Sì, lo ammetto, ho sottovalutato la portata complessiva
della manovra orchestrata da Napolitano. In realtà, non è in dubbio il fatto
che l’interesse internazionale sia prevalente, garantire ai circoli finanziari
internazionali ancora qualche anno d’aria prima del big bang con cui salterà l’intero
sistema bancario privato globale (ma forse portandosi dietro interi bilanci
statali), ma il piano per chiudere l’esperienza della cosiddetta seconda
repubblica sembra ben congegnato, e rappresenta un effetto collaterale di
grande importanza.
In questo senso, le parole pronunciate ieri alla Camera da
Letta non lasciano dubbio alcuno. Seppure egli abbia preannunciato una serie di
misure di politica economica impegnandosi a dare loro corso nel brevissimo
termine, non può tuttavia sfuggire la centralità che egli ha dato alla riforma
della stessa costituzione, con l'annunciato lancio di un’apposita commissione. Particolarmente
rilevante è stato il fatto che Letta abbia dato già un termine al lavoro di
questa commissione, diciotto mesi, trascorsi i quali egli ha esplicitamente
detto che avrebbe tratto le sue conclusioni, cioè in altre parole si procederebbe
allo scioglimento del parlamento e l’indizione di nuove elezioni. E’ chiaro che
letta non ha come premier questo potere, ma è evidente che si tratta di un
piano concordato con Napolitano che rimane dietro le quinte a guidare l’operazione,
pronto lui che ne ha i poteri di far seguire alle dimissioni del governo letta
lo scioglimento dello stesso parlamento...