giovedì 23 gennaio 2014

PROPOSTA RENZI-BERLUSCONI: SECONDA PARTE

Occupiamoci adesso dell'altro aspetto che era stato oggetto della consulta nella sua ormai famosa sentenza che ha dichiarato incostituzionali parti speifiche ella vecchia legge elettorale, ormai meglio nota conme porcellum. Esso concerne il premio di maggioranza che la corte dichiara incostituzionale in quanto non prevedendo alcuna soglia minima per accedervi, rischia di distorcere troppo l'esito del voto. 
Qui davvero, è venuto fuori il peggiore pasticcio che si potesse fare...

Si parte dal sistema spagnolo, che comporta collegi piccoli. Con questo sistema, costituisci di fatto una prima soglia di sbarramento di circa il 12%. Soltanto in casi estremamente fortunati, una lista con una percentuale di voti inferiore a questo valore potrebbe rendere un seggio.
Bene, si è fatta una scelta maggioritaria, in quanto così tagli via tutti i piccoli partiti. Postilla: si possono salvare se si mettono assieme, e qui sorge la discriminazione, puoi accomunarti se ti senti omogeneo, e quindi la serie di micropartiti del centro può salvarsi agevolmente. Se tuttavia stai all'estremo dello schieramento politico, non hai dove agganciarti, sei escluso e basta. Il risultato è che non elimini la frammentazione che si riprodurrà prontamente subito dopo le elezioni, ed invece sacrifichi pesantemente la rappresentanza di opinioni minoritarie. 
E invece le cose non stanno così, perchè contestualmente istituisci il collegio unico nazionale in cui far convergere i resti non utilizzati per seggi pieni. Il tuo 12% che nella ipotesi spagnola ti concedeva un seggio, ora converge in una somma nazionale di voti assieme al 9% che nel sistema spagnolo era perso.
Allora, stai scegliendo un sistema più rappresentativo. 
E invece no, perchè a livello nazionale metti delle soglie di sbarramento alte, e quindi tagli comunque i piccoli. Parliamo di soglie davvero alte, fino all'8% per chi si presenta da solo, quindi una specie di muraglia difficilissima da scalare, soprattutto appunto da chi non può trovare alleanze. 
Quindi, collegi piccoli e soglie alte in spirito maggioritario, ma collegio unico in spirito proporzionale: c'è una logica in tutto questo? Apparentemente no, ma in realtà la logica c'è sicuramente: basti ricordare che i collegi piccoli servono ad aggirare la recente sentenza della corte costituzionale. Tutto questo casino serve solo per ottenere quel risultato che la nostra classe politica ritiene indispensabile, scegliere con sufficiente certezza tra i propri candidati chi debba essere eletto.

Ancora, per i proponenti tutto ciò non è sufficientemente maggioritario, e quindi ripropongono il premio di maggioranza. Anche qui, si pone una soglia minima per accedervi come chiesto esplicitamente dalla consulta. Se quindi si accede a questo meccanismo, uno si potrebbe chiedere a cosa servano sbarramenti vari per i piccoli partiti. Se vuoi ottenere la maggioranza dei seggi, il meccanismo del premio te lo garantisce, perchè devi anche buttare fuori dal parlamento piccole formazioni a cui sarebbe democratico concedere almeno il cosiddetto diritto di tribuna? Qui, viene fuori lo spirito autoritario di questa proposta, del tutto in linea con l'ondata liberista e l'ideologia così fermamente ostenuta in ambito europeo. C'è un'onda autoritarista che viene dall'estero, imponendoci di chiudere gli spazi anche solo di espressione di opinioni diverse da quelle dominanti, bisogna omologarsi e guai a chi resiste. 
Epperò, la cosa non finisce neanche qui, perchè ci sta pure il doppio turno. 
Quindi per essere certo di vincere la competizione, dai ai tuoi avversari le randellate costituite dai piccoli collegi, e se proprio resisti, allora gli costruisci davanti il muro-soglia da superare per giungere al traguardo. Ma se sei così ostinato che riesci anche a scavalcare il muro, allora al traguardo il tuo avversario pretenderà di avere uno sconto sul tempo che egli ha fatto. 
Se questo sconto non gli basterà per vincere, allora tu sei direttamente eliminato e la gara non comporterà più tempi di percorrenza ma soltanto l'ordine di arrivo. 
Sia chiaro, ognuno può legittimamente pensare ciò che vuole su ciascuna di queste misure, essendo in sè opinabili. Ciò che davvero fa impressione è l'averle concepito tutte assieme operanti. 

Insomma, il famoso desiderio che Renzi ha manifestato di sapere la stessa sera chi governerà, deve essere garantito. Questa certezza che potrebbe anche durare il breve volgere di un giorno, deve essere garantita, queste curiosità si presentano come l'esigenza prioritaria della legge elettorale, calpestando ogni principio di equità, di buon senso, di semplicità, di costituzionalità ed infine di democrazia: tutto in malora perchè c'è qualcuno che dichiara di avere la fregola di sapere subito chi governa.
L'impazzimento infine regnerà sovrano!

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