La verità è che è stato il
fallimento delle grandi banche dell’area anglosassone ad avere trascinato
l’intero sistema bancario in uno stato di insolvenza potenziale, che ha così
richiesto che gli stati stampassero moneta per puntellarle.
In questo circolo esclusivo di
mentitori professionisti, ci sta anche il nostro presidente del Consiglio,
l’altro Mario, Mario Monti. Ieri, in coincidenza con la discesa dello spread
sotto il livello simbolico dei 300 punti, se n’è uscito con una battuta
spocchiosa che voleva sottolineare come egli sia vicino al raggiungimento del
traguardo del dimezzamento dello spread da quando è premier. Guarda Monti che
tu e la tua distruttiva politica economica non c’entra nulla col calare dello
spread: al contrario, la improvvisa caduta di svariate decine di punti dello
spread, va messa in relazione con eventi che non riguardano direttamente
l’Italia. Ieri, da una parte il governo spagnolo si è arreso cedendo pezzi di
propria sovranità a favore di BCE, commissione europea e FMI, dall’altra si è
trovato uno straccio di accordo sulla ristrutturazione del debito greco. Si
tratta di evidenze sperimentali, e del resto in quale altra occasione lo spread
era sceso sotto i 300 punti? Guarda caso a febbraio, quando la BCE aveva emesso
la seconda tranche di prestiti di favore alle banche europee di cui dicevo
prima. I risultati che i mercati vogliono sono questi, ciò che fai tu in Italia
di distruzione dei settori produttivi, di aumento galoppante della
disoccupazione, viene certo considerato benemerito, ma sono quisquiglie, di
fronte a ciò che avviene complessivamente nel mondo, tu una mano al disastro
mondiale la stai dando coscienziosamente, come un bravo scolaretto, ma non
pensare di trasformarti da esecutore di ordini altrove impartiti a
protagonista, stai al tuo posto!
E comunque, ormai ci siamo, dopo
la Spagna toccherà all’Italia, questo meccanismo non è di alcun aiuto
effettivo, indebitandoti, guadagni solo tempo, il tempo necessario perchè la
grande finanza tramite FMI e BCE si impadronisca dello stato e seguiti a pagare
i creditori. E chi sono i creditori se non le grandi banche tecnicamente
fallite, che stanno in piedi con i soldi di quegli stessi stati da cui
pretendono tassi sempre più alti per sopravvivere ancora per un po’?
Siamo alla follia organizzata, la
grande finanza ha decretato la fine del sistema bancario globalizzato, ed
adesso non ha di meglio da fare che tentare di postergare il più possibile il
momento del redde rationem, di fronte a una classe politica mondiale di
pusillanimi eventualmente anche collusi, incapaci di fare qualcos’altro di
differente dall’essere succubi di questi grandi capitalisti.
Che poi se uno se ne esce dicendo
che bisogna dare default, si prende l’epiteto di populista irresponsabile: ma
Bersani, quale sarebbe l’alternativa, visto che il fallimento globale non è più
evitabile in alcun modo?
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