giovedì 30 maggio 2013

LA BRUTTA FINE DELLA DIGNITA' DI BERSANI

I post degli ultimi mesi che ho dedicato all'attualità politica, hanno spesso riguardato Bersani in quanto segretario del PD e quindi protagonista della scena politica nazionale. Avrete potuto verificare come ho guardato con un misto di scetticismo ma anche di simpatia dal punto di vista umano, il suo tentativo, che ho subito percepito come quasi senza speranza di successo, di mostrare coerenza nell'atteggiamento verso il PDL rispetto a quanto dichiarato in campagna elettorale...

Bersani è stato chiaramente la vittima dell'azione congiunta tra dei sporchi giochetti orchestrati dentro il suo partito, la cui paternità molti attribuiscono a D'Alema, e l'atteggiemnto di intransigenza di Napolitano verso qualsiasi soluzione che tenesse fuori il PDL dalla maggioranza di governo. Proprio la determinazione con cui ha perseguito per una strada sempre più stretta e sempre più impervia, mi hanno in effetti suscitato una certa simpatia, malgrado i chiari dissensi di natura politica che nutro verso di lui e verso il complesso del gruppo dirigente del PD. 
Sono perciò particolarmente colpito da quanto egli ha voluto dichiarare a Ballarò, falsando vistosamente la realtà. In sostanza, sull'onda di un voto che almeno dal punto di vista percentuale premia il PD e penalizza in maniera clamorosa il M5S, egli si scaglia contro questi ultimi fienndo con l'attribuirgli cose che in tutta evidenza non possono essere loro attribuite. 
Bersani non può non sapere, essendone stato protagonista, che una prospettiva di governo tra M5S e PD non è mai esistita, che è atutti evidente che il suo dialogare col M5S serviva solo per rendere più credibile il piano che egli perseguiva e che quell'azione a tenaglia tra Napolitano e parti significative del suo partito hanno bocciato senza permettergli enanche di verificarne la praticabilità tramite un pronunciamento diretto da parte del parlamento. 
Quel piano, la cui realizzabilità effettiva non sono in grado di verificare (perchè solo chi sta dentro il parlamento ha elementi tali da potere valutare realisticamente), prevedeva l'insediamento di una specie di monocolore della coalizione PD-SEL, raccattando non so dire come i voti mancanti al Senato. 
Bersani voleva ottenere la fiducia, aveva evidentemente qualche carta in mano che non poteva esternare, e poi si sarebbe acconciato a guidare un governo che si sarebbe cercata la maggioranza in parlamento su ciascun provvedimento, ma Napolitano aveva ben altri progetti che con la propria rielezione ha potuto attuare, e siamo all'oggi del governo Letta. 
Visto che questo è stato lo scenario che lo ha sconfitto, mi chiedo allora perchè Bersani non trovi la dignità per mettersi pacatamente da parte a fare il semplòice parlamentare o a coltivarsi l'orto a casa propria, e si sputtani fino a questo punto, di mettere in mano a chi l'ha sconfitto, a quel fronte sicuramente egemonizzato da Napolitano, ma che vede presenze multiformi, perfino la propria dignità dando una versione caricaturale dell'accaduto, sperando di rientrare in gioco: che vergogna!

4 commenti:

  1. Io ho visto un segretario rendersi conto dello stato in cui versava il suo partito, spaccato a metà tra gente di sinistra e democristiani nell'animo a cui va bene governare con Berlusconi; l'ho visto barcamenarsi fra i due possibili scenari (ed è stato il suo errore) tenendosi pronto a scegliere dopo le elezioni, ma l'ho anche visto dare chiara a chi aveva occhi per vederla la direzione che intendeva prendere (alleanza in pratica solo con SEL); l'ho visto prendere atto del cambiamento voluto dagli elettori e offrire questa possibilità al M5S; ho visto questi ultimi non capire un accidente di quello che stava succedendo nella loro ignoranza, ottusità e miopia politica; ho visto Grillo spaventato dal fatto che avrebbe dovuto uscire dal ruolo prestabilito di cane da guardia dello scontento e fare di tutto per evitare di prendersi delle responsabilità (è una balla quella che non bisogna chiedergliene, perché se ti do il mio voto oggi è solo per quello, non per sistemare 160 tizi e continuare a vagheggiare di rivoluzioni prossime venture); l'ho visto prendere tempo sperando che Grillo non riuscisse a tenere compatti i suoi (tra l'altro, ti anticipo che di defezioni in quei 160 fra non molto ne vedremo parecchie); l'ho visto pure umiliarsi cercando di far capire quello che apertamente non si può dire, e ho visto che glielo hanno messo nel di dietro, facendo così fallire l'unica possibile svolta a sinistra in Italia.
    Per cui, da quello che ho visto, il pd ha le sue colpe (sai come la penso su quell'ibrido), Bersani ha la colpa di non aver detto in maniera chiara netta e decisa le sue intenzioni (ma bisogna tenere conto dei poteri con cui si scontra: europa in prima linea), ma il M5S ha colpe ancora più gravi a mio avviso, avendo dimostrato di essere tutto fumo e niente arrosto.
    Sono altri, Vincenzo, che dovrebbero vergognarsi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusa la franchezza Rouge, ma mi pare che tu veda ciò che il sistema mediatico ti vuole fare vedere.
      Niente di ciò che è accaduto si può raccontare senza considerare il ruolo che vi ha svolto Napolitano, ed è per me molto significativo che tu non ne faccia menzione alcuna.
      Per il resto, non capisco perchè ogni volta che critico il PD, c'è sempre qualcuno che salta su come se io fossi del M5S, non è che un giudizio negativo verso il PD ha come effetto collaterale quello di pronunciare un giudizio positivo sul M5S.
      Quelli avranno le loro cose di cui vergognarsi, io ne sono convinto e quindi non mi sogno di scrivere il contrario.
      Io ce l'ho con le dichiarazioni di Bersani a Ballarò. Credo che siano vergognose perchè mistificano il corso dei fatti: Bersani ha fatto flop perchè Napolitano non gli ha concesso un mandato pieno di premier, questo è un fatto lampante. Non solo quindi Bersani è reticente, ma lo fa salvando chi l'ha messo all'angolo, come solo un cane farebbe, che lecca la mano di chi l'ha bastonato. Non capisco dove stia la tua contestazione, cito solo fatti evidenti, anche se la stampa è vergognosamente reticente e collusa anche lei, ma spetta a tutti noi di esercitare la propria immaginazione con senso critico.
      Credimi, qualunque fosse stata la risposta del M5S, se è vero come è vero che Napolitano aveva già deciso per le larghe intese (tant'è che lì siamo giunti), quel governo tanto citato non si sarebbe comunque potuto costituire.
      Bada, dal punto di vista tattico, il M5S avrebbe potuto avvantaggiarsi dal collaborare al tentativo di Bersani, e qyuindi non mi sogno certo di approvare il suo comportamento, ma pensare con la situazione di fatto che vediamo, che ci sarebbe potuto essere un governo diverso da quello che vediamo insediato oggi, è vivere fuori dalla realtà.

      Elimina
  2. Non capisco dove stia la contestazione, ho solo scritto quello che ho visto, e so bene che non voti Grillo.
    Comunque Napolitano le decisioni attuali le ha prese solo dopo essere stato rieletto, data la chiusura ad ogni altra ipotesi (ripeto, causa intransigenza grullina e parte destrorsa piddina). Ti ricordo che Napolitano ha concesso a Bersani due mesi di tempo, con la faccenda dei dieci saggi, poi gli è scaduto il mandato, per cui "se è vero come è vero" è tutto da dimostrare.
    Scusa, franchezza per franchezza, ma non è che ti stai perdendo qualche pezzo di realtà? :)
    Un saluto.

    RispondiElimina
  3. Caro Rouge,
    proviamo a ragionare.
    Napolitano non ha concesso proprio nulla a Bersani, gli ha chiesto qualcosa che chiunque sapeva era impossibile da ottenere, e quel tempo che tu ritieni che gli abbia concesso, Napolitano in realtà l'ha concesso a sè stesso (attendere l'elezione del nuovo presidente senza prendere decisioni). Quando infine quel parlamento di inetti l'ha rieletto, egli ha dato esecuzione al suo progetto, quello di insediare un governo che avesse una maggioranza analoga al governo Monti che è un'invenzione di Napolitano, almeno su questo ne converrai.
    Non solo questo governo deve esprimere una politica continuista in economia, in sostanza piegandosi ai dettati comunitari che già tanto danno hanno fatto, ma deve assumere l'iniziativa per modificare la costituzione secondo una procedura non prevista dalla costituzione, che lo disciplina in maniera puntuale mediante l'articolo 138.
    Tutto questo dovrebbe conbvincerti che il sacrificio di Bersani era inevitabile, perchè egli si era messo in mezzo all'interno di un percorso a cui i potenti del mondo tengono tanto, era entrato insomma in un gioco più grande di lui.
    Ho pensato che le motivazioni di Bersani fossero nobili, seppure dissentendo da lui sul merito politico, e per questo trovo queste dichiarazioni una svolta che distrugge la nobiltà del suo atteggimento, come se egli avesse deliberatamente messo sotto i piedi la proria dignità.
    Che poi sia difficile capire chi in questi ambientini cura la propria dignità, è sicuramente vero, ma stavolta parlavo specificamente di Bersani.

    RispondiElimina