lunedì 23 aprile 2012

LERNER E SANTORO: DUE CONDUTTORI COSI' DIVERSI?


Alla trasmissione “TV TALK” su RAI3 dello scorso sabato pomeriggio, l’invitato Gad Lerner ha lanciato una frecciatina abbastanza avvelenata a Santoro.
La questione riguardava la quasi costante presenza di un collegamento esterno nella trasmissione “Servizio Pubblico”, quasi sempre una piazza, dove si riunisce una folla che può partecipare al dibattito in studio con qualcuno dei suoi rappresentanti. Chi segue Santoro, sa di cosa parlo, e d’altra parte si tratta di un elemento costante che ricordo già almeno dagli anni novanta nei talk shows di Santoro che si sono succeduti nel tempo con nomi differenti.
Lerner in qualche misura criticava quest’uso a partire dalla considerazione di come queste piazze mostrino folle piuttosto aggressive, spiegandolo sulla base del disagio in cui si trovano queste persone costrette a stare all’esterno in un’ora serale e quindi presumibilmente al freddo, ascoltando per molto tempo passivamente il dibattito che va avanti in studio ed aspettando quindi quel breve loro momento in cui dire la loro o magari soltanto mostrare la propria faccia.
A parte il tono quasi umoristico di tali osservazioni (con questa eccessiva sottolineatura di un fatto climatologico che non credo conti tanto, visto che chi programma di stare all’aperto per tanto tempo, ha comunque la possibilità di coprirsi adeguatamente), la sostanza dell’osservazione mi è sembrata fosse costituita dal ruolo marginale che Santoro attribuirebbe a queste folle, relegandole a piccoli spezzoni di tempo all’interno di queste trasmissioni divenute ormai lunghissime, vista la scelta non so da cosa motivata di proporre una saldatura tra prima e seconda serata, trasmissioni che vanno avanti anche per più di tre ore di seguito. Insomma, Lerner accusava Santoro, tra le righe, di mantenersi un aristocratico pure ostentando un’attenzione verso la gente.
Innanzitutto, dirò che convengo con Lerner non tanto sul concetto di discriminazione aristocratica da parte di Santoro tra i migliori, tenuti al calduccio in studio e gli umili lasciati al freddo degli spazi aperti, quanto sull’utilizzo spettacolare che Santoro fa di tutto il contesto della sua trasmissione, e quindi anche di queste folle, un ruolo simile al coro nelle tragedie greche. Non potrò mai dimenticare come tantissimi anni fa Santoro raccomandasse al fido Ruotolo che si trovava nei pressi di una miniera del Sulcis, di inquadrare il falò acceso dagli operai, un elemento che con tutta evidenza aveva un  impatto nullo sul contenuto politico della trasmissione, ma ne aveva invece uno sostanziale nel renderla più spettacolare. Da allora, mi è chiaro, né ho trovato mai smentite che Santoro, malgrado il suo fiuto e la sua intelligenza politica di gran valore, doti che ha certamente in dosi maggiori di tanti personaggi politici anche in auge, resti inesorabilmente direi prima di tutto un uomo di spettacolo, che la sua missione rimarrà per sempre fare il conduttore televisivo piuttosto che il conduttore politico, malgrado anche per tale ruolo egli avrebbe tutti i numeri...

Questi collegamenti dalle piazze hanno quindi per Santoro un ruolo scenografico, ma rimane comunque il fatto che questa strumentalità viene volentieri accettata dalle stesse folle che, essendo composte da persone del tutto libere di starsene nel conforto della loro casa, costituisce un atto di libera scelta, molte volte magari soltanto la manifestazione di un certo esibizionismo, quello stesso che fa correre le persone verso la telecamera a salutare e dare il proprio faccione in pasto ai telespettatori.
Infine, vorrei chiedere a Lerner da chi viene questa predica. Sì, è vero che Lerner non usa quasi mai collegamenti esterni ed a mia memoria mai all’aperto, che molto spesso ospita persone comuni nello stesso studio da dove viene trasmesso “L’infedele”, ma il ruolo marginale di costoro è egualmente evidente. La trasmissione va avanti, magari per il novanta per cento del tempo ignorando queste mute presenze, e poi, spesso verso la fine della trasmissione, si permette loro di dire qualche parola. Non ho mai cronometrato, ovviamente, i tempi nelle due trasmissioni, ma credo che la distribuzione dei tempi siano simili, e quindi l’osservazione critica che Lerner fa a Santoro potrebbe saggiamente farla prima di tutto a sé stesso.
La mia personale opinione è che questa sottolineatura del far parlare tutti sia di natura demagogica, che qualunque conduttore onesto dovrebbe far parlare non la maggior parte possibile di persone, ma la maggior parte possibile di persone che hanno cose utili da dire, e non è detto che nel contesto di discussioni a volte anche molto complesse, sia produttivo l’intervento di chiunque, il tempo televisivo è prezioso, e la prima cura dovrebbe essere quella di stare sempre in un microcosmo televisivo che vede quella giusta dose dei soliti politici, della giusta dose dei soliti giornalisti e, cosa che trovo una manifestazione di perversione, una certa dose di conduttori di altre trasmissioni, come un guardarsi in due specchi paralleli imponendo così al telespettatore un volto, l’immagine riflessa e le multiple immagini riflesse successive in un gioco di specchi senza fine: badino a questo, ad allargare la cerchia degli ospiti senza puntare sempre sulle stesse identiche facce.

2 commenti:

  1. C'è un particolare nelle trasmissioni di Santoro che sfugge, il fatto che in studio dà la parola a chi ha cose interessanti da dire. Non manca mai l'ospite comune, posto in alto rispetto agli spettatori presenti in studio, di argomentare il suo punto di vista come portavoce della gente. Santoro è un animale da spettacolo, e non può ignorare la scenografia tanto cara alla stessa gente, ma non ha mai smesso di dare spazio alla stessa, come in questi ultimi vent'anni molti suoi colleghi si sono ben guardati dal fare, Gad Lerner in primis, amante di noiosissimi monologhi. Inoltre la spontanietà di Santoro nel dire la sua quando non è d'accordo con l'ospite vip., lo rende diverso dagli altri colleghi molto più votati di lui all'apparenza.

    RispondiElimina
  2. Sì, ho seguito anch'io "TV TALK" in cui Lerner preannunciava un probabile arrivo di Santoro alla 7, reso possibile dal fatto che probabilmente questa volta Santoro avrebbe abbassato la cresta e sarebbe advenuto a più miti consigli. Come ho già avuto modo di dire io sono una di quei telespettatori che ha inviato i 10 euro affinchè Santoro potesse avere comunque una sua trasmissione, perc cui sarei davvero contenta se potesse davvero approdare alla 7. Ti dirò, a mio parere il modo di fare di Lerner è molto più spocchioso di quello di Santoro, lo ricordo tanti anni fa togliere in malomodo il microfono ad un spettatore in platea perchè non gradiva le cose che costui sosteneva. Soprattutto in passato sapeva essere decisamente antipatico nel modo di relazionarsi con le persone che non la pensavano come lui. Santoro è più "verace", e come dici tu non dimentica mai che innanzitutto sta facendo spettacolo, applicandone rigorosamente le regole!

    RispondiElimina