Ancora adolescente, in quei lontani giorni, lessi che era stata rintracciata una tribù (potremmo chiamarla una comunità umana) isolata. Da evidenze a me ignote, gli etnologi conclusero che inquella comunità fossero in uso le stesse tecniche di preparazione del cibo, le stesse modalità di vita per almeno cinquecento anni.
Fu una cosa che mi scosse, che mi svegliò dal torpore delle mie certezze di occidentale, tutto proteso a considerare la vita come una corsa ad ostacoli e l'umanità come una comunità incamminata verso un futuro di maggiore...tutto, la storia come progresso.
Successivamente, le mie scarse conoscenze sul pensiero orientale mi fornirono altre evidenze che in fondo ciò che per noi occidentali è scontato, apparentemente non lo è per tutta l'umanità.
Da quei giorni, mi ripromisi che mai più sarei rimasto prigioniero del pensiero dominante, che in occidente, forse già dai lontani giorni dell'antica Grecia, era sorta una malattia che aveva colpito con grande virulenza l'occidente, mai più ripresosi da tale sindrome.
Faccio questa premessa per spiegare quanto di rivoluzionario è richiesto a mio parere per uscire fuori dalle secche in cui l'ideologia occidentale ha portato il mondo intero.
Certo, nutro molti dubbi sulla possibilità che questa strada, che io trovo necessaria, possa essere imboccata, e che quindi il destino dell'umanità, il che significa se non dei nostri figli, quella dei nostri nipoti sia alquanto triste.
Ho scritto un libro per esporre alcuni spunti di pensiero che ritengo fortemente innovativi, ma che si è rivelato un flop, non riuscendo ad attrarre molti lettori.
Poichè sono abbastanza presuntuoso, sono tuttora convinto che meriterebbe una maggiore attenzione e che le cose lì esposte possano costituire una base di partenza importante per sviluppare un pensiero alternativo.
Questo blog l'ho inizialmente concepito come un ausilio al libro, ma presto mi sono reso conto di come sia difficile sintetizzare concetti già espressi alquanto succintamente nel libro, nel breve spazio di un post.
Ora proverò a riportare parti scelte del libro direttamente nel blog, e spero che vorrete continuare a seguirmi come finora avete fatto, magari rivolgendomi domande che possano favorire qualche passaggio che dovesse risultare meno chiaro.
Devo spendere qualche parola sulla questione dell'appello che intendevo rivolgere: sospenderò per ikl momento l'iniziativa, in attesa di ricevere incoraggiamenti, cioè volontà di condivisione dell'ìinziaitva che rischia sennò di apparire del tutto velletaria.
martedì 13 dicembre 2011
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I'll follow you! :-)
RispondiEliminaFlaiano diceva che voleva diventare uno scrittore talmente bravo da condensare il suo pensiero in una sola pagina e magari aveva ragione. Tante volte ci troviamo a rileggere dei nostri post e vorremmmo eliminare molti stralci superflui. E quindi questo tuo riportare il libro in alcuni post mi pare una bella idea. Per quando riguarda questa idea del progresso un pochino ce l'avevo anch'io l'idea che il progresso fosse un venire sempre avanti tralasciando certe consuetudini e certe tecniche degli anni precedenti. Adesso che sono più vecchietta credo che l'evoluzione deve essere soprattutto spirituale e che chissà fra milioni di anni invece saremo esseri esclusivamente ed eticamente protesi alla meditazione. Alla luce dei comportamenti attuali l'universo non potrebbe che guadagnarci Un'idea che mi intriga.
RispondiElimina@Ornella
RispondiEliminaGrazie della tua attenzione :)
@Antonella
RispondiEliminaSempre a meditare? Non sarà un po' palloso?
Ogni tanto ci potremmo regalare anche qualcosa di più sensuale, no? :-D
Io comunque credo a un percorso collettivo, sennò non mi sarei certo occupato di politica...
ottimo regalo di compleanno.
RispondiElimina( per dire che oggi è il mio compleanno :) )
per oggi intendo il 13 dicembre, anche se il commento lo sto scrivendo dopo.
è che la crisi mi ha compattato i mesi...