mercoledì 28 dicembre 2011

IL 2011, L'ANNO DEL SUICIDIO DELLA POLITICA

Tempo di bilanci annuali: come potremmo definire il 2011?
Io lo chiamo l'anno del suicidio della politica, questa mi pare la caratteristica principale.
In sostanza, i partiti hanno interiorizzato una concezione che vede l'essere di parte come una colpa.
Così, si sbracciano per dire che non sono di parte, anzi che lo sono, hanno questa colpa, ma vogliono essere buoni, almeno adesso che l'Italia si trova al centro del più clamoroso ed incomprensibile attacco finanziario che si sia mai visto in Europa, che fa impallidire l'attacco portato a suo tempo alla Grecia conducendola al baratro più profondo senza che si veda alcuna possibilità che ne esca fuori.
I partiti vogliono fare i buoni e smettere di essere quello che il loro ruolo prevede, portatori di una loro specifica visione dell'interesse generale. Akltro paradosso di questa situazione è che si considera gesto di responsabilità votare in parlamento provvedimenti che non si condividono.
Guardate un po', a me pareva che il senso di responsabilità consisterebbe invece proprio nel non votare provvedimenti che non si condividono e votare quelli che si condividono.
Se il significato delle parole e il senso comune vengono capovolti, allora siamo in pieno suicidio, pronti ad accettare qualunque crimine perpetuato nei nostri confronti.
Questo imbambolamento subito soprattutto da un ceto che per cultura ed età dovrebbe aspirare ad essere protagonista delle scelte collettive rischia oggi di permettere appunto che l'Italia diventi presto la seconda Grecia. Di fronte alle scelte della BCE centrate tutte sulla difesa ad ogni costo, compreso quello del fallimento di interi stati sovrani, del sistema bancario assunto ormai come il soggetto fondamentale del mondo di oggi, tutta la polemica politica col governo Monti sta nel sollecitare provvedimenti che incentivino la crescita.
Come si fa a non capire che nessun provvedimento di politica economica può risultare efficace nella situazione data, quella di un'Europa che subisce passivamente ogni genere di attacchi a suoi membri autorevoli? L'unica cosa che andrebbe pretesa da questo governo è quella di dare un ultimatum all'Europa che può essere così formulato:
O la BCE si assume il compito di garantire la difesa del corso dei titoli pubblici o l'Italia esce dall'euro.
Le resistenze e le titubanze della Merkel non possono più essere tollerate, perchè pesano sui nostri conti, e non capisco come chiunque non sia un traditore della propria patria possa aqccettare queste mezze misure che non possono essere in alcun modo risolutive.
Pensare che si possa ricercare una soluzione lasciando al tempo la possibilità di risolvere i nostri problemi è un errore imperdonabile, anche perchè nel frasttempo possono solo crescere i sentimenti di ostilità tra gli stati: meglio, o se preferite meno peggio, lasciarsi consensualmente, sarà allora possibile immaginare convergenze future, mentre il prersente clima è velenoso, può soltanto distruggere quel min imo di europeismo che si è andato costruendo negli ultimi decenni sotto la spinta ideale di grandi politici europei del tempo che fu.
Insomma, vedere questi partiti negare di svolgere il ruolo che dovrebbero, vedere un parlamento che ancora blatera di crescita in un mondo che non potrebbe sopportare a lungo neanche l'attuale livello di produzione, da' proprio l'impressione che l'umanità sembra matura per la propria estinzione senza che ci sia un minimo di consapevolezza collettiva dell'enormità dei guai in cui ci siamo cacciati.
E comunque, buon 2012 (ma ce ne vuole di ottimismo, eh!).

4 commenti:

  1. Buon 2012 anche a te, caro Vincenzo. Che almeno ci mantenga in salute!

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