giovedì 19 luglio 2012

IL COMMISSARIAMENTO IN SICILIA COME NUOVO STADIO VERSO L'ELIMINAZIONE DELLA DEMOCRAZIA


Si avvicina la scadenza elettorale, e si infittiscono le manovre opache negli organismi istituzionali. Non bastava la triste vicenda di un Presidente della Repubblica che per non fare sapere cosa abbia detto a Nicola Mancino su una questione di somma importanza come la presunta trattativa tra mafia e pezzi delle istituzioni statali, investe della faccenda la stessa Corte Costituzionale, non bastano gli obliqui comportamenti dei partiti alleati e nello stesso tempo competitori, dilaniati ciascuno al proprio interno da dissidi di ogni tipo, ora ci si mette anche Monti che assume un comportamento incomprensibile sulla questione del governo regionale siciliano...

Che la Sicilia sia stata governata in maniera pessima, è cosa nota ed indiscutibile e riguarda un arco di tempo pluridecennale, che la condizione di favore sulle risorse statali che le vengono garantite per proprio statuto, precedente alla stessa nostra costituzione e da questa assunto così com’era, senza possibilità formale di modificarlo, è cosa che è stata utilizzata non per promuovere lo sviluppo e le condizioni di vita dei siciliani, ma per foraggiare in maniera indecente le proprie clientele, e così garantirsi la permanenza al potere. Ora, questo improvviso attacco a Lombardo che è un figlio perfettamente omogeneo a questo clima politico-clienterale sembra per come viene formulato e motivato inaccettabile. Troppi elementi sembrano suggerire che Monti si sia fatto influenzare se non determinare nella sua condotta dalle richieste del suo più sfegatato sostenitore, tale Casini, uomo di punta dell’UDC che deve finire di regolare i conti con l’ex-alleato Lombardo. Casini è colui che fino alla fine supportò e difese in tutti i modi possibili il predecessore di Lombardo, tale Cuffaro, che attualmente sconta il giudizio di condanna definitivo pronunciato a suo carico, e le critiche di per sé giustificate a Lombardo, risultano tuttavia del tutto incomprensibili se pronunciate da tale pulpito. In tutto questo, rimane ancora una volta al centro dell’attenzione il PD che, pur con scontri fortissimi al suo interno, risulta determinante perché Lombardo abbia la maggioranza per governare, e che adesso si trova a dover mollare Lombardo se vuole assecondare il duo Casini-Monti.
La cosa risulta ancora più grave perché non si capisce se la manovra è fatta contro Lombardo, il che andrebbe comunque adeguatamente motivato, o piuttosto se contro l’ipotesi di elezioni anticipate a favore dell’ipotesi ventilata sui giornali di commissariamento della Sicilia. Questa seconda ipotesi sarebbe ben più grave, mostrerebbe come vada maturando nel gruppo al potere la determinazione a limitare severamente gli spazi democratici, coinvolgendo perfino i meccanismi ufficiali delle elezioni a suffragio universale. Aggiungerò che sapere che questa questione è stata oggetto di consultazione tra Monti e Napolitano non solo non mi tranquillizza ma anzi mi preoccupa ancora di più, considerando lo stesso insediamento del governo Monti che così pesantemente ha forzato le regole istituzionali del nostro ordinamento.

3 commenti:

  1. Sai cosa mi sconcerta della situazione della Regione Sicilia? Il fatto che abbia quest'enorme autonomia che le permette di avere un numero spropositato di dipendenti, compreso i vari consiglieri ed assessori, pagati a peso d'oro! Oltretutto, pur essendo sull'orlo del baratro, Lombardo ha continuato ad elargire incarichi, addirittura pure ad uno che sta in galera! Per non parlare poi della vergogna dell'assunzione di 30 "camminatori" per portare le carte da una stanza ad un'altra, cose da quarto mondo! E allora sai che ti dico, visto e considerato che gli italiani non sono in grado di autoregolarsi, ma ogni occasione è buona per cercare di truffare approfittando dei poteri straordinari che vengono concessi, io abolirei la possibilità d'essere regioni autonome a statuto speciale. Tutte le regioni devono avere la stessa normativa da seguire! E gli stipendi o le pensioni devono essere uguali per tutti i dipendenti, a qualsiasi regione essi appartengano! La democrazia è un bene prezioso che va tutelato ma non ci si può di certo far scudo col concetto di democrazia per ritenersi in diritto di fare tutte le porcate di questo mondo!

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  2. Cara Ornella, io sono un centralista, e non certo da oggi, basta leggere i post che ho dedicato alle ipotesi federaliste su questo stesso blog.
    Purtroppo, la regione siciliana gode di prerogative che come dicevo precedono la costituzione che le ha assunte tal quali, e che dal punto di vista formale è molto complicato eliminare. Io resto convinto che la dinamica stessa della crisi economica sia tale da spazzare via tutte queste incrostazioni che una democrazia imperfetta ha allevato al proprio interno, basta che al contrario qualcuno non approfitti invece di questa stessa crisi per eliminare ciò che resta della democrazia e imporre un potere mondiale da parte della grande finanza internazionale. Ci vogliono occhi spalancati e polsi fermi, abbiamo alle porte gli assedianti e non è il momento di baloccarci con regolamenti di conti interni, che ormai si devono rinviare a quando la crisi abbia fatto il suo corso.

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  3. Quando la crisi avrà fatto il suo corso, al momento di mettere mano a questa vergognosa disuguaglianza tra regioni farebbero valere il detto "Passata la festa, gobbato lo santo"!

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