martedì 3 novembre 2009

MARRAZZO 2

Stamane abbiamo la seconda puntata: Marrazzo confessa di aver consumato cocaina. Sembrerebbe sincero, visto che si autoaccusa. Nello stesso tempo, dice la cosa più sconvolgente della faccenda: si trattava di una rapina, niente ricatto. Ma allora, chi ha realizzato il filmato? I 4 carabinieri, senza intenzioni ricattatorie, non avevano alcuna ragione di filmare. Ma anche se essi stessi avessero filmato, l'ipotesi ricattatoria sarebbe sorta successivamente da soggetti differenti. Credibilmente, il fatto che determinati ambienti giornalistici fossero in possesso dei filmati, ne certificherebbe in qualche misura l'acquisto, o comunque una trattativa in stato avanzato. Sarebbero, a questo punto questi ambienti e i loro referenti politici i maggiori sospettabili dell'ipotesi ricattatoria. In fondo, anche la telefonata del signor B. acquista in questo quadro un aspetto inquietante: si sa che uno dei metodi estorsivi è quello di avvisare. L'unico avviso che il signor B. potesse fare, sarebbe stato di comunicare tutto ciò che era a sua conoscenza alla procura di competenza, ogni altro avviso assume oggettivamente un valore ricattatorio.

13 commenti:

  1. Quantomeno logico...ma in questo periodo impazzito ho la sensazione che anche la logica sia cambiata...

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  2. l'unico comportamento da Signore che poteva avere il B. era tacere e far finta di nulla ... ci avrebbe pensato Signorini, Libero e tutta la sua corte.........
    qualsiasi altra azione, parere mio, di denuncia o di avviso sarebbe ed è stata squallida

    N.B. in una politica corretta, leale e non corrotta va da se che la denuncia alla procura di competenza sarebbe stato il minimo ma per come siamo piazzati oggi e proprio dal signor B. ... behhhhh

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  3. E' curioso l'evolversi di questa situazione.
    La versione fornita da Marrazzo nelle prime udienze era ritenuta la più credibile. Quella dei Carabinieri la meno in assoluto, meno ancora di quelle delle trans Natalie e Brenda.
    Naturale, vista la condizione di imputati.

    Oggi scopriamo un Marrazzo che degna la procura di verità a rate. La droga che prima era stata portata dai carabinieri oggi si scopre invece che fosse lì da prima (il che avvalora la versione iniziale dei CC).
    Il tentativo di estorsione fatto ai suoi danni ora sembra divenire un semplice furto. Domani magari cambierà la verità anche su questa parte.

    Le versioni della vicenda continuano ad essere profondamente differenti, a seconda di chi si sta interrogando.
    Per i carabinieri indagati quel giorno in stanza c'erano Marrazzo, Natalie e Cafasso, lo spacciatore informatore della polizia.
    Per Natalie, Cafasso non c'era. Eppure è la stessa che negava la presenza di droga così come datava la perquisizione al mese di giugno.

    Stiamo assistendo ad una continua interminabile variazione di resoconti che durano ormai meno di 24 ore. Un lento e doloroso massacro della propria dignità che una persona con un po' di senno (è quello che andrebbe richiesto ad un Presidente di Regione) avrebbe potuto evitare con molta facilità...

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  4. Il commento di Alessandro Tauro lo sottoscrivo in toto: la facilità con cui Marrazzo cambia versione ad ogni nuovo interrogatorio è - a dir poco - inquietante.
    Qual è la verità vera?
    E se la sua "debolezza" di andar per trans non è reato, se non è reato il possesso di cocaina per uso personale, ritengo lo sia l'aver falsamente denunciato "lo smarrimento" degli assegni conferiti - invece - per tacitare tutta la faccenda: si configurerebbe il reato di calunnia, procedibile d'ufficio (qui e qui). Mi domando in che veste gli inquirenti stiano ancora ascoltando Marrazzo: semplice "vittima" di una rapina? Mah...

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  5. qui più si pesta la cacca e più la puzza si espande....

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  6. @Antonella
    Di vero in questa faccenda, temo ce ne sia ben poco :)

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  7. @Chiara
    Non divinizzo la logica, ma almeno preserviamola da un'evoluzione storica... :)

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  8. @Bruno
    Dal signor B. non m'aspetto nulla, ma adesso la procura di Roma dovrebbe agire d'ufficio contro di lui, in nome dell'obbligatorietà dell'azione penale: vedremo...

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  9. @Alessandro
    Se mi posso permettere una mia ricostruzione dei fatti, è credibile che Natalie sia molto coinvolta nella faccenda, probabilmente attraverso Cafasso, che probabilmente era il suo fornitore di cocaina. I carabinieri criminali erano quindi l'ultima ruota del carro, semplici esecutori materiali, in un piano che vedeva la supervisione di Cafasso. Rimane da accertare se Cafasso, a sua volta, non agisse in nome e per conto di persone ben più potenti. Dubito che sapremo mai la verità, purtroppo, visto anche che Cafsso è nel frattempo deceduto.

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  10. @BC
    Osservazioni corrette le tue, ma tanti altri hanno compiuto reati "secondari" nel mondo della stampa e della politica. Forse gli inquirenti vogliono ricostruire i fatti, e solo in seguito formulare le accuse. Come certo sai, gli inqiurenti preferiscono ritardare il più possibile le accuse, perchè un potenziale imputato rimane testimone finchè non è accusato, mentre, nel momento in cui gli vengono formulate delle accuse precise, si puà astenere dal rispondere quale imputato.
    A mio parere, il problema non è più Marrazzo, ma chi manovrava tutta la faccenda, se ci fosse cioè un grande burattinaio. Vedremo...

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  11. @Fabio
    Essì, però, seccandosi più rapidamente, poi smetterà di puzzare :-D

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  12. In tutto questo caos io ho un'unica certezza: Marrazzo è un pover'uomo, sotto il profilo intellettuale e morale.
    Vada a casa e non entri mai più in politica. Costui non è degno di amministrare neppure un condominio.

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