Mi convinco sempre più che ci voglia il partito, e che questo partito si basi coerentemente su un’ideologia. Ormai, sono più di tre mesi che ho aperto il mio blog. Rimango ancora uno dei bloggers più giovane (l’unico aspetto che mi rende più giovane di altri, a quanto pare :-D ), e ho una grande stima dei bloggers con cui ci scambiamo visite.
Ebbene, seppure sia evidente che stiamo comunque parlando di un gruppo di persone particolarmente colte e attente, non posso fare a meno di notare aspetti negativi che qui proverò ad elencare, assieme ad esempi che mi appaiono siginificativi.
Tendenza a farsi attirare dagli avvenimenti, piuttosto che sceglierli in base a criteri personali di selezione: caso Veronica Lario.
Coazione a ripetere: messaggi per le festività.
Uso improprio dei commenti: semplici saluti postati come commenti.
Mescolanza dei bloggers, coi cosiddetti networks sociali, tipo FB. Certi atteggiamenti sui blogs possono essere spiegati soltanto a partire dal fatto che tu puoi essere dentro il network o esserne fuori, e questo fa la differenza.
Ritrosia verso gli approfondimenti e una certa tendenza a privilegiare la facoltà di esprimersi rispetto all’esprimersi in modo ottimale.
Nulla di grave, s’intende: visto che l’uomo è un animale sociale, un certo conformismo è inevitabile. Così come appare inevitabile che fattori affettivi possano far velo verso aspetti più razionali. La cosa diventa d’interesse perché conferma e mi conferma che politicamente ci vuole un progetto coerente e sistematico e la pratica della disciplina. Per i nostri avversari non occorre: basta sollecitare gli aspetti più istintuali, e il gioco è fatto.
Qui, potrei riportare un commento scritto a proposito della vicenda Lario-Berlusconi, per esemplificare il primo punto.
“Mi dispiace, ma temo di non poter concordare con te. Dobbiamo, qualcuno che reputa di avere cervello, decidere cosa debba essere la politica, non cosa sia di fatto oggi la politica.
Se non mi piace la politica di oggi, non farò la politica dello struzzo fingendo di non vedere, ma in ogni caso, se voglio essere davvero propositivo ed alternativo, devo sapere a che politica devo arrivare.
La vicenda Lario - Berlusconi, essendo una vicenda coniugale, è per definizione privata. Non sono ovviamente così stupido da non sapere che, data la notorietà del personaggio, essa avrà ricadute politiche: mi rendo conto che siano inevitabili e già ne vediamo alcune.
Rendersi conto di ciò, non significa che dobbiamo assecondarle, come dovrebbe risultare chiaro. Che la gente circoli in strada armata è importante saperlo, ma non può automaticamente tradursi nell'armarsi anche noi.
Il caso della Lario è eccezionale perchè solo lei, tra tutte le donne vittime della società, è sposata col premier, non è forse così? E quindi si ritorna, indirettamente stavolta tramite
Dobbiamo ricominciare a fare politica partendo dalle cose, e sapendo dove vorremmo arrivare. Devo confessare che la lettura di blogs che pure considero amici, non mi da' molto ottimismo. Adesso, anche in questi commenti, avremmo i famosi poteri forti e un B. da questi manovrato. Spero che stiamo scherzando, B. ha scompaginato i poteri forti che comandavano in Italia, possibile che non ve ne siete accorti? La maggior parte di chi comandava è sceso a patti con lui, alcuni sono semplicemente usciti dal gioco. Il vostro avversario sta lì, davanti ai vostri occhi, cosa state ancora cercando? Sempre il famoso burattinaio che giustifica le cattive sorti della sinistra?
Finiamolo una buona volta con le favole, diventiamo adulti. Anche la vicenda del terremoto: gli Aquilani hanno poi costituito un comitato, qualche organismo da cui si sentono rappresentati? Non mi pare, e finirà male anche questa vicenda, ma siamo sempre pronti a prendercela con qualcun altro.
Ecco, finchè saremo così, nulla potrà cambiare: se non cambiamo noi stessi, nulla potrà cambiare in meglio.”
Evito di fare un commento per timore di dire qualcosa di banale e poi perchè non sono una persona particolarmente colta ed attenta e con l'handicap di un'età piuttosto veneranda. Quindi ti chiedo, con molta sincerità credimi, di darmi un suggerimento sulle possibilità che avrei di cambiare me stesso.
RispondiElimina@Aldo
RispondiEliminaDetto a quattrocchi, e stando attenti a che nessuno ci senta :-d
E' un messaggio rivolto ai giovani che io ammiro, come ammiro i miei studenti che pure incontro nei corridoi e i viali dell'università in atteggiamenti poco educati. Ma quando stanno in aula, e io riesco a dire qualcosa che possa suscitare la loro curiosità, essi mi restituiscono un'espressione di rapimento, l'impressione di pendere dalle mie labbra, che mi restituisce un'intima gioia e mi fa riflettere su quanto sia fortunato ad insegnare. Noi, nel nostro piccolo, dobbiamo essere dei maestri. Tu, ora che ti conosco un po', hai sempre un atteggiamento di autosottovalutazione, ma ti assicuro, e del resto dovresti averne dati oggettivi, che hai tanto da insegnare a tutti noi: alla fine, ciò che si insegna è sempre la stessa cosa, la vita. Quella vita vissuta che per ragioni anagrafiche per noi è più lunga. Quello che dobbiamo evitare è la compiacenza, il volemose bene a tutti i costi. Bisogna, anche nel nostro amore per gli altri, mantenere una certa severità, intesa come richiamo alla coerenza. L'uomo dalla caverna non è uscito spontaneamente o per consenso, ma attraverso chissà quali drammi e lutti. Oggi, io dico per colpa della cultura illuminista che permea la società, sembra che l'individuo non debba imporre nulla a sè stesso, è spontaneamente "giusto": questo mi sembra profondamente falso e pericoloso, per via degli sviluppi tecnologici che ci danno tanto potere distruttivo verso la natura, cioè verso noi stessi.
Scusami il lungo sfogo, ma è sincero.
Sarò forse giovane e presuntuosa,ma io non mi riconosco in questa "valutazione"!
RispondiEliminaO forse non sono obiettiva e non mi rendo conto delle mie debolezze?
Proverò a fare autoanalisi.
Se vuoi, accetto anche un'analisi fatta da te.Ma specifica su Guernica, non generica!
P.S. Certo che un po' mi pare strano dare del tu ad un docente universitario;Probabilmente perchè sono ancora dall'altra parte della scrivania!:)
@Guernica
RispondiEliminaMa dai...davvero pensi che debba andare sui vari blogs a dare i voti a ciascuno? Sarebbe estremamente di cattivo gusto, ma poi non mi permetterei mai, e non sono così tanto presuntuoso: non dico che un poco non lo sia, ma non così tanto !!! :-d
A me interessa sottolineare aspetti che non mi piacciono, ma magari se qualcuno volesse provare a farmi cambiare idea...Non capisco però perchè dovrei tacere. Ho scritto un libro non soltanto per soddisfare un'esigenza personale, e ne difendo le idee su questo blog. A me non piacciono le finte unanimità, mi pare di dire delle cose che non trovano grande riscontro nella mentalità comune, e non aspetto altro che di essere confutato, o comunque di stabilire un dialogo. Ma il dialogo richiede la massima sincerità o meglio veracità. Chiarire le mie opinioni è quindi parte integrante del modo in cui intendo rapportarmi agli altri.
E poi, a me interessa il dato sociologico, statistico, non dare i voti a ciascuno...!!!
Io vorrei quindi che, invece di leggerla come una valutazione, tu leggessi questo post per condividerne il contenuto in tutto, in parte o per nulla...
In quanto alla scrivania, non mi lamenterei certo se sedessi dalla mia stessa parte (capisci a me, dicono a Napoli) :-d
Secondo me 'avevi' sopravvalutato le tue aspettative blogghesche. Non è mica vero che in virtù del fatto che uno abbia un blog automaticamente sia anche 'colto e intelligente'. Dunque ce n'è per tutti i gusti.Su questo tuo odio per l'illuminismo come origine di tutti i mali seguiti e futuri, beh, lo sai già, non lo capisco e non lo condivido. Sul fatto che ci sia la paranoia del complottismo studiato a tavolino per ogni situazione , ti do ragione, ma che ce voi fà...in fondo molti so ancora ragazziiiiiiii. Ciao.
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RispondiEliminaVincenzo Cucinotta@ "La maggior parte di chi comandava è sceso a patti con lui, alcuni sono semplicemente usciti dal gioco".
RispondiEliminaSono d'accordo: quasi tutti quelli che comandavano sono scesi a patti con il Cavaliere. Non a caso ormai viviamo all'ombra del Pensiero Unico, ossia di un insieme di disvalori opportunamente pubblicizzati in anni e anni di dominio Mediaset. I cervelli di molti sono ormai alla frutta, e in più non esiste una seria opposizione politica. Qui il discorso si farebbe lungo, ma credo che si comprenda ciò che intendo.
La vicenda coniugale del premier non è, a mio avviso, privata, ma è pubblica ed è giusto che sia tale, dal momento che Berlusconi si atteggia a difensore/portatore dei valori cattolici (la risata è d'obbligo), e con la sua condotta dimostra un'incoerenza che dovrebbe far riflettere i suoi accaniti sostenitori.
Ed eccoci quindi al punto che mi preme: i suoi sostenitori più folli, quelli che l'adorano come si adora un vate e profeta, accettano tale incoerenza e addirittura l'ammirano. L'italiano medio, ipocrita, conservatore, spesso clerico-fascista senza saperlo, individualista e "furbetto" ammira Berlusconi e le sue pose, la sua ricchezza, la sua volgarità, la sua pochezza intellettuale, la sua superficialità e il suo maschilismo da bar. Lo amano persino milioni di donne, e ho detto tutto.
Pertanto temo che non vi sia grande speranza di cambiare le cose, almeno per ora. Tuttavia non intendo allinearmi.
azzurra ha detto solo...
RispondiEliminadolce nottenotte vincenzo :)
sono del parere che il blog è espressione della personalità del blogger, pertanto ci sono alcuni che hanno piacere di sviscerare gli argomenti, altri che invece buttano là delle provocazioni, alcuni scrivono solo stati d'animo ecc...ecc...Il mondo dei blogger è bello anche per questo. Alcuni post sono talmente complessi che non lasciano spazio al commento, ma i lettori lasciano un segno per far vedere che hanno letto ma non hanno argomenti per commentarlo.
RispondiEliminaBerlusconi vs Lario, in questo momento il PM è da Vespa, io ho cambiato canale...Buonanotte Vincenzo
@aleph
RispondiEliminaCerto che l'avere un blog in sè non significa pressocchè nulla: io dicevo una cosa leggermente diversa. Cioè, dicevo che, pur avendo constatato l'intelligenza e la cultura di determinati bloggers, ne vedevo comportamenti non sufficientemente coerenti: tutto qui.
Perchè batto tanto sul tasto della coerenza? Ma perchè punto a un cambiamento generale di mentalità, a una rivoluzione ideologica. Se tu mi facessi l'onore di ordinarti una copia del mio libro, chissà che alla fine non riuscissi a convincerti :)
A dire la verità non ho afferrato del tutto questo post. Non ho capito nemmeno la tesi principale che esponi. Mi pare che nella prima parte tu faccia una disanima o una critica del mondo del blog. Ci sono aspetti che non ti piacciono, ma così è la vita. Nella seconda parte si parla di Berlusconi e non ho capito cosa c'entri con la prima.
RispondiEliminaCredo che l'errore principale di certi personaggi della sinistra sia di credere che Berlusconi sia una specie di infiltrato che fa il lavaggio del cervello alla gente approfittando dei suoi potenti mezzi. Invece questi personaggi dovrebbero pensare che il nostro capo del governo è uno che è stato votato. Cioè la gente va nelle sedi elettorali e mette la crocetta sul suo nome e sul suo simbolo invece che su quello degli altri. E lo fa perché lo vuole. Cioè perché ritiene che Berlusconi sia un personaggio positivo o, pur essendo negativo, è molto meglio (agli occhi di quegli elettori) di ciò che rappresenta la sinistra.
Se un negozio si accorge di perdere la clientela a favore del negozio avversario, non dovrebbe imprecare contro il governo ladro o fare inutili recriminazioni. Ma chiedersi se la merce che vende è buona, se è buona per gli elettori, e se i modi e il garbo con cui la si propone siano quelli giusti. Secondo me più che Berlusconi, il problema dell'opposizione è che cerca di vendere merce non gradita agli elettori.
E forse pure di credere che gli elettori siano composti perlopiù da gente ottusa, facilmente manipolabile e, alla fin fine, indegna di votare. Ciao.
@Romina
RispondiEliminaIo insisto: il suo modo di gestire il proprio legame familiare e la sua sessualità (sigh!) sono fatti personali: se questi non sono fatti personali, quali lo saranno?
Facciamo finta che le vicende pseudosessuali di B. non fossero venute a galla: avevamo diritto di considerarlo coerente? E quindi, ciò porterebbe alla conclusione che il mezzo più idoneo per fare politica è scavare nella vita intima dei politici: no, scusa, ma io non ci sto proprio.
A me bastano gli atti ufficiali di questo governo per giudicarlo, gli effetti concreti che causano nelle persone che mi stanno accanto. Per essere chiaro sino in fondo, a me non interessa neanche la faccia e perfino il nome di chi mi governa: mi interessa soltanto come governa. Così dovrebbe essere, io credo, e trovo questo accanimento chi contro la Lario, chi a suo favore, parte di un processo di degrado prima ancora civile che politico.
@azzurra
RispondiEliminaGrazie della visita: spero anche che tu mi abbia letto eh! :-D
@la signora in rosso
RispondiEliminaMa certo che il mondo dei bloggers è variegato ed è anche più bello per questo: dici delle cose ragionevolissime che naturalmente condivido. Io esagero un po' con le provocazioni perchè vorrei che l'indignazione si trasformasse in azione, e questo compito, almeno per motivi anagrafici, ma direi anche caratteriali, sono costretto a lasciarlo ad altri. vedo invece un certo compiacimento, come se parlare male di un tizio, significasse per questo ostacolarne le azioni dannose che compie. Un saluto!
@Mio capitano
RispondiEliminaIl legame, seppure labile c'è: la fine del post esemplifica uno dei difetti che elencavo nella prima parte. Poi naturalmente, i commenti possono riguardare la parte che si preferisce!
Per il resto, sarei abbastanza d'accordo con te sulla sostanza delle tue argomentazioni, anche se non mi piace la metafora del negozio perchè degrada la scelta elettorale a una negoziazione economica.
La mia tesi è che oggi il peggiore nemico di chi vorrebbe una politica di sinistra sono proprio i rappresentanti ufficiali di questa sinistra che, occupando il palcoscenico dell'opposizione, impediscono ad altri di entrare nel confronto politico. E' proprio un fatto sterico: se ci stanno i vari D'Alema e Rutelli, come fanno gli altri ad apparire?
E chi ha parlato di voti su ogni blog?!?:P
RispondiEliminaNon so e non posso esprimere un parere così, in generale, sui vari blogs. Per sottolinerare aspetti negativi e positivi dovrei "esaminarli" uno per uno.
Ogni caso è a se insomma!
Gli aspetti di cui parli non li associo a molti.
Poi, si può parlare di aspetti negativi?
Il blog è uno spazio libero (grazie a Dio qui vige ancora libertà di parola) quindi ognuno decide di sfruttarlo come meglio crede.
C'è forte varietà.Chi lo utilizza per fare conoscenze, chi come "diario personale", chi per sostenere le sue idee, ecc.
Anche io spero di sedere presto dall'altro lato della cattedra (capisci a me!;))
Sui blog fai una analisi corretta. Penso che in ogni caso non sia lo strumento più adatto per l'approfondimento, il blog tende sempre all'effimero dei post che si rincorrono con commenti frettolosi di altri blogger che preferiscono impegnarsi sul proprio spazio piuttosto che instaurare una discussione sui blog altrui. Poi sai bene che il web è un mezzo che ha tempi comunicativi ristretti (il tempo per singola pagine è sempre limitato) e che la molteplicità ci rende ultra-selttivi (o mi convinci in 30 secondi, o passo ad altro...) il surfere ha fretta di visitare il web-mondo, non si sofferma, preferisce la somma veloce di input multipli.
RispondiEliminaecco perchè la regola aurea del blogger è POST BREVI!
In ogni caso ricorda sempre che i blogger sono 4 gatti rispetto al corpo sociale e, nonostante la visione di chi ci sta dentro, non influiscono molto sulle dinamiche sociali e informative. Secondo me con i tuoi obiettivi ti troveresti meglio nei forum.
Il blog è un non-mass media, una massa di media che parlano a minuscoli target di lettori. Questo aspetto giustifica la ripetitività dei temi trattati che possono raggiungere un target di massa solo tramite l'effetto somma della rete.
Siamo qui a predicare ai convertiti...
E ci prendiamo troppo sul serio, vero?
Sussurri obliqui
@Gio
RispondiEliminaCome ho detto alla signora in rosso, mi rendo conto che ognuno si fa il blog con motivazioni proprie e differenti dagli altri, ma io provoco, anche più del necessario forse, perchè mi illudo di stanare qualcuno dal suo quieto vivere.
@progvolution
RispondiEliminaAzz..., a forza di provocare, ho trovato pane per i miei denti. :)
Penso che tu dica cose abbastanza realistiche e ragionevoli. Come forse hai avuto modo di leggere, io mi sono avvicinato al mondo dei blogs con molta cautela e scetticismo. Ma, alla fine, poichè la cosa non è fine a sè stessa, perchè in fondo non ho questa esigenza spasmodica di comunicare in rete, mi piace di tanto in tanto smuovere le acque.
Trovi che mi prendo più sul serio di quanto dovrei? Può darsi, non sono in grado di giudicare obiettivamente, essendo parte in causa.
Comunque, "predicare ai convertiti" è un'espressione bellissima :)
@Guernica
RispondiEliminaLa critica è possibile proprio perchè ognuno ha diritto di farsi il blog che vuole. Se non l'avesse, la critica suonerebbe come una censura. Quindi, come ognuno rivendica il proprio modo di farsi il proprio blog, mi pare che anch'io possa rivendicare il diritto di criticarlo: mi pare ovvio, no?
Mi sono espresso male, intendevo dire che tutto l'ambiente blogger tende a prendersi troppo sul serio, io per primo.
RispondiEliminaSussurri obliqui
Mi sa che parliamo e non ci capiamo Vincenzo!Così si dice da noi...
RispondiEliminaNon dico che non si possa criticare, ma solo che le critiche devono essere mirate per essere costruttive.Non fatte così in generale.Ma capisco che non si possa scrivere su ogni blog ciò che di questo si pensi.Tuttavia, con alcuni ci si può permettere di dare un parere diretto e soggettivo.
Mi sono spiegata ora?
Notte :)
Nel momento in cui si scende in politica e ci si atteggia a difensori/portatori di determinati valori, occorre essere coerenti. O meglio: si può anche non esserlo, ma non bisogna poi lamentarsi se si viene criticati. La doppia morale può piacere a molti, e nei paesi cattolici piace parecchio, ma fortunatamente non a tutti. A me non piace perché è sempre molto pericolosa.
RispondiEliminaLa sessualità di un premier è un fatto pubblico quando, ad esempio, infrange la legge, cioè si configura come ipotesi di reato o aberrazione o altro, perché ci si augura sempre che chi governa e fa proseliti sia "sano" e rispetti le leggi.
Poniamo, per ipotesi, che un premier qualsiasi abbia il vizietto di farsi portare ragazzine illibate da stuprare per divertimento e poi da ricompensare con qualche dono (NON è il caso di Berlusconi, sia chiaro, ma è solo un esempio campato all'aria): direi che un fatto simile, una simile distorsione della sessualità ci riguarda eccome, ed è quindi un dato pubblico, perché significa che tale individuo non sta bene, ha gravi problemi o è un gran delinquente, e mi auguro che nessuno voglia essere governato da simili ceffi.
@Romina
RispondiEliminaTu descrivi perfettamente i motivi per cui in tanti paesi non si prevede che un leader politico possa avere una sua privacy.
Io ripeto che questa prassi non fa parte della nostra cultura politica, e tentavo di difendere questa cultura.
Ti faccio presente che esistono comportamenti privati che, pur non violando norme di legge, da tanti (troppi direi) vengono considerati disdicevoli. Ancora oggi, un omosessuale viene visto con sospetto. Così pure, pochi sarebberio d'accordo ad avere per premier una donna che cambi frequentemente i suoi partner sessuali, anche se adulti e consezienti.
Quindi io ripeto: se un comportamento è penalmente rilevante, è compito della magistratura accertare i fatti ed agire secondo le procedure previste.
Se il fatto non è penalmente rilevante, non c'è bisogno, anzi è preferibile, che non sia di pubblico dominio.
Per quanto riguarda la coerenza, purtroppo nella nostra società è una merce così rara che sovente la persona coerente non è per niente gradita, viene additata come il solito rompiscatole. La poca coerenza di B. secondo me gli frutta un sacco di voti, lo rende uno come tanti, uno che per molti è degno di rappresentarli prorpio per quello che tu ed io consideriamo un gravissimo difetto.
@progvolution
RispondiEliminaSpero si capisse che non consideravo comunque offensiva la tua domanda finale. Piuttosto, penso che dobbiamo chiederci se, pur esercitando doverosamente l'arte dell'ironia e dell'autoironia, non dobbiamo con ciò stesso mantenere un serio impegno verso certi temi, se non dobbiamo riservare l'ironia a noi stessi, preservandone i problemi, che a volte rappresentano drammi immani per altri. Ironia e serietà secondo me sono perfettamente conciliabili.