mercoledì 27 maggio 2009

UN PUNTO DI VISTA SUL REFERENDUM

Avevo iniziato a scrivere tutt’altro post. L’inizio suonava così:
“Un proponimento, che però non è una promessa: tenterò di non parlare più di elezioni e di referendum fino al loro svolgimento. Forse però la tentazione di tornarci sarà troppo forte, vedremo…”
Il tono da parte di alcuni bloggers parlando di referendum è divenuto subito polemico, e mi sento pesantemente tirato dentro una discussione su cui pensavo altri avessero le idee più chiare delle mie: ora so che non è vero, e allora tenterò di fare un ragionamento che ha una sua logica, chissà che non possa costituire un suggerimento per qualcuno.
Conseguenze istituzionali del referendum: passaggio del premio di maggioranza dalla coalizione maggioritaria al partito maggioritario. Dato l’attuale peso dei partiti, è presumibile che questo premio alle prossime elezioni parlamentari vada interamente al PDL, rispetto alla situazione attuale in cui gli alleati del PDL, in particolare la Lega, ne hanno anche usufruito.
Partendo da questo dato tecnico, bisogna ora chiedersi quali possano essere le conseguenze politiche sulla situazione italiana attuale.
Maggioranza di centro-destra: cosa cambia? Il PDL diventa indipendente dalla Lega, può perfino tenerla fuori dal governo. Ciò, secondo qualcuno rende più forte B. e la sua corte dei miracoli? A me pare davvero di no. Anzi, non credo proprio che B. ne voglia approfittare per staccarsi completamente dalla Lega. D’altra parte, per me la Lega è davvero il partito più pericoloso sulla scena politica italiana, a causa della sua compattezza ideologica che la rendono efficiente e pericolosa in base a quelle che sono le sue parole d’ordine, sostanzialmente razziste e scissioniste (non dimentichiamo cosa diceva e faceva la Lega quando si trovava all’opposizione). La pericolosità del PDL si identifica con la pericolosità del suo leader, ma la Lega, avendo avviato una politica di collaborazione su una logica di scambio (del tipo: tu dammi questi provvedimenti e io, su tutto il resto, ti lascio fare tutto quello che tu vuoi), non mostra di potere costituire alcun argine allo strapotere di B.: su questo personaggio, purtroppo, possiamo solo sperare che si liquidi da sé, o per delirio di onnipotenza o per semplici ragioni anagrafiche. Infine, i danni che B. poteva fare, li ha già fatti: è difficile immaginare un ulteriore avvilimento della democrazia da parte sua. Ricordiamo che egli è anche un imprenditore, e che non potrebbe mai sposare un regime apertamente fascista, senza tagliarsi l’erba sotto i piedi propri e dei suoi ricchi sostenitori, senza peraltro avere alcun vantaggio in termini di potere, pressoché sconfinato già oggi.
Il successo del referendum potrebbe in realtà costituire perfino un vantaggio nel creare uno scontro tra PDL e Lega. B. sa che la Lega gli può fare tanto male, come successe nel lontano 1995.
Per i partiti che non facciano parte della maggioranza, invece, non cambia assolutamente nulla: prenderanno la percentuale che gli spetta una volta tolto il premio di maggioranza, che già esiste, sia chiaro.
Detto questo, non vedo particolari rischi. Ricordo che, se B. vuole, anche con l’attuale legge elettorale, può decidere di non fare coalizione con la Lega. In tal caso, la situazione sarebbe da tutti i punti di vista assimilabile a quella che verrebbe fuori da un referendum vittorioso. E’ un vantaggio per noi che B. goda di questo potere discrezionale? Non sarebbe per noi vantaggioso che la situazione obiettiva ponga maggiori possibilità di dissidio tra i due partiti di centro-destra?
La questione non sarebbe considerata nella sua interezza se non considerassi l’ipotesi che i referendari si augurano: che, a seguito dell’esito positivo del referendum, si approvi una nuova legge elettorale. La vorrebbe la Lega, la vorrebbe l’IDV, la vorrebbe perfino l’UDC. In particolare, la Lega potrebbe decidere di fare cadere il governo se B. rifiutasse di riformare la legge: è un’ipotesi così malvagia per tutti noi che non aspettiamo altro che toglierci il B. dalle scatole?
Riassumendo, ho deciso di votare sì al referendum, sperando in questo tipo di sbocco, non scontato, lo ammetto, di far decadere la legge elettorale vigente, che credo di non esagerare nel considerare incompatibile con un sistema democratico. Seppure quindi ciò che io mi auguro sia un’evenienza aleatoria, pur se abbastanza probabile, non vedo controindicazioni, in quanto la situazione sfavorevole, che rimanga in vigore l’attuale legge elettorale emendata in accordo al referendum, non peggiora la situazione attuale: toglie solo a B. la scelta su cosa fare della Lega, il premio di maggioranza se lo dovrà beccare tutto da solo anche se politicamente gli dovesse risultare indigesto.
Ecco, adesso ho proprio finito di “pettinare le bambole”: speriamo almeno che siano carine.

24 commenti:

  1. Infatti Vincenzo, il successo di questo Referendum non porterà poi a cambiamenti così radicali.
    Diciamo che ufficiosamente le cose stanno già in quel certo modo.

    Vedremo.
    A presto!

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  2. condivido questo post, anzi devo dire che non pensavo di trovare qualcuno che esprimesse così bene lo stesso ragionamento che avevo fatto io.

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  3. Vincenzo, ti abbraccio.
    Avevo bisogno di capire bene e tu mi hai aiutato in modo considerevole.
    Era di questo di cui avevo bisogno, di qualcuno con le idee chiare e non di parlatori che non dicono niente, questo a proposito dei pettinatori di bambole.
    Non di concetti, che ormai conosciamo tutti, ma di concretezza.
    E sono d'accordo con te che è la Lega il pericolo più grande. Davvero ti voglio bene, scusami ero furiosa con altri ... e trovo qui conforto, ma stai tranquillo, anche l'affetto va dosato e lo farò :D
    Ciao,
    Lara

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  4. come al solito i tuoi commenti sono lucidi. mi aiuti a riflettere, mi costringi a riflettere. ti ringrazio per questo e un pochino ti odio, perchè mi fai pensare, sempre.

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  5. Ragionamento ineccepibile, ma per quel che mi riguarda sarà già un miracolo se vado a votare il 6/7 giugno...

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  6. Ammetto che non avevo riflettuto su scenari simili ma non pensi che il ragionamento soffra di un certo machiavellismo?
    Troppe ipotesi e supposizioni, troppa tattica e poca strategia.
    Al di là dell'utilità a breve periodo io mi oriento per evitare che si concretizzano le "conseguenze istituzionali del referendum" che ritengo obiettivamente aberranti. Ecco perchè mi asterrò
    Sussurri obliqui

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  7. @Guernica
    La mia paura è che qualcuno possa prendere il fallimento del referendum come una conferma della legge esistente: dire sì significa dire no a quella legge, e proprio in base a questo ragionamento non credo che, come qualcuno dice, si tratti di machiavellismi.

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  8. @Kinnie51
    Ecco, allora non sono l'unico pazzo che la pensa così. Grazie della visita!

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  9. @Lara
    Mi confondi un po' con i tuoi complimenti. Io poi ne avrei tanti da farti, ma non sono così espansivo: credimi se ti dico che ti stimo tanto.

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  10. @Minu
    Odio di donna, uhm, mi devo preoccupare? :-D
    Sono lieto di esserti stato un pochino utile.

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  11. @md
    Ragionamento ineccepibile, comportamento elettorale non conseguente...non posso aggiungere altro :)

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  12. @prog
    Io svolgo un ragionamento dettagliato, perchè è giusto considerare tutti i possibili sviluppi politici: non avrebbe senso ignorarli.La mia decisione è comunque dovuta a un differente motivo, che riporto.
    Anche se il referendum, per motivi tecnici, riguarda solo aspetti specifici, il suo successo suonerebbe comunque come sconfessione della legge in vigore: questo è alla fine il motivo del mio sì.
    Tu fai prevalere la differenza tra premio di maggioranza e premio al singolo partito: a me pare una differenza abbastanza secondaria, almeno in confronto alla prima.
    Io speigherei così le nostre differenti opinioni.

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  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  14. In effetti non capisco la presa di posizione di tanti contro questo referendum. Anch'io ritengo la Lega principale responsabile di politiche scellerate (immigrazione, sicurezza, federalismo) e ritengo che per essere un partito all'8% e poco più alla fine risulta il vero ago della bilancia. Per cui un SI al referendum non sarebbe deleterio.
    Per chi paventa risvolti autoritari da parte del PdL ricordo che in pratica c'è già, con l'aggravante di una componente razzista e xenofoba da parte di Bossi e banda.

    C'è un altro aspetto di cui nessuno parla relativo al terzo quesito, l'abrogazione delle candidature multiple. Siamo sicuri che il Pdl senza questo escamotage riesca a prendere davvero più voti?
    C'è da considerare che molti italiani votano Pdl pensando di candidare Berlusconi, mentre in realtà eleggono tutt'altra persona!

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  15. @Rouge
    Siamo d'accordo, ma ti ringrazio per aver precisato l'altro aspetto della legge elettorale sottoposto a referendum: nella foga dell'argomentazione sul punto che rimane principale, mi scordai di parlarne.

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  16. @Gio
    Il mio parere, per quel che può contare, è che l'attuale legge elettorale già gli conferisce la possibilità di governare col suo proprio partito. Il ragionamento che privilegia il no da' per scontato che il referendum gli conferisca poteri aggiuntivi: non è così, i poteri sono identici, basta che scelga di presentarsi da solo.
    Come dicevo, anche nella malaugurata ipotesi che non si proceda verso una legge elettorale, B. si troverebbe nell'imbarazzante posizione di ledere gli interessi elettorali della Lega: per me, questo, e rimarrebbe l'opzione meno favorevole, è un gran vantaggio in ogni caso.
    La cosa più strana è che il quorum non si raggiungerà, e avrete raggiunto il vostro obiettivo senza troppa fatica. Dopo, penserete che è un peccato, perchè rimarrà in vigore l'attuale oscena legge elettorale. Pazienza, le Cassandre non hanno grande consenso, si sa :)

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  17. ciao!
    passata a sincerarmi che non ti sei istinto!
    :)
    serasera
    azzurra

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  18. ehm....estinto! non istinto! :)

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  19. @azzurra
    Sono in competizione: non si sa se si estinguono prima quelli come me o la democrazia in Italia. E' una bella gara :-D

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  20. naaaaaaaaaaaaaa...........
    nè tu nè la democrazia!
    credimi!
    sono sconclusionata ma saggia!
    ahahhhahhaha
    ciao!
    un sorrisone
    azzurra

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  21. Capisco quello che dici.Ma ho la brutta impressione che ormai comunque ci si muova, non si ottenga nulla di buono.

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  22. Scusa, Vincnzo, scusate tutti l'intrusione. Ma leggendo il post m'è sorta una domanda, anzi un tot... :)
    1) la Lega ha una politica paurosa, razzista e xenofoba e quel che ci volete aggiungere. Ma rafforzare il PDL votando SI al referendum secondo me non tiene presente il fatto che il PDL non è solo ed esclusivamente fatto dal suo padrone... Dovesse pure morire Berlusconi, pensate che il PDL sarebbe un "partito di centrodestra" come il PD può esserlo di centro - e basta, penso io? Secondo me dimenticate qualcosa. E precisamente i vari La Russa che a pieno titolo ormai sono parte integrante ed integrata del PDL. Il PDL non è Fini... che peraltro adesso parla come fa perché ha preso sul serio il suo ruolo di Presidente della Camera, ma è pur sempre stato il delfino di Almirante... Ergo, Berlusconi o meno, il PDL mi fa orrore come la Lega.
    E poi: se passa il premio di maggioranza al partito, nell'anno 2500 circa, quando il PD andrà al governo (se ancora ci sarà l'Italia...), si beccherà il premio. Dovrei esserne contenta, io ultrasinistra? Ma nemmeno per sogno! Perché mi sarei ritrovata per anni a dover votare per un partito che non mi assoniglia e non mi può assomigliare. Non discuto sulla presenza nel PD della componente cattolica, ci mancherebbe. A me non danno fastidio, mentre non è così vero il contrario - e questo non l'ha detto Rutelli o la Binetti: l'ha detto anche Veltroni ai tempi. Niente alleanze troppo a sinistra. E io devo montanellianamente tapparmi il naso e votare per loro? No grazie... avevano ragione gli antichi romani: DO UT DES... come minimo!
    ciao.
    PS: ovviamente tutto il discorso qui sopra non significa che QUESTA legge elettorale mi piace... io tornerei indietro al proporzionale con preferenze. Tanto poi, quanto a stabilità, quella ce l'hanno solo a destra, per quel che abbiamo potuto vedere... SIC!

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  23. @Guernica
    Ho tentato di svolgere un ragionamento: qualcuno mi ha seguito, anche rimanendo di opinione opposta, altri si sono chiusi a riccio, e di questo mi dispiaccio: vedo che un atteggiamento davvero aperto è raro.

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  24. @Elena
    Innanzitutto, permettimi di ringraziarti: tu sollevi delle obiezioni ben fondate e che ho anch'io, pur nella mia convinzione complessiva. Speravo di potermi confrontare con grande tranquillità: vedo che non è così facile.
    Entriamo nel merito adesso. Sul PDL, credo che sia difficile fare delle previsioni attendibili su di esso, sopratutto quando B., inevitabilmente e sperabilmente al più presto, sarà un ex. Io personalmente, non capisco neanche come potrebbe rimanere unito. Apparentemente, è solo il suo leader che tiene questo partito unito. Io leggo ad esempio i comportamenti di Fini come una sfiducia sulla prospettiva di tenerlo unito sotto la propria leadership, copme se pensasse ad altro: forse, ad una sua candidatura alla presidenza della repubblica. La imprevedibilità sulle sorti future del PDL deriva dall'estrema modestia del suo ceto dirigente: uno come Bondi o come Gasparri cosa potranno fare più che osannare il capo o ingiuriare gli avversari? Pericolosi lo sono, anzi, proprio per il fatto stesso di essere così incapaci, sono perfino più pericolosi: io conto sul fatto che non riusciranno a stare assieme nel vuoto di leadership. A fronte di ciò, la Lega sembra molto più ben piazzata, e ame fa ancora più paura. Il mio ragionamento comunque, non riguardava una classifica delle pericolosità, quanto piuttosto l'ipotesi di creare da subito un motivo di dissidio tra loro. Per il resto, il punto è che, quanto meno per la camera, già oggi B. può scaricare la Lega e beccarsi la maggioranza da solo: su questo chiamerei tutti a riflettere.
    Per quanto invece riguarda l'attuale opposizione, io punto chiaramente alla distruzione del PD. Mi pare che voi tutti piuttosto scontiate il fatto di avere a sinistra delle formazioni numericamente poco consistenti, a paragone di un PD immaginato sempre come il secondo partito italiano. Scontare questo significherebbe accettare sin da ora che nulla cambi. Se così fosse, non capisco come una presenza più o meno consistente di altre formazioni possano cambiare davvero la situazione. Sono esperienze che abbiamo già fatto, e i risultati sono di fronte a tutti noi.
    E' questo atteggiamento minoritario, che vuole ritagliarsi un proprio piccolo spazio ininfluente in Parlamento che ritengo un errore grave: bisognerebbe entrare nell'ottica di far sparire o ridimensionare il PD fino a farlo diventare un partito minore.
    Spero di essere stato chiaro, senza la pretesa di averti convinto.

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