martedì 11 dicembre 2012

LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE OGGI


Se ancora c’è qualcuno che ha a cuore la difesa della nostra costituzione, questo è il momento di farsi sentire, visto che il processo di lenta erosione delle garanzie costituzionali ormai in atto da tempo, ha nell’ultimo anno subito una decisa accelerazione.
Oggi, abbiamo davanti un mercato delle vacche che riguarda l’elezione alle più alte cariche istituzionali, in particolare quella a Presidente della Repubblica, visto che come noto il mandato di Napolitano è in scadenza nei primi mesi del prossimo anno.
Non solo Bersani ed Alfano in maniera abbastanza esplicita offrono a Monti l’appoggio dei loro partiti alla sua elezione al Quirinale, purchè si tolga di torno nelle prossime elezioni, ma perfino il momento dell’elezione sembra sia utilizzata strumentalmente. Il fatto è che queste due scadenze vengono a maturazione contemporaneamente. In verità, le dimissioni annunciate di Monti dalla carica di premier a seguito delle ultime decisioni (almeno per ora, con questo partito non si sa mai…) del PDL, causando un’anticipazione delle date in cui si terranno le prossime elezioni legislative, avrebbe collocato con certezza l’elezione del capo dello stato in un momento successivo, così che la competenza a designarlo sarebbe affidata al prossimo parlamento.
Preoccupa tuttavia l’intenzione che viene attribuita a Napolitano di anticipare questa scadenza a seguito delle proprie dimissioni. Dimettersi ad appena uno o due mesi dalal scadenza del proprio mandato, non può che assumere il significato di un mezzuccio tecnico per ottenere due condizioni, l’una quella di evitare al M5S che sicuramente sarà rappresentato nel prossimo parlamento, di partecipare a tale elezione, l’altra quella di favorire il processo di scambio di cui dicevo prima, la poltrona di capo dello stato in cambio del mancato coinvolgimento anche indiretto nella prossima campagna elettorale tramite l’anticipazione dle momento del ricevere per Monti.
Ricordo per i più distratti che Napolitano ha nominato Monti senatore a vita alcuni giorni prima di conferirgli il mandato di premier, il che sembrerebbe implicare che Monti ci tiene a ricevere ciò che gli viene promesso prima di dare ciò che gli viene richiesto, della serie “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Così egli  si metterebbe da parte rispetto alla competizione elettorale solo dopo essere stato eletto dall’attuale parlamento capo dello stato.
Tutto questo, non so a voi, ma a me appare disgustoso, mostrando ancora una volta come perfino le norma costituzionali possano essere aggirate ai fini di un proprio disegno di potere quando manca l’etica costituzionale, la condivisione reale di una serie di valori che la costituzione è chiamata a garantire.
Aggiungerò che sono piuttosto scettico sul fatto che questo mio appello verrà accolto e condiviso in quanto fiuto un’atmosfera davvero brutta proprio in quella parte dello schieramento politico che ruota attorno al PD, una parte significativa dei miei lettori abituali, già in clima elettorale e in una posizione difensiva, quella che porta a chiudere uno o entrambi gli occhi per perseguire ciò che viene considerato il fine prevalente, in questo caso il successo elettorale.
Tuttavia insisto perché ritengo che la difesa della costituzione non debba conoscere pause, non possa mai essere messa da parte, e che mi ha fatto aspramente criticare il modo miope con cui il PD ha motivato la sua decisione di appoggiare il governo Monti.
Attendo adesioni, grazie.

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