Mi pare che abbia ragione la Domijanni, giornalista del Manifesto: è Berlusconi ad avere creato il bipolarismo, e non certo il contrario.
Si ha voglia di negarlo, ma questo prodotto dell’Italia peggiore, un uomo che concentra su di sé i difetti tipici degli italiani, è quello che nei passati diciassette anni ha determinato la politica italiana, costringendo tutti gli altri a schierarsi a favore o contro di lui.
Così, in questa fredda giornata dicembrina, con la crisi del personaggio Berlusconi, viene in crisi anche il sistema bipolare. Chi mi ha seguito con maggiore continuità, sa che io sono un sostenitore del bipolarismo, sono un convinto assertore del sistema a collegi uninominali, eventualmente a doppio turno, e non credo ad un sistema proporzionale. Ora, dire che il bipolarismo è semplicemente il frutto della contrapposizione indotta da uno specifico personaggio che ha saputo con i propri mezzi finanziari e televisivi fare dei propri difetti un catalizzatore di consensi, significa anche dire che il bipolarismo non è mai realmente nato in Italia. Si può certo avere delle ottime argomentazioni a favore del sistema elettorale proporzionale, ma bisognerebbe evitare che tra tali motivazioni venga inclusa l’esperienza di questi ultimi decenni, perché che sorta di bipolarismo è quello che si poggia interamente su una contrapposizione di carattere personale?
Con l’uscita di scena di Berlusconi, cresce il partito dei proporzionalisti, dimenticando cos’era la politica che il proporzionalismo ci ha dato nei decenni precedenti, quelli dominati dalla DC e dal PSI. Eppure, le manovrine di Fini e Casini di questi ultimi mesi c’hanno permesso di disporre di un saggio, di un campione significativo di cosa significa un sistema in cui la defatigante trattativa quotidiana diventa il metodo di governo, in cui quando voti indichi solo una persona e non un governo, e, ciò che è più grave, non una politica: voti, e il tuo voto sarà utilizzato a piacimento dell’eletto.
La cosa però più interessante è vedere la cosa da parte del PD, il maggiore partito di opposizione, quello che con Veltroni voleva diventare l’unico partito di opposizione.
Ecco, la crisi di Berlusconi è, com’è ovvio, la crisi del PDL, ma, forse meno ovviamente, è anche la crisi del PD. Ancora ieri sera, era patetica la Bindi che sosteneva l’insostenibile, che il PD vuole il governo di transizione perché serve all’Italia, e non per tornaconto del PD. Ora, una cosa è dire che la politica dovrebbe essere al servizio dell’interesse generale, un’altra, completamente diversa, è dire che un partito possa non essere di parte (la radice del nome stesso quella è). L’interesse generale è inevitabilmente funzione di un’opinione di parte, io partito mi candido alla guida del paese perché ritengo che la politica che propongo è quella che meglio salvaguarda l’interesse generale. No, questi pretendono di farci credere che essi siano sopra delle parti, che possa esistere una politica non di parte.
La verità è tutt’altra, è che il PD è nato per il sistema bipolare, ha imbarcato gente con storie politiche totalmente differenti, proprio pretendendo di potere da sola rappresentare una delle metà dell’universo delle opinioni politiche. Voglio qui tralasciare di considerare tutti i fattori che non hanno consentito al PD di svolgere pienamente questo ruolo, e che poi significa l’incapacità di esprimere personalità egemoniche. Voglio qui soffermarmi sul dato strutturale: il PD non ha fornito al bipolarismo una prassi politica adeguata, lasciando al solo Berlusconi l’onere di sostenerlo (non è un caso che si parli di berlusconismo ed antiberlusconismo). Così, una volta che l’unico supporto al bipolarismo si indebolisce e cade, cade con questo supporto lo stesso sistema bipolare, ma cade con esso anche il PD, che non può più tenere assieme Letta e Fioroni da una parte e Vita dall’altra. La deriva delle ali estreme del suo schieramento verso partiti vicini sembra ormai inevitabile, e non è fantapolitica prevedere perfino la possibilità di una sparizione dello stesso PD, interamente fagocitato da un neoschieramento di sinistra attorno al progetto SEL e dalla novella area terzopolista.
totalmente condivisibile quello che sostieni..
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RispondiEliminaSono stato costretto a rimuovere un commento del tutto estraneo all'argomento del post e che invece rivolgeva frasi ingiuriose a magistrati a me ignoti, configurando un reato penalmente rilevante.
RispondiEliminaNiente da eccepire, mi sa che hai ragione in toto, purtroppo.
RispondiEliminaDopo oggi e i votini di salvezza al Governo, adesso il Cavaliere da Napolitano per allargare le forze del Governo e il probabile rimpasto, abbiamo fatto 10 passi indietro in Italia e temo ci costerà, a meno che , poi , alla fine, è solo quello che ci meritiamo, pavidi ed egoisti, senza senso dello Stato come siamo.
Un caro saluto
Vincenzo caro, sono talmente avvilita per la mancata uscita di scena di Berlusconi che non ho la forza neanche di dibattere.
RispondiEliminaNon c'entra con il tuo post... ma quello che è successo a Roma oggi mi dà una ragione che volentieri avrei voluto non avere...
RispondiEliminaHo scritto in questo blog che non mi piacevano gli studenti con il casco il volto coperto armati di bombe carta di fumogeni che lanciavano uova contro il senato....
non mi piacevano perchè li trovavo vecchi e conservatori... e mi dispiace che l'intelligenza e i politici della sinistra continuino a vederli come i rivoluzionari che vogliono cambiare il mondo...
Troppo facile per certe forze mandare oggi in piazza a Roma dei provocatori pagati che hanno messo a fuoco una parte della città.... portando un sacco di gente e di voti al governo... in fondo quella di oggi in paizza è la sinistra, direbbe il berlusca
Quando impareremo a prendere le distanze da chi va in piazza con il volto coperto e armato di spranghe e di bombe carte... non sono compagni che sbagliano... non sono studenti che vogliono
la riforma della scuola, sono vecchi conservatori che fanno gli interessi dei governi conservatori...
mirco
@Mirco
RispondiEliminaCome immagini, non sono d'accordo con te. Non credo che siano dei provocatori, e non vedo perchè dovrebbe fare piacere a Berlusconi che il giorno della sua conferma rimanaga indelebilmente legato a una città allo sbando.
Ciò non significa che io approvi questi metodi, ma che non ritengo rilevante la mia approvazione, devo osservare ciò che accade nella sua crudezza e tentarlo di comprenderlo, piuttosto che pretendere di fare il primo della classe e discettare su tali metodi di lotta, mettere insomma le mutande a quanto succede attorno a me.
Questo discorso sulla violenza credo che a questo punto meriti un post, ma tentiamo per favore di non guardare il dito quando ci mostrano la luna.
hai perfettamente ragione
RispondiEliminaE se dopo il bipolarismo oramai zoppo, il Cav. avesse in mente di ritornare agli antichi "fasti" del partito unico (il suo)?
RispondiEliminaSono tutte ipotesi, condivisibili o meno, ma ipotesi realistiche. Se poi si avvereranno lo vedremo nei prossimi mesi. Mai la situazione è stata così confusa.
RispondiElimina@Daniele
RispondiEliminaConfesso di non aver capito a cosa ti riferisci.