La grazia concessa da Napolitano a Joseph Romano rappresenta un ulteriore tassello che rende più coerente l'immagine di un presidente del tutto succube rispetto al quadro atlantico, per il quale insomma il concetto di sovranità nazionale non ha alcun valore.
Ormai, a poche settimane dalla fine del suo mandato, Napolitano ha così deciso di uscire allo scoperto senza più occultare questa sua appartenenza a questo circolo esclusivo transnazionale. Speriamo che finiscano almeno le laudi, ormai provenienti anche dal PDL a questo presidente. Questo incensamento soprattutto da parte della grande stampa, risulta davvero indigesto: che razza di giornalisti abbiamo in questo paese?
Dicono che l'esempio servirà a districare la faccenda dei marò. Non mi stupirebbe. L'India ha chiarito che se ne frega della nostra opinione, anzi ha i mezzi per farci cambiare idea quando ne abbiamo. Mi sono sempre chiesto come abbiano convinto il comandante della nave a spostarsi da dove si trovava: un trucco hanno detto. Ma che trucco?
RispondiEliminaMah, certo l'occasione calza a pennello. Tu mi risolvi questo problema e io ti risolvo l'altro. Insomma, altre pressioni nostrane sull'India possiamo escluderle. Se lo facessero gli americani sarebbe un'altra storia.
Questo collegamento mi risulta al momento quasi incomprensibile. Rimango in mancanza di altre evidenze della mia opinione, Napolitano è fuori di dubbio uno dei più influenti membri dell'establishment atlantico. Non è certo un caso, tanto per citare un fatto recente, che Napolitano, dopo essere stato negli USA, sia andato direttamente a Berlino, è evidente che aveva una missione tra USA e Germania da eseguire.
RispondiEliminaA parte poi, naturalmente, il caso più clamoroso, quel catapultamento surrettizio dell'eurocrate, nonchè uomo di Goldman & Sachs, Monti al vertice del governo: di quali altre evidenze dovremmo avere bisogno per essere certi che Napolitano non opera come presidente della repubblica italiana, ma piuttosto come alto funzionario atlantico?