giovedì 23 maggio 2013

L'INCREDIBILE VERGOGNOSA CONFESSIONE DI ENRICO LETTA

Non ho certo dimenticato di avere promesso una terza puntata sulla situazione politica generale, ma impegni contingenti mi impediscono di farlo adesso. Tuttavia, non posso proprio astenermi, malgrado la carenza di tempo, di postare sulla questione della legge elettorale...

Quindi, abbiamo a che fare con una classe politica che vede i propri compiti prioritari nella propria difesa, nella difesa di sè stessi, alla faccia degli interessi generali. 
Ciò viene fuori in modo evidente dalle parole dello stesso Letta, che non si vergogna di dire che il governo si ripromette di intervenire sul testo del cosiddetto "porcellum" soltanto al fine di evitare una pronuncia di incostituzionalità da parte della Consulta, investita della questione da una recente pronuncia della Cassazione. 
Questo mini-intervento viene sfacciatamente chiamato "dispositivo di salvaguardia", una espressione che potrebbe apparire alquanto criptica, ma lo stesso Letta traduce senza pudore alcuno. Bisogna, egli dice, evitare la bocciatura della consulta per il grave contraccolpo di immagine che ne deriverebbe per governo e parlamento. Quindi, Letta ha confessato, egli ed i suoi sodali pensano non all'interesse della nazione che sono stati chiamati a governare, ma alla propria salvaguardia, a scansarsi affrettatamente dal negativo effetto di una dichiarazione di incostituzionalità della legge elettorale vigente che comporterebbe contemporaneamente una delegittamazione di parlamento e governo, in quanto rispettivamente, eletti e fiduciati a partire da regole incostituzionali. 
Che dire, in questa classe politica non saprei se sia maggiore la proterva difesa delle loro persone, o la incompetenza e la goffaggine nel confessarlo in maniera così palese. 
Il risultato sarà che il pungolo a modificare le regole elettorali, costituito dal giudizio pendente della Consulta, viene aggirato platealmente. I nostri politicanti non lavorano a migliorare le regole elettorali, una vera redifinizione di tali regole viene rinviata a data da destinarsi, cioè all'infinito (del resto, anche il "porcellum", quando venne approvato, veniva giustificato, malgrado il suo essere in modo evidente una porcata, come una soluzione provvisoria). Essi pensano soltanto a difendere il loro personale culo, e non esitano un momento a dircelo in faccia.

6 commenti:

  1. Sì, ormai sono senza ritegno alcuno! Ho il morale sotto i tacchi e non ho più alcuna speranza.

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  2. Ecco, il punto è che ce lo dicono, o meglio lo dicono a chi ha da intendere: le linee maginot sono parallele fra l'attuale sistema politico e il convitato di pietra che tale sistema tutela.
    In questo senso, l'aggancio all'euro e la relativa perdita di sovranità monetaria e politico-economica, può essere il grimaldello affinchè il blocco sociale culturale politico economico di sistema entri in crisi definitivamente? Oppure, il riprendersi la sovranità potrà consentire ai blocchi sociali minoritari o non al potere di intraprendere una lotta contro costoro che occupano attualmente il potere?
    Sono queste e tante altre domande che spesso sorgono all'interrogazione e alla formulazione di un dubbio che comincia a rendersi persistente, ormai. Ed ovvero, che le nascite e le avanzate elettorali delle parti sostenitrici dell'uscita dall'euro se non fin'anche dall'Europa (vedi UKIP) non siano al fin fine il piano già premeditato dal convitato di pietra di rioccupazione politica del potere. Quando i tempi saranno maturi, scaricheranno Letta e compagnia bella così come hanno scaricato Di Pietro e compagnia bella. Con lauti risarcimenti, certo, ma sempre accompagnati alla porta.
    Scusate tutti per la sinteticità, ma alla buona fede di coloro che sostengono il recupero della sovranità monetaria e politica del Paese la storia ha mille esempi da contrapporre di mala fede ... traditrice.

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  3. Purtroppo, non possamo affidarci alla nostra capacità di scoprire gli obiettivi dei potenti, come se si trattasse di di un'attività spionistica
    Ciò che almeno io posso fare, è tentare di dedurre le finalità da ciò che vedo.
    Ciò che vedo è appunto che c'è un potere mai forte come adesso, e nello stesso mai senza progetti come adesso.
    Secondo me, si sono messi in un terribile pasticcio questi padroni del mondo, e trovo, ma mi pare che tu la pensi allo stesso modo, del tutto inadeguato puntare tutto sull'uscita dall'euro, seppure sia nel contempo convinto che dall'euro si debba necessariamente uscire (ma si dovrebeb fare molto altro...).
    Questo potere disperato è la cosa peggiore che ci potesse capitare, perchè tale disperazione, tale mancanza di elaborare strategie vittoriose, lo rende più feroce e pericoloso, ed anche prospettive belliche non possono purtroppo essere escluse.

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    1. 'aspita! E non dovrei tenere il morale sotto i tacchi?! Mi fai passare dalla depressione direttamente all'angoscia più cupa!

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  4. Sì. In effetti è proprio questa condizione a-progettuale, caotica, che rende la situazione più pericolosa ed imprevedibile negli esiti. Certamente è in atto un riassetto geopolitico che potrebbe scivolare in un contrasto anche militare. Resta da capire l'Europa come su questa riarticolazione degli equilibri vuole collocarsi e che ruolo intende sostenere.

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