sabato 7 luglio 2012

LA SPENDING REVIEW E' ANCHE UNA QUESTIONE DI PRONUNCIA

Sono settimane che mi contengo, che evito di dirlo, ma ora è venuto il momento di interrompere il mio silenzio: non si dice reviù, ma rìviu. In altre parole la prima "e" si pronuncia quasi come una "i", ed è anche quella accentata, non si tratta cioè di una parola tronca (non è cioè accentata sulla sillaba finale). 
Ora, siete liberissimi di darmi del pignolino e del pedante, ma vi assicuro che non mi permetterei mai di fare simili osservazioni a persone comuni, al classico caso di una persona incontrata per strada. Tuttavia, permettetemi invece di indignarmi per gente come i giornalisti televisivi che senza esitare, pronunciano alla carlona, invece di informarsi. Eppure, uno che pronuncia correttamente c'è, ed è proprio Mario Monti: perchè non impara nessuno da lui? 
Mario Monti finora non ha fatto neanche una cosa giusta, tranne appunto pronunciare correttamente questo termine inglese. Ebbene, questi giornalisti, come ignorano tutti gli errori e i disastri di Monti, così non sono in grado di accreditargli quello che gli andrebbe accreditato.
Cito questo fatto perchè davvero mi disturba la noncuranza con cui la questione della pronuncia viene affrontata, ma soprattutto perchè per me si tratta di una metafora. Mostra come a volte la regola dei consensi non funzioni, saranno pure tutti tranne Monti ed io, a dire a quel modo, ma hanno egualmente torto e Monti e dio, per l'unica volta concordi, a pronunciare correttamente. Ricordatelo la prossima volta che vi vorranno imporre un punto di vista sulla base del numero di persone che lo hanno assunto, potrebbero avere toro anche allora. 
(e poi, così noi bloggers abbastanza ignorati, possiamo consolarci, meditate gente, meditate).  

6 commenti:

  1. A ciascuno il suo! E sottoscrivo!

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  2. Quanto hai scritto l'avevo notato anch'io e mi chiedevo perchè mai non si correggessero visto che per primi stavano lì ad ascoltare Monti ( o hanno la presunzione di pensare che sia Monti quello che sbaglia la pronuncia?) Comunque, proposito di pronuncie errate, a me urta maledettamente anche quando politici, giornalisti ed anche gente di elevata cultura pronunciano all'inglese ("steig") il termine francese stage. Molti pertanto non sanno che le due parole, pur scritte allo stesso modo, hanno due significati diversi! Il termine inglese stage (pron. "steig") significa palcoscenico, scena; il termine francese stage ( con la e muta) significa tirocinio, pratica. Per cui quando si parla di " fare uno stage " significa fare del tirocinio e bisogna usare la pronuncia francese perchè il termine è FRANCESE! Vai a farglielo capire! :))

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  3. Bastava dire "revisione della spesa". Meno "figo" ma comprensibile.
    Sui giornalisti stendiamo un velo pietoso visto che americanizzano anche le cose non-americane.
    Media (midia), Junior (giunior)...

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  4. Mannò, ma che dici. "Review" non ha l'accento sulla prima sillaba ma sulla seconda. Basta controllare su un qualsiasi dizionario!

    Guarda ad esempio http://www.merriam-webster.com/dictionary/review e clicca sull'altoparlante per sentirne la pronuncia.

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  5. Ok per la pronuncia, ma corregga i suo inglese. "I am an university professor" è da scolaretti. "lone thought way" non esiste proprio. Insomma, è facile fare i maestrini, ma poi bisogna anche sforzarsi di essere aòmeno coerenti con la propria maestrinità.

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  6. Proprio vero, chi di spada ferisce, di spada perisce (Pensieri oziosi, è corretta la mia citazione, da ora in poi ti userò comne consulente a tempo pieno...).
    Spero soltanto che sia chiaro il contesto scherzoso in cui tali osservazioni erano collocate, soprattutto volte a trovare qualcosa su cui Monti ed io potessimo convenire, e vi assicuro che non è semplice...
    "Lone thought way" era un'espressione certamente lungi dalla correttezza, ma con l'unico pregio della concisione, visto il limite di parole che Google mi impone su quello spazio.

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