Un breve instant post per manifestare il mio sconcerto per la notizia che vedrebbe più di sei italiani su cento sniffare cocaina. A questo punto, mi chiedo quante delle persone che incontro giornalmente, sia sul luogo di lavoro, sia andando per strada e per pubblici esercizi sono cocainomani. E forse anche qualcuno tra voi, che seguite il mio blog, avrà questo vizietto. E’ un fenomeno quindi che ha ssunto proporzioni enormi. Non credo, ad esempio che ci siano sei italiani su cento che seguono una dieta vegetariana. Il modo in cui la cocaina è in grado di alterare il nostro stato di coscienza è tale, che alla fine ci si deve chiedere se lo sforzo per argomentare adeguatamente nella comunicazione verbale o per iscritto, non sia vana, avendo un auditorio a cui non importa un’emerita mazza delle cose che dici, perché, da cocainomane, un solo pensiero fisso gli rimane: procurarsi la dose e consumarla, una vita ridotta ad un’unica dimensione, con l’esigenza aggiuntiva di dissimulare il proprio stato e la propria dipendenza.
L’aspetto forse ancora più inquietante è costituito dall’enorme potere che le grandi organizzazioni criminali hanno raggiunto, spacciando queste enormi quantità di cocaina e di altre droghe, un mercato enorme che per quantità di denaro che circola può competere con i settori industriali più grossi. Siamo insomma, in Italia più che altrove, ma in tutta Europa (quasi il 4% di cocainomani), un paese di tossici e di criminali: lascio a voi ogni ulteriore commento. Solo, fatemi finire con una battuta sarcastica: viva il mercato e la società aperta di Popper, vedete come il mercato aggiusta tutto?
non vorrei scrivere le solite banalità che è per via di quseta società dove sembra che non se non vai al massimo sei un fallito, io sono abbastanza fortunata da avere in circolo evidentemente una "droga" naturale per cui sono attiva anzi quasi iperattiva di mio, probabilmente mi dovrebbero iniettare una dose massiccia di bromuro, mi mette pensiero il fatto che queste droghe siano accessibili, parlo di costi, a molti e quindi il loro uso è pandemico.
RispondiEliminaTempo fa avevo letto un'intervista (ora non ti sono dire se fosse una bufala) ad alcuni operai edili che per poter lavorare più ore e quindi guadagnare di più sniffavano cocaina con il rischio poi di finir giù dai ponteggi, perchè presumo che quando poi "cala" non è che tu sia poi così lucido
Mi è stato riferito da un neurochirurgo che le categorie che maggiormente assumono cocaina sono appunto i chirurghi e piloti d'aereo, proprio per poter affrontare le numerose ore continuative d'impegno lavorativo. Chiaramente non riguarda tutti i chirurghi o tutti i piloti! Penso che per quanto riguarda le categorie dei professionisti, l'avidità di denaro abbia una componente enorme nella scelta di assumere sostanze stimolanti. Per poter reggere certi ritmi di lavoro ( al solo fine di guadagnare sempre di più) ed essere pertanto degli "ercolini sempre in piedi", a quanto pare, quella è la strada obbligata! Che amarezza!:(
RispondiEliminaCocaina? E la famosa regola dei polli dove la metti? In effetti siamo irresistibilmente attratti dalla droga del malessere di massa, tant'è che lasciamo andare il paese in malora in cambio di una mezz'oretta di tranquillità.
RispondiEliminaIo non fumo neanche le sigarette lol..... non é questione di mercato. Da questo punto di vista é più vergognoso vedere fabbricare palloni da calcio utilizzando bambini di 10 anni. Il punto é che cmq loro producono droga ma hanno anche richiesta altrimenti smetterebbero. Guarda se si mettono a produrre libri di poesia LOL! Passami la battuta stamattina :-)))
RispondiEliminaDiciamo che la cosa che più é scandalosa é che spesso i narcotrafficanti trovano nei governi locali, e non solo locali, alleati importanti per continuare a fare i loro traffici.
Quanto a casa nostra; la criminalità organizzata ha oramai in questo mercato le entrate più rilevanti.
Chi ne fa uso? Non lo so, non esiste credo una categoria specifica come invece accade per l'ecstasy per es.
Resta il fatto che capisco possa essere scioccante pensare che qualcusno che incontri e/o conosci bene sia cocainomane.
Peraltro se poi diventa un vizio, é facile accorgersi di avere di fronte un tossicomane.
Ciao
Daniele
Certo che il dato è inquietante...mi piacerebbe conoscere a fondo le motivazioni di chi si approccia a tale "abitudine" ,presumo, con leggerezza
RispondiEliminala società del grande fratello insegna che se non tiri di coca, se non trasgredisci, se non prevali in qualche cosa su altri non sei nessuno ........
RispondiEliminabene ...
allora sono felice di non sapere che gusto abbia una sigaretta e passare il mio tempo a pizzicare delle corde di un basso ... e non essere "nessuno"
Eheh! Io non fumo e sono persino astemia. Quanto alle droghe, poi, non appartengono al mio orizzonte mentale.
RispondiEliminaNon m'interessa di essere sempre "al massimo", iperattiva e apparentemente entusiasta. Sono convinta che, le persone normali, abbiano alti e bassi e debbano accettarli. Io accetto i miei "bassi" e non c'è dubbio che vada a sniffare porcherie che poi, con il tempo, procurano danni irreversibili al cervello. Voglio mantenermi sana, se posso.
Comunque le persone più insospettabili fanno uso di coca. Io ho conosciuto, ad esempio, un docente universitario, molto noto nel suo campo di studi, che fa uso abituale di coca. Infatti è sempre su di giri, ha gli occhi di fuori ed è attivissimo: da anni viaggia in lungo e in largo per l'Italia a far conferenze e, nonostante l'età, regge il ritmo. Io, che sono molto più giovane, al suo posto avrei già avuto un infarto.
D'altra parte il grande amore della sua vita è la carriera e quindi, per quella, è disposto a tutto. Però, nonostante l'enorme cultura di cui dispone, spesso è "sconnesso" e di umore altalenante. Diventa insopportabile.
Ovviamente non farò mai il nome, nemmeno sotto tortura. :P
Chi si droga, a parte i cd sperimentatori occasionali, è sempre una persona che cerca all'esterno la possibilità di andare avanti, perchè crede che non può farcela , specie poi se si parla di cocaina, che è un eccitante.
RispondiEliminaIo conosco un paio di cocainomani che suppongono che questo sia il modo di amplificare la loro personalirà, ma solo solo vuoti e senza personalità.
Siamo solo tante persone sole.
Io fumo, bevo il giusto e ho tanto di quell'entusiasmo da vendere( anche nelle giornate pessimistiche) perchè credo che niente oltre alle emozioni da vivere possano darti quell'ebrezza di vivere e stare bene con se stessi e mi spiace che pochi lo capiscano perchè si perdono il meglio.
Solo la liberalizzazione delle droghe servirebbe a spezzare una grande economia e farebbe maturare; ne morirebbero tanti ma scusate se lo dico, morirebbero i più deboli, quindi il corso naturale della vita avrebbe un senso
Un cordiale saluto
personalmente - come Daniele - non ho mai fumato nemmeno le sigarette... e tra i miei amici ho parecchietti fumatori d'erba (questo sì) per non parlare degli studenti in genere, sempre più sconvolti di erba e spesso ubriachi come alpini già alle 15.00.
RispondiEliminaConosco qualcuno (anche buoni amici) che è stato tossico e che ha passato tutto il percorso fino a disintossicarsi, ma quasi sempre la roba stravolgente era ero, mai cocaina..
insomma: di cocainomani manco la puzza.. ma allora dove sono?
ciao
@Zefirina
RispondiEliminaGuarda, non è che io sia un tossicologo, ma per quanto a mia conoscenza la cocaina non aiuta proprio nelle prestazioni lavorative (forse in quelle sessuali, mi manca l'esperienza diretta :-D). Decenni fa, quando ancora non era così difficile procurasela, si usava l'anfetamina, che invece davvero aiuta nella concentrazione e anche nell'eliminare il bisogno di sonno e di cibo.
Credo che chi dice, magari anche a sè stesso, che sniffa cocaina per esigenze lavorative, lo faqccia solo come alibi, e che invece si sniffa per puro piacere. Ma la dipendenza psicologica è davvero forte. Possibile che per tanti la vita diventi meritevole di essere vissuta solo tramite questo tipo di ausili?
@Ornella
RispondiEliminaPermettimi, come dicevo anche nel precedente commento, di dubitarne. L'uso di queste sostanze genera un umore ciclico, passando periodicamente da depressione ad euforia. Non mi pare che nessuno di questi due stati d'animo aiutino nel lavoro. Chi sniffa, lo fa per puro piacere, magari mentendo anche a sè stesso.
@Riverinflood
RispondiEliminaFacciamo qualche mese di tranquillità da detenzione nelle patrie galere :-D
@Daniele
RispondiEliminaPermettimi di ribadirlo. Ci stanno a fracassare certe parti intime con questa solfa della società aperta. Bene, anche la crimninalità organizzata mostra di sapere emergere sul mercato. Se poi per le sue attività deve avvelenare milioni di persone, che importa: Business is business.
@Angelo Azzurro
RispondiEliminaVite poco motivate, ambizioni sfrenate, mode, debolezze...tante differenti motivazioni. Il fatto è che la gente sopravvaluta anche la propria capacità di uscirne, fidandosi di un autocontrollo che non posseggono. D'altra parte, se diventa un'abitudine, vuol dire che il piacere è intenso. Ma così, rinunciarvi sarà davvero drammatico.
@Bruno
RispondiEliminaE' vero anche quello che tu sottolinei: in certi ambienti, sniffare è quasi un dovere. Poveretti...
@Romina
RispondiEliminaEh, vorrei vedere...sapessi come so torturare io... :-D
@Luce
RispondiEliminaE' proprio così: il proibizionismo serve ai più deboli, costringendo i forti a convivere con l'arricchimento della criminalità organizzata. Paradossalmente, da questo punto di vista, è quindi una politica di sinistra :-D
@Fabio
RispondiEliminaAccenni all'eroina: quella è perfino peggio della cocaina. Il guaio della cocaina sta anche nel fatto che per un po' si può nche nasconderne l'uso...ma l'eroina è davvero l'anticamera della morte.