Dunque, la notizia mi pare recentissima e della massima importanza, anche se non inaspettata: il piano Marchionne prevede la chiusura della fabbrica di Pomigliano d'Arco nel 2012 e di quella di Termini Imerese nel 2016. L'ho trovata a questo link: http://www.thepopuli.com/2009/05/vietato-fiatare/ , dove riportano la copia fotostatica della pagina corrispondente del progetto Marchionne. Mi pare pertanto, per quanto possa dedurne, assolutamente affidabile.
Ecco a cosa servono i soldi che noi contribuenti diamo, come incentivo di stato all'acquisto di una nuova autovettura, alla FIAT: non creare lavoro in Italia, ma distruggerlo. Non aggiungo alcun ulteriore commento, penso che sia una notizia che si commenta da sè.
NonUnaDiMeno
13 ore fa
Ma porca miseria boia...Io non capirò 'na mazza ma ti dispiacerebbe spiegarmi, secondo te (ma anche secondo una certa logica), perchè Marchionne gira tutto il mondo per fare acquisti e poi i lavoratori delle sue fabbriche hanno come prospettiva dinanzi agli occhi quela di diventare disoccupati chissà per quanto tempo?
RispondiEliminasi commenta da sé anche la disperazione a cui arriva la gente.
RispondiEliminaun caro saluto
@Aldo
RispondiEliminaLui lo capisco, pensa soltanto alla sua azienda. Quello che non capisco è perchè un settore maturo come quello automobilistico, dove da un punto di vista obiettivo sarebbe meglio produrne meno di macchine, sia stato ancora una volta aiutato coi nostri soldi. Se questa azienda non da' lavoro in Italia, perchè segue una logica in cui la sorte dei propri lavoratori non è tra i suoi interessi, l'Italia dovrebbe lasciare che l'azienda risolva da sè i suoi problemi, senza aiutarla.
@Gio
RispondiEliminaSì, come le banche del resto: si gurdano bene dallo svolgere i propri ruoli istituzionali.
@Maria Rosaria
RispondiEliminaGuarda che in meridione, dove si trovano le fabbriche coinvolte, si creerebbe una situazione drammatica: non c'è un mercato del lavoro dove trovare un'occupazione alternativa.
lo so, vincenzo, io provengo da una zona che confina con la campania, e ho presente i problemi del meridione; forse sono stata fraintesa.
RispondiEliminaio come aldo non capisco: ma se la fiat sta comprando opel etc.etc. perchè poi è "costretta" a licenziare i suoi operai????
RispondiEliminanon capisco un accidenti di economia
Tra sovvenzioni, incentivi, sgravi fiscali e cassa integrazione, la Fiat in un Paese normale, dovrebbe essere da tempo nostra, cioè da chi finora lo ha mantenuta, e quindi nazionalizzata.
RispondiEliminaI soldi che prendono a sbafo da noi, per cosa li utilizzano? Per i loro festini personali?
@maria rosaria
RispondiEliminaBeh, era una riflessione di carattere generale: forse qualcuno non sa quanto drammatici possano essere i problemi occupazionali nel mezzogiorno (ma in effetti è improbabile :-d )
@Zefirina
RispondiEliminaA livello aziendale, il discorso non è poi così complicato. L'industria automobilistica mondiale è pesantemente sovradimensionata, nel senso che non c'è abbastanza domanda per tutta la capacità produttiva esistente.
A questo punto, è proprio la capacità produttiva esistente che va ridotta. Ciò può avvenire in due modi differenti.
L'uno è quello classico, che potremmo definire cruento e che viene considerato come il funzionamento del capitalismo (ma solo nei libri eh!). Consiste nella concorrenza tra i differenti gruppi esistenti: chi riesce a produrre a più basso prezzo e con standard qualitativi superiori prevale, altri soccombono (e chiudono).
Poi ci sono i capitalisti in carne ed ossa, non quelli dei libri, che si sono fatti furbetti. Essi dicono: perchè farsi la guerra? Creiamo alcuni poli mondiali, ed ogni polo, al suo interno ristruttura. Questo verbo ristruttura è un vero capolavoro linguistico. Io traduco licenzia.
Marchionne cioè compra l'Opel non per aumentare la capacità produttiva, ma solo per togliersi competitori. Anzi, una volta che acquisisce Opel, questa è sua come le fabbriche FIAT esistenti, esattamente allo stesso titolo. Quindi, a seguito dell'acquisizione, si riserva di tagliare posti di lavoro dove meglio gli conviene secondo una pura e semplice logica aziendale.
@Inka
RispondiEliminaPosso solo aggiungere ciò che sicuramente conosci meglio di me. Non solo la FIAT non è nostra come ci spetterebbe, ma la Telecom e altre aziende sono state letteralmente regalate ai privati: così va questo mondo. E come sappiamo, gli attuali dirigenti del PD non si sono comportati in maniera differente. Con che coraggio ci si può chiedere di votarli?
Il problema non è solo la chiusura dei tre stabilimenti ma anche le chiusure degli stabiliemnti dell'indotto. Speriamo che stavolta i lavoratori tengano duro e soprattutto stiano uniti, a prescindere dalle decisioni dei sindacati. Ciao giò
RispondiEliminaScusate ma a me della fiat che è sempre campata con le sovvenzioni statali ( cioè nostre) pur essendo totalmente privata, non mi frega più un cazzo. Ci sono così tante categorie di lavoratori in crisi e precari per cui non si parla mai di sovvenzioni, che sta fiat mi ha proprio stufato.Che ci pensino gli Agnelli, invece di fare la bella vita.
RispondiEliminaEd è sempre il meridione a farne le spese, così ci saranno altri disperati senza lavoro...
RispondiElimina@Farfallaleggera
RispondiEliminaCertamente: in genere includere l'indotto, significa moltiplicare per tre il totale dei disoccupati. Al solito, al meridione la possibilità di riassorbimento in altre aziende è pressocchè nulla. Benvenuta nel blog!
@Angelo azzurro
RispondiEliminaLa disoccupazione al mezzogiorno ha degli immediati sbocchi verso la criminalità organizzata, di gran lunga la maggiore azienda locale.
@Aleph
RispondiEliminaEra quello che dicevo: neanche un soldo alla FIAT se non è esplicitamente finalizzato a sostenere l'occupazione in Italia.
Fa acquisti la dove ci sono flussi di denaro dei vari governi alle industrie dell'auto, lo ha detto, la Fiat non mette denaro ma tecnologia, la 500 verra' prodotta negli stati uniti.
RispondiEliminaEra ovvio che dietro l'approccio oltreoceano ci fosse il taglio in Italia, mi stupisce che vi stupiate, invece mi stupisce che non si reagisca.
Tina
@Tina
RispondiEliminaIo veramente ho scritto "notizia non inaspettata", non è che mi sia stupito. Chiedo solo di capire cosa ci guadagniamo noi a dare ancora soldi alla FIAT, tutto qui. Spero che chi abbia mezzi e forza per opporsi, lo faccia senza perdere tempo.
Tutto questo dimostra anche che genere d'industriali abbiamo. Ovvio che la notizia si commenti da sé e sia drammatica.
RispondiElimina@Romina
RispondiEliminaForse le cose si semplificano da sè, se, come sembrerebbe, la FIAT perde la gara per la Opel.