giovedì 5 novembre 2009

RUBRICA SETTIMANALE DI POLITICA INTERNA. N.13

Due notizie balzano in prima evidenza. L’una riguarda la sentenza europea sul crocifisso, e la seconda le dichiarazioni di Maroni.

Parlo qui della prima, perché mi pare una notizia del tutto politica. Mi vorrei tenere ben lontano da dibattiti sul laicismo, a cui non credo, come ho tentato di argomentare altrove. La sostanza della sentenza mi sembra, dirò subito, di importanza del tutto trascurabile. Come molti di me hanno già detto, la presenza di un crocifisso in un’aula neanche si nota: che ci sia o no, mi risulta del tutto indifferente. Se però fossi un giudice e qualcuno si rivolgesse a me perché si sente offeso da questo simbolo, non potrei che sentenziare come ha fatto questa corte. Il crocifisso è quindi un simbolo, su questo non ci piove. Ma di cosa è simbolo? I politici si sono affrettati a dire che non è un simbolo religioso, ma un simbolo culturale, fa parte della nostra identità. Questa cosa potrebbe essere anche vera, ma:

- se fossi un cattolico, mi sentirei profondamente offeso a sentirmi dire che il crocifisso è stato declassato a semplice simbolo culturale, e il silenzio della Chiesa su questo aspetto la dice lunga su cosa sia effettivamente la Chiesa.

- i simboli della nostra civiltà sono molteplici: dovremmo ostentarli tutti nelle aule scolastiche e negli uffici pubblici? Per esemplificare in maniera ironica, certa gastronomia fa parte della cultura italiana, non credo che qualcuno possa obiettare a proposito: vogliamo allora appendere sulle pareti la riproduzione in plastica di un piatto di spaghetti al pomodoro? La cultura, se c’è, sta nella nostra testa,e quindi risulta inutile ostentarla. Come dissi a proposito delle radici cristiane dell’Europa che avrebbero dovuto essere esplicitamente citate nella costituzione europea, se l’Europa ha radici cristiane, crescerà con elementi cristiani. Se so che in un terreno ci stanno radici di vite, una vite crescerà, senza che io mi debba preoccupare di garantirne l’identità, quella è assicurata dal suo DNA.

La cosa che più mi interessa nel presente contesto è l’uso tutto politico della vicenda da parte dell’intero schieramento partitico e da gran parte del settore mediatico. Tutti a sparlare della sentenza, violando ogni elementare minimo principio logico. Perché mai, saranno forse diventati improvvisamente tutti scemi? Certamente no, ma la Chiesa è una struttura di potere che bisogna tenersi buona. Il signor B. per primo ha tentato di riparare ai passati attacchi a Boffo affrettandosi ad assicurare la presentazione di un ricorso. L’opposizione, però, non sembra da meno: sia IDV che PD hanno criticato la sentenza, con la solita tattica masochistica: se la maggioranza urla, noi sussurriamo, ma dicendo le stesse cose. MI chiedo: ma se tu dici le stesse cose del tuo avversario, ma più sommessamente, perché mai la gente dovrebbe seguirti? Dammi anche una sola ragione perché lo debba fare.

La mia opinione è che il crocifisso sia “suo malgrado” un simbolo di potere, del potere dell’istituzione ecclesiale, del Vaticano, dell’impero finanziario che ci sta dietro, e della disponibilità dei fondi annuali che una legislazione vergognosa italiana le consente.

Non sottovaluterei l’importanza della seconda notizia, di cui potremmo dire “eppur si muove”. Perfino nella granitica Lega, attorno al suo leader indiscusso, qualcosa sembra sgretolarsi. Perché mai Maroni se ne esce con una dichiarazione come quella (Votare con l’opposizione per più fondi alla sicurezza, cioè al suo ministero)? La questione specifica non appare sufficientemente importante da giustificare la palese esternazione di un tale dissenso. Qui, mi pare, si evidenzia una dinamica all’interno della Lega, in cui ci siano parti contrapposte. Da una parte, c’è Bossi e probabilmente la maggioranza dei dirigenti, che ha stipulato un patto di ferro con Tremonti, dall’altra altri che vedono probabilmente Maroni il loro leader. La questione, a mio parere, si lega alle candidature per le regionali, e di particolare di chi saranno i candidati leghisti a governatore. A quello che è dato sapere oggi, in Piemonte e Veneto il PDL si farà da parte, lasciando che sia la Lega ad esprimere le candidature. E’ evidente che all’interno della Lega le mire ai posti di governatore in queste regioni saranno molteplici. In particolare, sembra che in Veneto il ministro dell’agricoltura si scontri con il sindaco di Verona per chi debba essere il candidato. Così, perfino per il superboss Bossi, diventa difficile contentare tutti, e quindi qualcuno di loro, convinto che Bossi lo abbia già escluso, potrebbe aver tentato la carta di un padrino alternativo, smuovendo le acque in una maggioranza in cui le acque sono già molto agitate: in queste confusioni, perfino a Bossi, potrebbe a quanto parte sfuggire qualcosa. Nel costume italico, è difficile che un’unica persona possa all’infinito comandare, sicuramente, al crescere del potere conseguito, certe dinamiche competitive si sono messe in movimento all’interno della Lega. Magari qualcuno di voi che sta nel loro territorio d’influenza può avere elementi di conoscenza più dettagliati. Anche senza queste informazioni puntuali, la sparata di Maroni acquista un grande significato politico, un altro mal di pancia nella maggioranza, in aggiunta ai numerosi già esistenti.

16 commenti:

  1. Come credente sono offesa ed indignata.

    Il crocefisso, per me, non rappresenta la Chiesa o il clero, ma semplicemente Gesù che si è immolato per noi.
    A chi ha mai fatto del male questo simbolo?

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  2. Carissima, fai bene ad essere indignata, ma bisognerebbe che tu ti chiarissi verso chi sentirti indignata. Io penso che dovresti indignarti verso chi usa la fede per scopi di potere, e non certo per chi lo denuncia: non credi?
    E' come uno che avesse un padre che lo violenta, e invece di prendersela col padre, se la prende con chi denuncia le violenze.
    In quanto poi al fatto che il crocifisso non faccia male, da questo punto di vista, scusami il paragone che ti apparirà irriguardoso, anche il piatto di spaghetti non fa male a nessuno, ma non mi pare che questo possa costituire titolo per esporlo, non credi?
    In definitiva, a una sincera credente come non dubito tu sia, cosa aggiunge il fatto di ostentare un simbolo per te sacro in luogo pubblico? L'unica cosa importante per te non dovrebbe essere che tu lo porti dentro di te? Questo proprio, pur sforzandomi, non riesco proprio a capirlo.

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  3. Anche il crocefisso a distrarre da problemi molto più seri,adesso tutti a fare una crociata.Se ho capito bene non è che questo simbolo verrà tolto da luoghi pubblici,semplicemente solo se qualcuno lo chiede espressamente.Dove sta il problema,quanti possono essere queste persone che si sentono offese e quindi si butterano in una battaglia,certo non facile,solo per togliere questa croce dalla scenografia?La Lega? Come dici tu sotto ci sono lotte di potere e Maroni che forse si sente l'erede designato prova a vedere se il boss molla un poco le briglie,il risultato é da vedere,forse solo un "mal di pancia" forse qualcosa di più serio.

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  4. vogliamo allora appendere sulle pareti la riproduzione in plastica di un piatto di spaghetti al pomodoro?

    Un po' di sano umorismo non guasta mai.:D

    Mi limito a dire che il crocifisso non mi dà fastidio. Ma non farò lunghi discorsi a proposito perché non ne ho il tempo.

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  5. ho frequentato scuole cattoliche e quindi era ovvio che ci fosse appeso in ogni classe un crocifisso, la mia natura tollerante non proverebbe fastidio di fronte ad alcun simbolo religioso, mentre ne proverebbe tanto di fronte ad altri tipi di simboli, però capisco che in uno stato laico non si deve esercitare alcuna pressione o "preferenza" per quella o quella religione, finchè l'Italia si professava (anche se tacitamente) un paese cattolico e cristiano, poteva andare bene tenere ovunque il crocifisso, se ora invece questo simbolo mette in imbarazzo (offendere mi sembra un verbo troppo esagerato) taluni, allora va tolto

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  6. Ancora una volta mi ritrovo nelle tue parole, ed anch'io credo che la Chiesa strumentalizzi l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici per ribadire il suo potere e il suo controllo sulla politica. E' proprio vero: Gesù bisogna sentirlo e portarlo nel cuore. A me addirittura dà fastidio chi si adorna di crocifissi solo per moda ( orecchini, collane etc), svilendo così l'alto significato di Gesù in croce. I simboli sacri, proprio per la loro sacralità, vanno custoditi e venerati nei luoghi preposti.

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  7. Come sia possibile, che molti giudizi sulla Chiesa, siano ancora fermi alla "Breccia di Porta Pia", francamente fatico a comprenderlo.
    Errori e quant'altro, per ogni uomo, quindi anche per coloro che la Chiesa la guidano, sono all'ordine del giorno.
    Ma da allora,tanto è veramente cambiato.
    Si, gli abiti dei prelati sono sempre quelli, gli addobbi e i templi, ancora di valore, da sembrare a volte lussuosi...ma gli insegnamenti di Gesù, sono identici da 2000 anni.
    Ecco, fermiamoci un attimo alle cose che quell'Uomo crocifisso ci ha lasciato come dote.
    Accogli e rispetta il Forestiero, vai in carcere a trovare chi soffre, consola l'ammalato, aiuta chi è solo, perdona, ama il tuo prossimo, non restituire con il male, il male che ricevi, non rubare....si potrebbe continuare a lungo, ma tant'è.
    Chissà, forse se avesse lasciato insegnamenti come "respingimenti", "egoismi di popoli", "dagli allo zingaro", avrebbe avuto maggior successo e seguito.
    Fermiamoci a Lui, dovrebbe essere penso, se non amato, almeno rispettato, per il Bene che ha cercato di comunicare agli uomini.
    Lasciamo perdere il clero, è un altra cosa.
    Se c'è ancora accoglienza per quanti arrivano, in cerca di fortuna, è soprattutto merito di quel Crocifisso, che da lassù, ne sono convinto, ci osserva e forse ride di noi.
    Perchè ancora ci obbliga a riflettere.

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  8. la croce cristo se l'è portata da sé, ora tutti, chi per un verso chi per l'altro, volgiono intervenire in questa faccenda.
    bacio

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  9. @Stefania
    Mi pare che la pensiamo allo stesso modo: questa questione del crocifisso l'ho affrontata malvolentieri, ma non posso tollerare l'uso strumentale che se ne fa negli ambienti politici, includendo tra questi anche quelli ecclesiali.

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  10. @Romina
    Tra ironia e paradosso :)

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  11. @Zefirina
    Io affronto la questione solo perchè si è posta, è stata posta dalla sentenza, ma soprattutto dalla risposta, questa sì fanatica e per certi aspetti farneticante negli ambienti politici. Per me, in verità, il crocifisso ha perso ogni carica simbolica, un semplice oggetto che non ci parla più.

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  12. @Ornella
    Dove sta la Chiesa quando la croce diventa un orpello da esporre sul proprio corpo, unom come tanti altri? Non è questo che dovrebbe offendere la sensibilità dei credenti?

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  13. @Monteamaro
    Lungi da me volere esprimere giudizi su credenti o anche prelati: osservo solo quanto la Chiesa sia una struttura di potere. A me, se la Chiesa facesse il suo dovere, diffondesse il messaggio di Cristo, farebbe solo piacere. Il tono delle polemiche che si sono sollevate, come del resto in altre occasioni, mostrano questo straordinario potere che la Chiesa riesce ad esprimere sul mondo politico. Naturalmente, mi rendo conto che le colpe maggiori ce l'hanno questa sottospecie di politci che ci ritroviamo, ma non si può assolvere la Chiesa.

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  14. @Maria Rosaria
    La croce non c'ha più alcun legame con Cristo, checchè ne dicano in TV e giornali.

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  15. Con tutto il rispetto per chi ci crede: non siamo uno Stato teocratico, per poter imporre il simbolo della religione prevalente nei luoghi pubblici (la maggior parte delle nazioni non lo fa), e soprattutto a scuola, dove si devono rispettare anche gli insegnamenti che una famiglia dà al figlio (come per esempio un'altra o nessuna religione); secondo me sono retaggi fascisti (e con quello che ha fatto la chiesa nei secoli dei secoli, il buon Gesù - nella quale vita effettiva io credo, così come nella sua strumentalizzazione - scenderebbe da solo, se sapesse che il suo sacrificio è servito a questo!)

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  16. @Angustifolia
    In sostanza, nessuno che sia in grado di dare un senso all'esposizione del crocifisso. L'unica motivazione che viene portata è quella che lo richiama come simbolo di una tradizione, ma, come dicevo, ciò dovrebbe risultare offensivo proprio per i credenti: un declassamento che proprio per loro dovrebbe suonare inaccettabile.

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