Vedendo la follia che sembra
imperversare nel mondo ed in particolare ai vertici del potere mondiale, è
lecito chiedersi se ci sia una logica in tutto questo, se dietro questa
apparente follia negli atti che gli stati compiono al loro interno e tra di
loro ci sia una spiegazione che ci consenta di leggerli in una maniera che non
offenda la nostra capacità di giudizio...
Ebbene, la chiave di lettura c’è
e si può riassumere in un’unica parola, il terrore.
Se noi ammettiamo che sia il
terrore la molla fondamentale dei comportamenti che osserviamo, allora tutto
torna in un ordine logico, seppure inaccettabile.
L’uomo è uno strano animale, e
l’accusa più grave che faccio al liberalismo è proprio puntata verso il suo
modello estremamente rozzo di antropologia, quel pretendere che l’uomo sia un
essere libero e razionale. E’ da questa concezione così distante dalla realtà
che nascono tutti i conseguenti difetti del liberalismo.
Le conquiste che la storia
attribuisce all’umanità sono tutte basate su un processo faticoso e per niente
spontaneo di auto-educazione, e quindi di selezione nei comportamenti sociali,
tenendo nel debito conto la nostra natura umana, ma nello stesso tempo
forzandola dove e quanto sia possibile per ottenere quei risultati che siano apparsi
desiderabili.
Il liberalismo pretende che il
libero gioco degli interessi individuali, in sé conflittuali, creino tuttavia
un equilibrio che sia vantaggioso per tutti. Si tratta di un puro dogma, non vi
è alcun procedimento logico che possa dimostrare un simile risultato. Invocare
la verifica sperimentale di tale assunto è insensato, perché ovviamente lo
stesso schema logico stabilirà i criteri che fanno ritenere la situazione A
preferibile alla situazione B.
Tornando ora alla questione della
lettura della politica mondiale in chiave di terrore, è evidente che il terrore
è ciò che ha determinato la scelta del governo USA di regalare svariate
centinaia di miliardi di dollari al sistema bancario per salvarlo dal
fallimento nel 2008, che il terrore ha spinto le grandi banche mondiali,
Deutsche Bank in testa, ancora con le cicatrici della bolla finanziaria sulla
propria pelle a svendere sul mercato i titoli di stato che per decenni avevano
tranquillamente tenuto in cassaforte (in senso figurato eh, i titoli sono ormai
numeri su un computer…), è il terrore che ha spinto anche investitori privati
medi ed anche piccoli ad imitarle con un effetto valanga, è il terrore che ha
spintoi potenti dell’eurozona, in combutta con basisti italiani ad alto livello
istituzionale a tentare di scalzare berlusconi, è il terrore di questi di
vedersi comprare le proprie aziende a prezzo da saldo a spingerlo ad accettare
di essere messo da parte, ed è lo stesso terrore che oggi spinge il vertice del
partito popolare europeo a fare qualcosa che non ha mai fatto e che esula dalle
sue competenze, di tifare in maniera rumorosa e volgare per il governo Monti in
Italia.
Il fatto è che Napolitano ci può
raccontare ciò che vuole, ma quando chiamò Monti a palazzo Chigi, il pericolo
non riguardava soltanto che saltasse l’Italia, no, l’equilibrio coinvolge
tutti, perché mai la Germania tuona e minaccia, ma alla fine non abbandona la
Grecia? Ma perché se cade la Grecia, rischia
di cadere tutto, anche un piccolo granellino ha il suo effetto devastante in
una tale situazione resa instabile dall’enorme liquidità che i provvedimenti di
Clinton hanno permesso alle banche di creare costringendo poi anche gli stati a
continuare ad elargire. Tuttavia, i costi della crisi comune per responsabilità
del nostro Presidente Napolitano se li è dovuti accollare solo l’Italia, all’anima
dell’interesse nazionale che pure egli avrebbe dovuto difendere.
Tutto questo però sarebbe
comunque accettabile se alal fine servisse a qualcosa , se i sacrifici che ci
vengono imposti risultassero risolutivi. Questo, con ogni evidenza non è, non
ho mai letto un solo economista che sostenga che le banche possono uscire dallo
stato di fallimento virtuale in cui già si trovano, ed è proprio ciò che
determina la inaccettabilità della situazione, che serve soltanto a guadagnare
un po’ di tempo.
E’ infine il terrore che
impedisce alla gente comune di percepire la situazione in tutta la sua drammatica
realtà, di chiudere gli occhi e far finta di credere alle menzogne del Monti di
turno che ci dice delle cose manifestamente false, anzi direi palesemente
assurde.
C’è una catena del terrore che
unisce i potenti con gli umili del mondo, tutti uniformati dal terrore che
tuttavia ha l’effetto di rendere la situazione sempre più grave e disperata,
proprio perché oggi è il coraggio delle scelte difficili che sarebbe richiesto,
e il coraggio oggi è davvero una merce più che rara, introvabile.
Perfino su questo microscopico
blog che curo, non posso fare a meno di notare come i post che dipingono con maggiore
evidenza la gravità della situazione economica mondiale siano i meno
frequentati, e soprattutto meno commentati, meglio scappare senza neanche
guardare una realtà da cui si è terrorizzati.
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