lunedì 1 aprile 2013

CHE PENA NELLE REAZIONI A CALDO ALLE DECISIONI DI NAPOLITANO!

Che spettacolo questa nostra italietta!
Si parte da un capo dello stato che decide di uscire dal solco costituzionale per imporre la propria volontà (che è poi quella stessa dell'establishment europeo, guarda caso), istituendo in sostanza dal nulla una repubblica presidenziale. 
La cosa più preoccupante è la reazione del mondo politico-mediatico (è inutile distinguere tra questi, coincidono purtroppo). Il PD e il PDL hanno bisogno di ventiquattrore per reagire, le loro prime diochiarazioni inspiegabilmente sono di totale approvazione e condivisione. Dato l'abituale tono curiale del PD, la cosa appare più sfumata per questi, ma nel caso del PDL la cosa è addirittura clamorosa, tra i balbettii tutto sommato compiacenti di Alfano a caldo, e i titoli dei giornali di area della mattina successiva, poche ore per passare dall'approvazione all'accusa di golpe, non mi pare si tratti di poco. 
Ora, non per autocitarmi, ma personalmente ci sono stato un minuto per capire il senso e l'incostituzionalità della procedura imposta da Napolitano (e difatti ho subito postato), ma che riflessi lenti hanno questi presunti professionisti della politica?
La cosa però che più sbalordisce è la reazione di coloro che si soffermano esclusivamente sulle questioni sessiste, notando l'assenza di donne nelle commissioni proposte. 
Quindi, di fronte a un presidente che alla fine del suo mandato pretende di imporre al parlamento sovrano due commissioni di sua nomina che dovrebbero fare da tutori, da babysitter direi, dei parlamentari, di fronte quindi a una palese mortificazione delle prerogative costituzionali del parlamento, la Bonino in testa, presto seguita da una schiera di replicanti, si occupa della composizione in base al sesso. Ora, non sarà politically correct, ma insomma ma chi se ne impipa di quante donne stanno lì, per quanto mi riguarda non avrei avuto nulla da obiettare se la commisisone fosse interamente costituita da transessuali, o da lesbiche, cosa poteva cambiare? Ma dove le vede la Bonino queste differenze, questa ventata di novità portata dalle donne nella politica? Queste, come poi è ovvio, si comportano allo stesso identico modo dei loro colleghi maschi. 
Come ho già scritto, nessuno avrebbedovuto accettare di stare in queste commissioni, proprio a causa delle modalità di loro costituzione così discutibile da l punto di vista della nostra costituzione repubblicana.
Eppoi, continuo a non capire, ma non dovevamo finire di parlare di sesso, parlando solo di genere, e quindi il termine donne dovrebbe sparire, sotituito da femmina eterosessuale, femmina omosessuale, transessuale, travestito, e roba così?
Non capisco, per permettere a tutti di avere diritti quali quelli di adottare figli, puntiamo sul genere cioè sulle preferenze sessuali, ma poi al momento di costituire organismi decisionali, si ripropone il vecchio ed obsoleto (per loro, mica per me) sesso anatomico e fisiologico?
So che mi ripeto, ma insomma non ne posso fare a meno di dirlo: 

MA UN PO' DI SERIETA' MAI?

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