domenica 18 dicembre 2011

GRILLI SI CANDIDA A FAR PARTE DELLA LISTA DEI CIALTRONI

Vedo che la coda per avere diritto al titolo ufficiale di cialtrone, aumenta minuto dopo minuto. Ieri, Grilli ha rilasciato un'intervista in cui pone con forza la propria candidatura a cialtrone del giorno. Buon ultimo, egli dichiara che senza il decreto legge ieri approvato dalla Camera, avremmo presto fatto la fine della Grecia.
Se Grilli volesse comportarsi come una persona seria, come sarebbe dovuto vista la sua carica, dovrebbe finirla di occuparsi di cosa sarebbe potuto accadere se non avessimo fatto qualcosa, si tratta di faccende ipotetiche e pertanto non verificabili: nessuno mai potrà affermare qualcosa in proposito senza finire col chiedere un atto di fede agli interlocutori.
Ci vuole tanta perspicacia per capire che oggi ciò che il governo dovrebbe dire è cosa accadrà dopo avere scelto questo tipo di manovra? Il cittadino vuole che i membri del governo si scommettano sui provvedimenti che assumono.
Poco importa oggi stabilire cosa sarebbe successo all'Italia se non avesse fatto nulla, ciò che importa è stabilire se quanto è stato fatto in termini di costi per i propri cittadini è adeguato a risolvere il problema.
In termini tecnici, la cosa sembra del tutto impossibile perchè gli effetti recessivi della manovra tendono non a migliorare il rapproto debito/PIL, ma piuttosto a peggiorarlo. In termini sperimentali, la tanto a sproposito citata Grecia, a seguito della cura lacrime e sangue imposta dalla Merkel, è passata da un rapporto pari a circa 1,2 a uno di circa 1,6.
Naturalmente, le mie argomentazioni non vogliono, nè potrebbero, escludere che Grilli, Monti e Napolitano abbiano ragione , che la ragione sia la loro e noi siamo in torto, ma allora mi chiedo cosa costoro sono disposti a scommettere.

Bisogna insomma una volta per tutte rendersi conto che non soltanto ogni atto di politica economica ha sempre un'enorme rilevanza sulla stessa vita delle persone, ma che in particolare oggi non possiamo permetterci di sbagliare nulla.
L'impressione che si ricava leggendo le interviste a membri del governo sia di un dilettantismo, di tentativi più o meno casuali di indovinare la giusta manovra. Essi non perdono occasione per sostenere esplicitamente di non potere prevedere la congruità di queste manovre alla risoluzione dei problemi, ma anzi proponendo scenari con successivi interventi. Ma se la terapia fosse errata, insistere sulla stessa strada costituirebbe un atto criminale, con conseguenze gravissime sull'intera popolazione italiana.
Il minimo che dovremmo chiedere a costoro è che dichiarino sin da ora che tutte le manovre andranno a buon fine, e che sono così certi di ciò, da impegnarsi a rimettere il loro mandato in caso di insuccesso, è un atto di onestà minima che nonc i dovrebbero rifiutare.
Di fronte a tutto ciò, l'unica argomentazione è appunto quella di fare affermazioni ipotetiche sulla situazione che alternativamente si sarebbe postsa.

Insomma, la vera base che viene portata a supporto delle manovre non sta nel sostenerne la loro validità, ma nel sostenere che era l'unica strada possibile perchè in caso alternativo sarebbe successa la catastrofe.
Ebbene, per esprimermi in metafora, nessuno mi potrà convincere ad evitare le pallottole sparate dal mio nemico mentre nuoto, mettendomi una pietra al collo per andare al fondo, proteggendomi così dagli spari.
Per questo, seguiterò su questo blog a dare del cialtrone a chi giustifica i propri atti senza argomentarne la validità, ma semplicemente apoditticamente affermandone l'ineluttabilità: mi pare che la coda si va rapidamente allungando...

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