mercoledì 29 dicembre 2010

LA DEMOCRAZIA CHE FU

Ma minacciare è una prova di forza o di debolezza? Le dichiarazioni di Berlusconi sono, io non ho dubbi, il sintomo di un terrore che ormai lo attanaglia, ormai sempre più convinto che non riuscirà, come ha sempre sperato, ad uscire indenne dai reati che ha commesso. Ormai, non gli rimane che minacciare, forzare ancora i toni, accusare tutto e tutti di complottare contro di lui. Del resto, il suo partito è ormai teatro di scontri tra bande, tutti l'un l'altro armati: vada pure a caccia di parlamentari che si sono messi all'asta, rischia in realtà di perdere perfino pezzi del suo stesso partito.
Certo, tira davvero un'area mefitica nei palazzi del potere. Vedere il capo del governo che minaccia i PM è davvero preoccupante, leggere Belpietro che usa il proprio quotidiano per lanciare messaggi gravissimi, insinuando e forse velatamente minacciando, mostra come in questo paese di democrazia è rimasto soltanto un vuoto simulacro. E tutto ciò fa il paio con quanto successo a Mirafiori, dove Marchionne mette il crisi tutto il sistema delle relazioni industriali, in pratica liquidando lo stesso contratto collettivo di lavoro. E tutto ciò accade con un atteggiamento di oggettiva complicità di soggetti collettivi che ne saranno vittime, la Confidustria da una parte, CISL e UIL dall'altra.
In un paese mi chiedo in cui il potere esecutivo minaccia il potere giudiziario, in cui il settore dell'informazione è ormai brandito come una clava contro gli avversari politici, in cui i padroni non intendono più contrattare coi rappresentanti dei lavoratori le condizioni di lavoro, in cui al governo ci sta anche un partito che predica nel proprio stesso statuto la secessione, cosa dobbiamo ancora aspettare per considerarci un paese postdemocratico?

7 commenti:

  1. Non ci resta allora che celebrarne solennemente il funerale, salvo a sperare sotto sotto, ma forse invano, che si tratti di morte apparente, perchè la democrazia ha bisogno di partecipazione e consapevolezza e oggi mi sembra che le menti siano già state tutte omologate.
    A meno che non sia proprio questa la vera essenza dell'uomo: egli è fatto per essere sollevato dall'enorme peso del decidere e la libertà angoscia, come del resto credo che tu abbia sempre affermato.
    Che l'anno che verrà ci riservi cose migliori!
    Paola D.

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  2. E' vero, specialmente agli italiani piace demandare e non assumersi mai le proprie responsabilità, e con la mentalità che il nostro Paese si ritrova i nostri governanti ci sguazzano alla grande! Che dirti, che almeno il nuovo anno ci mantenga in salute, se non in democrazia! Affettuosi auguri, Vincenzo.

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  3. Tutto tremendamente vero. Chissà se ne usciremo un giorno e in che modo!
    Ma a te Vincenzo auguro un Felice e Sereno Anno Nuovo!
    Lara

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  4. Auguro a te e a tutti che il 2011 ci liberi da questa gentaglia al potere e non solo.

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  5. mi sembra di vedere un tentativo ritardatario di capitalismo (come in molte altre cose) del "nostro" Paese: ma veramente non si rendono conto del suo fallimento (al di là delle ideologie) vista la crisi generata dall'America?

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  6. postdemocratico, già, mi piace la parola (oddio solo la parola eh!) e mi sa che hai colto in pieno l'aria prof.
    speriamo nell'anno nuovo?

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  7. Speriamo sia l'anno della neodemocrazia che sia quella in cui la smettiamo di farci solo i cavoli nostri e pensiamo ai cavoli dell'Italia per aggioustarla facendo ognuno il suo ma bene e onestamente.
    Sempre preciso nelle tue analisi,sempre attento alle maree delle idee, sempre sendibile al battito della società.
    Buon 2011.

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