martedì 25 dicembre 2012

LA LOGICA OCCULTA DELL'APPARENTE ILLOGICA CANDIDATURA DI MONTI ALLA PREMIERSHIP

Infine, in modo più o meno obliquo e fuori dalla prassi, Monti ha deciso di porre la propria candidatura a premier. 
La cosa appare a tutta prima sorprendente, sia il PD e il PDL avevano a più riprese fatto chiaramente capire che avrebbero volentieri contribuito con i propri voti ad eleggerlo alla massima carica di Capo dello Stato. Anche se si parla da un po' di tempo per questa carica di un concorrente impegnativo come Prodi, la cosa sembrava tuttavia abbastanza a portata di mano per Monti.
Se a ciò si somma la probabilità molto bassa che lo schieramento di centro che farebbe riferimento a lui possa raggiungere la maggioranza (viene accreditato di circa il 15% al massimo), tutto ciò porterebbe a credere che Monti sia uscito di senno. 
Vi vorrei però fare riflettere su due circostanze che non hanno ricevuto molta attenzione da parte degli osservatori, un'attenzione che invece a mio parere avrebbero meritato...

La prima è lo strano appoggio che Hollande ha riservato alla candidatura di Monti a premier italiano. in maniera esplicita e direi perfino teatrale, anche per il contesto, visto che ciò è accaduto proprio nello stesso giorno in cui il partito popolare europeo che dovrebbe costituire l'avversario tradizionale di un presidente che si autodefinisce socialista, faceva lo stesso. Ciò indica in maniera univoca che non è la destra europea che lo indica come candidato preferito come sosteneva il giornalista Merlo de "Il foglio", ma è tutto l'establishment europeo a farlo. 
La seconda circostanza che andrebbe approfondita è l'insistere di Monti, anche dalla Annunziata, sul fatto che Napolitano, contrariamente a quanto voleva far credere una certa stampa, è perfettamente d'accordo con lui sulla sua disponibilità a continuare a fare il premier. Così, se ci riflettete, sono ben due dei leaders più importanti della socialdemocrazia europea a schierarsi dalla parte di Monti, anche se costui si candida contro Bersani, proprio il leader dello schieramento socialdemocratico italiano, ed anche, cosa da non trascurare, se egli non ha alcuna probabilità concreta di essere eletto. A questo punto, il dubbio che Monti operi all'interno di un organico piano europeo, o meglio ancora, che egli continui la sua missione partita poco più di un anno fa, si fa più concreta. 
Il piano in poche parole consiste nella netta delimitazione di uno spazio politico che ha diritto di esistere in Europa, almeno per l'Europa che conta e che oggi comanda e determina i destini di tutti noi insignificanti cittadini di questo continente. 
In Italia, l'operazione più urgente sembra quella di sbarrare le porte a qualsiasi tendenza politica che possa configurarsi come populista di destra, e Berlusconi sicuramente viene ormai considerato parte fondamentale di questo presunto populismo. Dopo il colpo sferrato con l'aumento sempre maggiore dei tassi d'interesse per i titoli italiani l'anno passato,e che portò al ko del governo Berlusconi, dopo un anno in cui questo establishment europeo interpartitico credeva che la meteora Berlusconi fosse passata irreversibilmente, la sua decisione di tornare nell'arena politica ha spinto costoro a sferrare un nuovo colpo, oggi consistente nel proporre uno schieramento alternativo che si collocasse a destra del PD. 
A sinistra, le cose sembravano sistemate da sè per costoro, il PD è lo specchietto per le allodole dell'elettorato sedicente di sinistra, e Vendola, che pure è sembrato negli anni trascorsi potere costituire un'alternativa pericolosa per la stessa egemonia del PD in quest'area, ha alla fine deciso di entrare in posizione scopertamente subalterna in coalizione con lo stesso PD, permettendo nel contempo a Bersani di gettare fuori l'IDV con cui pure Vendola sembrava avere costituito uno schieramento privilegiato con cui rafforzare il suo potere di mediazione col PD. 
La recente costituzione di un nuovo polo, quello per intendersi che propone Ingroia come premier dopo le elezioni, costituisce per l'establishment europeo un nuovo problema. Che piccole o minuscole formazioni dell'estrema sinistra potessero presentare proprie liste, era nei fatti, ma non costituiva alcun tipo di problema, avendo queste probabilità pressocchè nulla di raggiungere il quorum, ma il costituirsi di un'alleanza ben più vasta con una posizione molto esposta di un personaggio come De Magistris che ha mostrato di saper raccogliere molti consensi nella recente elezione a sindaco di Napoli, con la presenza di ciò che rimane dell'IDV di Di Pietro, che pure conta su un altro sindaco, Orlando di Palermo, che ha anch'egli raccolto molti consensi ancora più recentemente, rende questo schieramento molto pericoloso perchè ha ottime possibilità di raggiungere il quorum e di rappresentare nel parlamento la vera alternativa a questo establishment liberista che domina in europa. 
Tuttavia, l'operazione europea è ben congegnata, in quanto definisce un'area privilegiata della politica europea, quella che gode delle strette di mano e delle pacche sulle spalle nei consessi europei, mentre agli altri politici è riservato un trattamento di sufficienza se non di aperta derisione.  Invero, questo è oggi il vero terreno di lotta politica europea, tra un'area che si è attribuita il possesso esclusivo dell'universo delle posizioni politiche ammissibili e chi contesta la filosofia stessa di questa politica contestandola dai sui stessi fondamenti ideologici e tecnici nello stesso tempo. Per queste ragioni, malgrado tutte le perplessità che ho già delineato nel precedente post, penso che qui ci sia una lotta decisiva da cui non è lecito disertare.

Auguri a tutti i lettori!

3 commenti:

  1. Risposte
    1. Ricambio gli auguri di cuore, scusandomi per il ritardo a risponderti, ma avevo problemi di accesso ai commenti (come del resto avevo avuto in precedenti post)

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