angustifolia
    Il fatto è che il mio punto di vista non riguardava il canone in sè e la sua ragionevolezza o la sua opportunità in quanto tale. Se questi hanno il potere ed adesso fanno anche i contestatori di quegli stessi luoghi del potere, non resta che essere più contestatori di loro. C'è qualcosa, mi vado rendendo conto, di "conservativo" nell'anima stessa della sinistra italiana. Conservativo nel senso che la mentalità è quella di volere conservare cose esistenti, magari in sè anche difendibili, ma senza interpretare la realtà in modo dinamico, con un atteggiamento d'attacco e non sempre a difendere. In Italia, stiamo sempre a difendere qualcosa, che consideriamo una conquista del passato. Ma, anche se questo fosse vero, una trincea si può anche abbandonare se serve a conquistare il forte avversario.
    Scusa, capisco che le cose che ho scritto hanno poca attinenza col tuo commento, ma ne ho approfittato, perchè vedo che molti commenti, ed anche il tuo, finiscono col preferire la difesa del canone, piuttosto che prendere l'avversario in contropiede. Ci trovo, aldlà dell'aspetto contingente, una caratteristica costante: poi, magari non è affatto il tuo caso, e di questo mi scuso in anticipo.

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  21. Non pagare il canone RAI perchè ci sono Minzolini e Vespa e Giorgino e compagnia cantante? Sono d'accordo. Una Rai sul mercato sarebbe un temibile e forse mortale conocrrente per Mr. B., ragion per cui fin che ci sarà lui la Rai non andrà mai sul mercato e la gente continuerà a pagare il canone. Infine è del tutto evidente che non si tratta di canone sì e canone no, serve sul breve eliminare le voci dissonanti. La battaglia è tutta qui.
    ciao, silvano.

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  22. Come hai scritto anche tu, non credo che il centrosinistra possa prendere in considerazione la possibilità di giocare questa carta, cioè di contrastare B. sul suo stesso terreno.
    Aggiungo però che questi attacchi così violenti a Santoro mettono in luce, ancora una volta, in che situazione ci troviamo: Santoro non può nemmeno dire "bau", mentre Vespa, Minzolini e affini pascolano in libertà. Peccato che solo una minoranza d'italiani si rendano conto di quest'anomalia.

    OFF-TOPIC. Mi scuso, ma non resisto. Nonostante io sia molto informata sulle questioni politiche, ignoravo una perla di rara "bellezza": ho scoperto che esistono circoli del Pdl chiamati "meno male che Silvio c’è". :D

    Eh sì, meno male che c'è il Messia!
    Stiamo vivendo una situazione drammatica e surreale nello stesso tempo.

    Saluti

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  23. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  24. Bisogna distinguere: un conto è non pagare il canone e non vedere la televisione. E questo è un discorso ed è nel pieno rispetto della legge e assolutamente legittimo, nonché io credo persino condivisibile.
    Altro discorso è non pagare il canone come vuole la destra, cioè continuando a guardare la rai, insomma truffando lo stato, cioè noi, ovvero tutti coloro che il canone lo pagano e tutti coloro che pagano le tasse (perché la rai è finanziata anche dalle tasse).
    Questo è tipico della cultura della destra (non pagate le tasse perché sono alte, non pagate il canone perché è un cattivo servizio, gli editori boicottino i giornali di sinistra in barba al diritto di ognuno di esprimere la propria idea). Sarebbe gravissimo se anche la sinistra facesse propria questa logica.
    Senza contare che se non si paga il canone la rai non crolla (e anche se fosse non vedo il vantaggio poiché si lascerebbe campo libero a mediaset senza nemmeno raitre e santoro) poiché viene rimpinguata dal tesoro, semmai smetteranno di esistere i programmi scomodi, come appunto annozero e report. Insomma si farebbe un favore a Minzolini e a Vespa, e quindi a berlusconi, invece che un danno. E perderemmo anche quei pochi programmi liberi che ancora esistono.

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  25. @Silvano
    Ecco, un altro possibile scenario è la crisi finanziaria di Mediaset per aumentate difficoltà di reperire entrate pubblicitarie, in presenza di una RAI che, se privata del canone, potrebbe aver rimossi i vincoli nella propria raccolta pubblicitaria. A questo non avevo pensato, lo sentivo stamane nella rubrica "Prima pagina" di radiotre, che tra l'altro questa settimana è tenuta da Padellaro: ve la consiglio caldamente.

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  26. @Romina
    Io veramente dicevo che non credo che la prenderà, ma che dovrebbe (e quindi potrebbe, se solo volesse).
    Certo, che la denominazione di questi circoli è da mentecatti: chi sono questi, ma non si vergognano, e non si vergogna il signor B. ?
    Lo dico io, colpa tutta dei mancati scapaccioni delle mamme: non ci si vergogna più di niente in questa società!

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  27. @Matteo
    Neanche quelli del Giornale sono arrivati al punto di chiedere di violare la legge: essi propongono appunto di fare trovare sigillati gli apparecchi TV.
    Però vedo che anche tu hai mille paure, cose da difendere, non togiliamo nulla sennò perdiamo quel poco che abbiamo: la mia opinione è, come dicevo anche in un precedente commento, che ragionando così si perde sempre. Nessun generale può costruire una adeguata strategia di battaglia, partendo dal presupposto che dobbiamo garantire ciò che si ha. E' un atteggiamento, secondo me, già filosoficamente direi, sbagliato, che non porterà mai da nessuna parte. Qui, basta inventare un telefonino per cambiare il mondo della gente,e stiamo sempre a preoccuparci di non alterare il resto che ci pare desiderabile. In questo mondo, dobbiamo interpretare e guidare il cambiamento, non trincerarci dietro il nostro passato, rifiutandolo.

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  28. Io ragiono da troglodita o quanto meno da sempliciotto anche perchè non so fare tante elucubrazioni.
    Pertanto mi limito categoricamente ad affermare che qualunque cosa o iniziativa parta da certi ignobili quotidiani "a me nun me passa manco pe'a capa".
    Con tutto il rispetto per le altrui opinioni.

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  29. @Gio
    Il punto decisivo mi pare proprio quello su cui ti soffermi alla fine: con meno TV, vivremmo meglio. Io sono convinto che c'è qualcosa di inerentemente negativo nella TV. Almeno un aspetto dovrebbe essere chiaro a tutti: vedere la TV significa mettersi lì seduti esercitando un ruolo passivo, ma nello stesso tempo che c'impegna completamente. Anche la radio ci passivizza, ma almeno gli occhi sono liberi di rivolgersi altrove. Sul web, siamo anche completamente impegnati, ma siamo su un mezzo interattivo, e quindi non passivo.
    Sono convinto che alla fine anche a sinistra la TV piaccia, e che non si voglia perdere anche da queste parti politiche la possibilità di stravaccarsi su una poltrona e subire l'influenza passiva delle immagini che ci propinano.

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  30. @Aldo
    Liberissimo, ma se ci pensi, questo si può tradurre in un condizionamento dei tuoi comportamenti, anche se in negativo: basta che lancino un'iniziativa, per essere certi che tu ne resterai fuori. Io preferisco decidere volta per volta da me, e secondo le mie più o meno tortuose elucubrazioni.

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