giovedì 8 dicembre 2011

SARKOZY E MERKEL TENTANO IL GOLPE

Ciò che Sarkozy, nella sua recente dichiarazione all'immediata vigilia del vertice europeo chiede è compiere un vero e proprio golpe, che dia un colpo decisivo alle democrazie dei paesi partners.
E' golpista il procedimento avviato, con dua capi di stato che definiscono da soli le misure da assumere e che prorpongono a tutti gli altri con la logica del prendere o lasciare, è golpista il contneuto dei provvedimenti che vuole conferire poteri più stringenti ad organismi europei non democraticamente legittimati.
Sposare questa alternativa, pensando di nascondersi dietro l'emergenza finanziaria, è affermare perentoriamente l'impossibilità della democrazia, su questo mi sono già soffermato citando anche Schmitt in un precedente post.
Ciò che l'Unione Europea dovrebbe fare è separare bene i provvedimenti d'emergenza e le proprie scelte istituzionali, l'emergenza può ben giustificare delle misure drastiche, anche estreme, ma mai potrà guisitificare delle scelte di ordine istituzionale, che se effettivamente intraprese, non possono che configurarsi come golpiste.
Misure emergenziali possono consistere nel conferimento di ulteriori poteri alla BCE, o anche nella momentanea chiusura dei mercati per modificarne profondamente il meccanismo di funzionamento. E' paradossale che si possa commissionare i popoli europei e non le borse, un vero segno dei tempi, in cui il sacro che è rimasto è tutto collegato al mercantilismo.
Era insito sin dall'inizio il tarlo che c'ha portato in questa situazione. Se davvero si vuole fare avanzare un progetto federalista, allora non si può che partire da una costituzione europea, l'esatto opposto di quanto è stato fatto finora, con un trattato benignamente donato da commissioni non elette al popolo bue.
Se si vuole costituire la Federazione Europea, allora si deve partire dall'elezione da parte dei cittadini europei di un'Assemblea Costituente che elabori un preciso progetto di Costituzione da sottoporre a referendum europeo.
So che molti paesi non sono disponibili a tanta cessione della propria sovranità nazionale (forse farebbero però bene a riflettere sulla estrema limitatezza già nel presente di tale sovranità). Che si proceda con chi ci sta, se il progetto è ben fondato, gli altri non potranno man mano che aderire, che unirsi anche se in secondo tempo. Ciò che non si può accettare è barattare una struttura federale con una svendiota delle procedure democratiche.
L'unica cosa buona che nel vertice di oggi e domani i paesi europei possono fare è dire di no alla peggiore coppia di governanti europei dell'ultimo mezzo secolo, una coppia di inetti che ci sta protando al baratro. Il vertice deve fallire con una risoluzione di maggioranza che sottolinei le soggettive colpe di questi due personaggi che non perdono occasione per trascinare l'intera Europa a fondo.
Chissà se ci sono in Europa governanti degni di questo nome (del tipo "ci sarà un giudice a Berlino")!

Nessun commento:

Posta un commento