Un ruolo da protagonista lo
giocherà il seguito del cammino delle riforme elettorali e, di conseguenza cosa
avverrà all’interno del pachiderma morente, il PDL. Le modalità con cui si
svolgerà la sua agonia sarà essenziale, con Berlusconi che, invece di essere
cacciato via dal partito a calci, viene ancora osannato da questi lillipuziani
della politica che pendono ancora dalle sue labbra. Infatti, il ruolo che
potranno svolgere i parlamentari del PD sul cammino della legge elettorale è
essenziale, sono loro a costituire tuttora il gruppo più grosso, ed inoltre, con
il PD da una parte a spingere per un sistema maggioritario sempre più iniquo
fino ad essere farsesco, e Lega e UDC e suoi satelliti di centro a spingere
verso il proporzionale, il PDL si trova a svolgere il classico ruolo dell’ago
della bilancia: insomma, che ci crediate o no, ancora una volta Berlusconi sarà
l’artefice dei destini della politica italiana, stabilirà il sistema elettorale
con cui voteremo, probabilmente l’ultimo canto del cigno per lui.
La mia previsione è che egli si
ricandidi contro Bersani, e in questo caso ci terremo ancora una volta il
porcellum (del resto, i modelli alternativi che abbiamo visto proposti in
questi ultimi tempi, riescono ad essere perfino peggiorativi). Proprio perché il
gesto di berlusconi e del PDL sarà disperato, stavolta il duo Monti/Napolitano
dovrebbe soccombere (che debba essere Berlusconi a costituire l’unico argine
contro l’onda montante del liberisno mondiale, fa proprio male).
Insomma, ne vedremo di belle, il
conservatorismo della classe politica italiana potrebbe farcela ancora una
volta malgrado tutto a tentare di autosalvarsi tentando di continuare come se
niente fosse, e diciamo che la vittoria di Bersani alle primarie può costituire
un aiuto perfino insperato al mantenimento dello status quo.
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