La vicenda Lusi ha avuto una svolta che non può non
preoccupare.
Tentiamo di riassumere la vicenda. Dunque, il tesoriere di
un partito ormai defunto come “La Margherita”, il senatore Lusi approfitta del
suo ruolo per sperperare a più non posso gli ingenti fondi del suo partito,
dandosi a spese pazze nei migliori alberghi e ristoranti. Inoltre, si scopre
che egli ha anche acquistato alcuni immobili con i soldi del partito, ma
intestandone la proprietà a suo nome.
Si tratta indubitabilmente di una vicenda clamorosa per la
noncuranza con cui queste azioni criminose sono state commesse. Soprattutto,
risulta pressoché incomprensibile capire come questo Lusi potesse pensare
realmente di diventare proprietario di case e ville acquistate con soldi del
partito di cui amministrava i fondi...
Ciò che tutti abbiamo subito pensato è che tali azioni non
potessero essere state perpetuate da Lusi da solo. Il tesoriere, pur se gode di
piena facoltà operativa nel disporre delle somme del partito, opera in ogni
caso per delega da parte degli organi deliberativi, e quindi innanzitutto del
segretario. Nel caso specifico, trattandosi di un partito in fase di
scioglimento, le figure coinvolte risultano l’ex-segretario Rutelli ed il
reggente Enzo Bianco. Essendo pacifico che il tesoriere opera solo per nome e
per conto del suo segretario svolgendo un ruolo puramente operativo e non
avendo alcuna facoltà decisionale sulla destinazione delle somme, risulta del
tutto incomprensibile il fatto che costoro ignorassero tutto ciò che Lusi andava
compiendo, come se avessero del tutto dimenticato la enorme somma di cui
avevano il diritto ma anche il dovere di disporre. Ognuno di noi vede il
rapporto tra segretario e tesoriere come molto stretto, in continua
consultazione, immaginando anzi l’aggiornamento costante da parte del tesoriere
nei confronti del suo segretario in ordine ai conti del loro partito. Di fatto,
la devoluzione di una consistente somma a favore di un’associazione gestita da
Rutelli è stata effettivamente compiuta, mostrando come certamente un certo
coinvolgimento dello stesso Rutelli nella gestione delle somme ci sia stata.
Oggi, Lusi da una parte, e Rutelli e Bianco dall’altra danno
versioni differenti dell’accaduto, con Lusi che dichiara che le operazioni di
acquisto immobiliare fossero state non solo a conoscenza, ma totalmente
condivise con costoro, e che l’intestazione a proprio nome fosse stata
effettuata a titolo esclusivamente temporaneo, in attesa di distribuirle
secondo un vero e proprio piano criminale concordato tra loro.
Rimane da capire chi menta. La procura sembra non avere
dubbi in proposito, è Lusi a mentire.
La tesi della procura mi lascia francamente perplesso.
Vediamo, che Rutelli e Bianco neghino di essere coinvolti in
un piano criminoso, sembra ovvio, ne hanno tutti i vantaggi a negare. Che Lusi
menta ha motivazioni meno convincenti, non costituendo il coinvolgimento di
altri soggetti una forma di possibile sua discolpa: in fondo, Lusi non ci
guadagnerebbe granchè passando da un reato compiuto individualmente a uno in
associazione, si potrebbe perfino ipotizzare che la sua pena possa aumentare se
si ritrovano le fattispecie del reato di associazione a delinquere.
Un altro elemento che mi porta a considerare assolutamente
affrettata la decisione della procura di Roma è la inverosimiglianza della tesi
di Rutelli. Verrebbe da dire”ma che sorta di idiota sei se ti fai fregare i
soldi dal tuo tesoriere a cui puoi ritirare la delega in cinque minuti, come
puoi avere trascurato la cura di una somma così ingente fidandoti fino a tal
punto di Lusi, senza neanche ritenere di dovere richiedere di vedere quanto
meno il saldo del conto corrente e i titoli di giustificazione delle spese?”.
Non mi pare che Rutelli possa essere considerato un idiota, seppure non direi
che sia un’aquila, una certa sagacia ed abilità l’ha manifestata, quando ha
perfino tentato di fare fuori tutti nel suo partito approfittando della sua
posizione di segretario, intessendo relazioni personali con i vari segretari
provinciali ed in genere con gli organismi decentrati (metodo Stalin, io lo
chiamo, perché così l’oscuro Stalin riuscì incredibilmente a succedere a Lenin
facendo fuori gente ben più famosa di lui nell’URSS).
Mi chiedo allora in base a quali elementi di prova può la
procura escludere ogni coinvolgimento di tali personaggi: a carico ci sono le
dichiarazione di correità di Lusi, a discolpa quali prove avrebbe in mano la
procura per giungere ad una conclusione così netta?
L’ultimora ci dice che Lusi è ora accusato di calunnia. A
questo punto, vorremmo pretenderemmo di conoscere esattamente quali siano nei
loro più specifici dettagli le accuse che la procura considera calunniose, per
potere da cittadini di uno stato democratico avere elementi di giudizio
sull’operato di tali personaggi, ma a questo punto anche della stessa procura
il cui operato suscita evidenti perplessità in tanti di noi.
Condivido la tua analisi dei comportamenti; ho rivestito, a livello provinciale per il sindacato GILDA degli insegnanti, in alcuni anni la carica di tesoriere e in altri anni quella di segretario; per somme superiori alle 2 o trecento euro ci si telefonava, e per somme più elevate di spesa si riuniva il direttivo. Certo faccio parte orgogliosamente della categoria dei fessi, ma non tanto da digerire qualsiasi panzana.
RispondiEliminaSe non ricordo male, qualcosa di simile è successo anche nella Lega, con autisti che devolvevano quattrini manco fossero bancomat personalizzati. E anche qui è stato coinvolto il segretario, il duro e puro. E anche lui, inizialmente, era all'oscuro di tutto.
RispondiEliminaE' difficile credere a tanta dabbenaggine, altrettanto difficile, allo stato dei fatti, credere alla buona fede della procura di Roma. Secondo me hanno fatto giurare a Rutelli e Bianco di essere totalmente estranei ai fatti, e la procura ha ritenuto tale giuramento prova sufficiente di innocenza. Il fatto che abbiano giurato sull'ultima copia di Topolino è stato ritenuto ininfluente ai fini della conclamata innocenza.
Che vuoi che ti dica: siamo talmente immersi nella merda che per sopravvivere dobbiamo guardare questi fatti come fossero barzellette. Poi tornerà il barzellettiere per eccellenza e finiremo di ridere.
A margine: la barzelletta più 'divertente' sarà se al suo fianco troveremo Letta. Enrico.
Ciao.
La conclusione, per me la sola davvero importante, è comunque una: tutti e tre dovrebbero avere la decenza di andarsene. Perché o ci troviamo in presenza di tre ladri, o di un ladro e due deficienti (inteso come mancanti): di cerebro.
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