Dunque, per il signor B., c’è un clima da guerra civile. Ebbene, se lo dice lui, dal suo osservatorio, le informazioni le dovrebbe avere. Sarebbe interessante ci dicesse chi è responsabile della situazione data. A volte, la guerra civile nasce da un colpo di stato, è la conseguenza inevitabile di strappi fatti alla legalità. A me pare ne siano stati compiuti un bel po’ nel nostro paese in questi ultimi anni.
Il primo, e che io ritengo forse il più grave di tutti, è una legge elettorale indecente: i parlamentari vengono scelti dagli apparati di partito e, vista la netta svolta cesarista in politica, sostanzialmente da cinque persone. A noi elettori non rimane da stabilire niente più che la loro ripartizione tra le cinque liste elettorali che sono rappresentate in Parlamento. In tal modo, si innesca un meccanismo di selezione al contrario: viene premiata innanzitutto la fedeltà, che a me pare un pregio degno di un cane, ma non di una persona. A un candidato parlamentare dovrebbe piuttosto essere chiesta lealtà, non fedeltà, anzi l’indipendenza di giudizio dovrebbe costituire la dote principale.
Il risultato è un continuo abbassamento nello loro qualità, parlamentari sempre più dequalificati, pronti ad esaltare il leader che li ha promossi, che dividono le loro energie tra il curare i loro interessi personali e riconfermare la loro subordinazione al loro leader E’ difficile riconoscere perfino una sovranità a un Parlamento così composto, e qui smettiamola di invocare sempre la sovranità popolare: al popolo è stato concesso solo di scegliere un simbolo elettorale, non una persona fisicamente determinata. D’altra parte, è conseguente che questo Parlamento si è auto-ridimensionato, accettando di formalizzare decisioni prese nella loro forma più dettagliata al di fuori.
La legge elettorale ha quindi fatto fuori il potere legislativo, a favore del governo, cioè del potere esecutivo. Adesso, per completare lo scempio istituzionale, non rimane al governo che fare fuori il potere giudiziario: a quel punto, la cosa si completa, della democrazia non rimane che un vuoto simulacro, pronti a sposare un nuovo tipo di sistema politico, che io chiamerei post-democratico, i cui tratti fondamentali sarebbe interessante tracciare in dettaglio: chissà se avrò l’energia per occuparmene con il dovuto impegno!
Il signor B. sbraita come un bambino a cui hanno sottratto il giocattolo preferito: ma questa magistratura perché non si lascia normalizzare alla svelta e senza opporre resistenza? Come osa non sottostare passivamente ai miei capricci, alla mia necessità di assicurarmi l’immunità permanente e totale? Se non cede, allora è una magistratura golpista: notare la logica tipica del signor B. !
Esimio signor B., dai per una volta nella tua vita il buon esempio: ritirati dalla vita politica, magari ti diamo anche un salvacondotto per un paradiso fiscale, dove trascorrerai la tua vecchiaia in modi consoni a questa età. Smetti dunque di considerarti eterno, insostituibile, il migliore: sei solo un ometto patologicamente ambizioso, che susciti soltanto l’ammirazione di folle di ometti che ti somigliano nei loro desideri, ma a cui è rimasto soltanto il piacere di immaginarsi nei tuoi panni.
Un salvacondotto è l'unica soluzione per noi e anche per lui.
RispondiEliminaa lui fa comodo sicuramente questo clima, così distoglie l'attenzione dalle leggi ad personam..etc..etc..
RispondiEliminaChe angoscia! Il paese è in mano ad un esaltato, capace di ricattare e piegare i suoi accoliti al suo volere. Solo un gesto forte e plateale da parte di Napolitano, come quello di dimettersi pur di non promulgare con la propria firma le leggi ad personam volute da Berlusconi, potrebbe forse scuotere gli italiani e far prendere loro coscienza del grave pericolo che sta correndo la nostra democrazia. Sempre se siamo ancora in tempo a salvarla!
RispondiEliminadimettersi napolitano? già, così poi anche quel posto viene occupato da uno dei "suoi": che incubi ho avuto stanotte, dico sul serio...!
RispondiEliminaGuerra civile... mi sembra solo una resistenza di chi vede sempre più una ingerenza pericolosa nei diritti costituzionali del nostro bistrattato Paese.
RispondiEliminaA proposito dei processi ai quali il b. non vuole andare l'ultima chicca è che per un udienza al Tribunale fissata il 4 dicembre prossimo lui afferma che non può andare perchè per quelgiorno HA FISSATO - lui - un consiglio dei "lecchini". Allora io sono un ingenuo e una domandina ingenua la voglio fare. Ma se sbraita in continuazione che le accuse sono false e che lui è innocente perchè sta facendo del tutto, lui e tutto il codazzo, per non presentarsi mai?
RispondiEliminaQuanto mi è piaciuto questo post!!
RispondiEliminaQuanto cavolo è piaciuto anche a me! Questo post oltre che salvarlo fisicamente, me lo salvo a dovere nel mio cervelletto...
RispondiEliminaComplimenti!
Ovviamente concordo e non posso aggiungere altro, perché sul tema ho già esternato molto, e poi sono sempre più depressa nel constatare come a tanti italiani tutto questo vada bene.
RispondiEliminaEsimio signor B., dai per una volta nella tua vita il buon esempio: ritirati dalla vita politica, magari ti diamo anche un salvacondotto per un paradiso fiscale, dove trascorrerai la tua vecchiaia in modi consoni a questa età.
Siccome è molto arduo credere che il Messia lombardo possa trascorrere la vecchiaia nei modi consoni all'età, gli promettiamo d'imbarcarlo su un aereo con un centinaio di escort di varia fattura - bionde, more, rosse, verdi, ecc.-, in modo che si distragga e che non torni mai più in Italia. Occorre trovare un paradiso fiscale fuori dalle rotte, tipo Pitcairn, la famosa isola degli ammutinati del Bounty. :D
A me è venuto in mente il film dove a ogni arrivo delle guardie Sofia Loren, pur di non andare in galera, si fa trovare col pancione, sfornando così, negli anni, una nidiata di bambini. Con la differenza che Lei suscita simpatia, lui disprezzo. E poi, se crede veramente che siamo a rischio di guerra civile a causa del conflitto tra il p.d.c. e la magistratura, dovrebbe dare la prova che vuole davvero il bene dell'Italia dimettendosi. Un piccolo sacrificio per evitare una tragedia simile può ben farlo!
RispondiEliminaLe critiche a Berlusconi ci stanno tutte. Però bisogna aprire gli occhi sulla nostra magistratura: è una supercasta vergognosa, dove non esistono né meritocrazia né regole basilari. I magistrati avanzano nel corso della carriera solo per anzianità, ed anche a seguito di errori mastodontici o leggerezze che costano vite umane la passano liscia, visto che a "punirsi" sono loro stessi, in un sistema che come massima pena prevede delle sgridate che da un orecchio entrano e dall'altro escono.
RispondiEliminaPer non parlare delle carriere fuse tra pubblica accusa e giudici, un'assurdità tutta italiana.
Altra anomalia poi, è quella dei giudici in carica che si fanno politici, frequentano salotti televisivi e propongona addirittura legislazioni a loro gradite!
Tra Berlusconi da una parte e i magistrati dall'altra, si può dire che in Italia Montesquieu non sia mai arrivato....
@Silvano
RispondiEliminaPurtroppo, è una soluzione giuridicamente impraticabile, credo...
Se però, approfittasse di una visita di stato e non tornasse...
Insomma, spetterebbe a lui stesso di organizzarla, e temo che non lo farà mai.
@Zefirina
RispondiEliminaQuesto veramente non lo credo, mi pare che invece soffra questo clima: purtroppo, non abbastanza da scappare all'estero.
@Ornella
RispondiEliminaEh, non credo proprio che avrebbe tutto questo effetto. Piuttosto, potrebbe assumere tutt'altro significato se avvenisse al culmine di uno scontro a cui Napolitano mi pare ben lungi dal volere giungere.
@Angustifolia
RispondiEliminaCerto che no, son d'accordo con te, digerirebbero anche questo. Se ne potrebbe discutere se un conflitto istituzionale clamoroso fosse in atto, ma mi pare che Napolitano non ne abbia alcuna intenzione, purtroppo aggiungerei.
@Daniele
RispondiEliminaAppunto: dovremmo, secondo il signor B. accettare in silenzio tutti gli strappi alla democrazia che egli causa...
@Aldo
RispondiEliminaIl punto è che il signor B. pensa di essere innocente a prescindere, come diceva il grande Totò :)
@Angelo Azzurro
RispondiEliminaGrazie, un caro saluto :)
@Alessandro
RispondiEliminaTi ringrazio: in questi tempi bui, è importante verificare la condivisione di certi giudizi politici.
@Romina
RispondiEliminaLascerei alla libera determinazione delle signorine questa parte del programma :-D
@Fuma
RispondiEliminaBenvenuta sul blog!
Considerato il personaggio, temo che la sorte della nazione e di tutto ciò che non sia la sua propria persona, sia per lui di rilevanza prossima a zero.
@Old Whig
RispondiEliminaNon v'è dubbio che anche la magistratura non possa essere esente da critiche. Io stesso in questo blog, ho citato il caso dell'inchiesta "Why not", e della sentenza, a mio parere paradossale, emessa a proposito dal CSM.
E' evidente che la tendenza a costituire delle aggregazioni occulte di potere, tipica della nostra classe dirigente, non risparmia certo la magistratura. Bisognerebbe vedere quali misure potrebbero alleviare questa commistione.
La separazione delle carriere, fatta in Italia, con la classe dirigente che ci ritroviamo, secondo me, peggiorerebbe ulteriormente la situazione. Infatti, una volta che le procure fossero svincolate dalla magistratura giudicante, rimarrebbe da stabilire come verrebbero organizzate ed anche nominate. Il mio timore, credo ampiamente giustificato, sarebbe un'ingerenza politica, non certo assente neanche oggi, che però crescerebbe a dismisura.
In ogni caso, il punto fondamentale sta nel garantirne il funzionamento: diritto di ogni imputato a un processo giusto, e diritto delle vittime alla celebrazione celere dei processi. Ciò, a quanto pare, non interessa a nessuno. Non certo a una classe politica, che potrebbe ben imporre dei criteri di produttività, sanzionabili ove venissero violati. La verità è che la garanzia della legalità è l'ultima delle preoccupazioni in tutta la classe dirigente, che preferisce piuttosto garantirsi l'impunità.
Ciò che in realtà molti di noi difendono, difendendo la magistratura, è che si tratta di un potere diffuso e parzuale, e quindi più difficilmente controllabile. Per quanto ci sia un clima corrotto in questo paese, ci saranno sempre eccezioni tra i magistrati che possano portare alla luce fatti criminosi. Questa voglia di controllo su di essa è appunto un tentativo di eliminare queste eccezioni e normalizzare il paese, affermando nei fatti che la giustizia non deve essere eguale per tutti, ma manipolabile in funzione delle persone coinvolte.
Condivido quest'ultimo commento e affermo che questa Italia non mi piace più.Ecco perchè c'è sempre più disaffezione nei confronti della politica.
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