mercoledì 13 gennaio 2010

SUI FATTI DI ROSARNO

Mi sono finora astenuto dall’intervenire sulla questione di Rosarno perché, per come è stata riportata sulla stampa, la dinamica non appare affatto chiara. In particolare, le opinioni sul ruolo della ‘ndrangheta sono le più diverse. Da più parti, si è detto che questa degli immigrati di colore era una rivolta contro la criminalità organizzata, ed altri hanno addirittura ironizzato su questa ipotesi. A me pare che si volesse dire che oggettivamente, e non consapevolmente, questa era una rivolta contro chi lì comanda, e quindi non colgo il senso di tale ironia. Altri invece hanno avanzato l’ipotesi opposta, che cioè la rivolta fosse proprio fomentata dalla ‘ndrangheta, ma chi sostiene ciò non da’ una motivazione minimamente logica dei vantaggi che ne avrebbe conseguito. Altri ancora ne fanno un’analisi che a me appare confusa e non condivisibile (qui), perché ipotizza una ‘ndrangheta che va al traino degli eventi. Se diamo per scontato che a Rosarno essi comandano, dovere inseguire gli eventi significherebbe un grave loro smacco nella capacità di controllare il territorio, la vera forma di potere di qualsiasi organizzazione criminale di tipo mafioso. La cosa però che risulta più indecente è il comportamento del ministro Maroni, che ha tuonato contro l’illegalità, ed ha fatto prelevare questi immigrati per trasferirli in vari centri di accoglienza. Vorrei fargli i seguenti appunti. Come mai, essendo ministro dell’Interno da una ventina di mesi, scopre solo adesso una tale palese situazione di illegalità? Nessuno lo ha informato? Come mai non ha allora adottato dei provvedimenti di rimozione dei funzionari inefficienti? Mi chiedo, chi sarà mai responsabile delle situazioni di illegalità se non il ministro a ciò preposto? E ancora, crede egli che la situazione sia stata sanata con questi trasferimenti forzosi? Dovremo chiederci piuttosto, io credo, quali siano stati i datori di lavoro di questi immigrati: davvero sorprendente che dei due contraenti in un rapporto di lavoro illegale e perseguibile per legge, se ne persegua solo il più debole! Speriamo quindi che la magistratura voglia indagare su chi abbia promosso questa situazione inumana di vita per questi poveri lavoratori, e che gli organi governativi vogliano fornire il supporto investigativo necessario nel condurre le indagini. Sarebbe ad esempio imperdonabile che nel trasferire gli immigrati, non siano raccolte le testimonianze su quali fossero i loro “caporali” ed in quali aranceti essi erano condotti a svolgere il loro lavoro. Più che imperdonabile, questa “dimenticanza” non potrebbe che suonare come una forma di connivenza con la criminalità.

24 commenti:

  1. Vince' il discorso non fa una piega.
    Mi fermo qui altrimenti m'incavolo di brutto ed esco fuori dai gangheri.
    Non voglio farlo per rispetto del tuo post.

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  2. Sì : strano che tra giornalisti dei tg, politici di opposizione, a nessuno ma proprio a nessuno è venuto in mente che il lavoro nero ha due interlocutori : il lavoratore ed il datore di lavoro. Bizzarra dimenticanza.

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  3. Ancora una volta hai fatto centro! Ciò che poi mi/ci fa infuriare ulteriormente è la sfacciataggine con cui cercano di offendere la nostra intelligenza!

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  4. Hai ragione da vendere, Vincenzo: considerava qualche giorno fa un magistrato del pool antimafia che il problema più spinoso è "chi controlla i controllori". Gli "ispettori del lavoro" in tutta Italia sono 900. Non so quanti di loro siano distaccati in Calabria, e quanti abbiano competenza "ispettiva" sulla zona della piana di Gioia Tauro. Ma val la pena di rammentare che molti comuni della piana (Taurianova, Gioia Tauro, San Ferdinando e anche Rosarno) sono commissariati per "infiltrazioni mafiose".
    In questo desolato panorama istituzionale non mi meraviglia più di tanto che "caporali" e datori di lavoro schiavisti l'abbiano fatta franca. E vorrei aggiungere, quale buon auspicio, sin'ora... Ma non ci credo troppo.

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  5. Come al solito se la prendono con i più deboli. Se poi sono anche extracomunitari, beh, allora tanto meglio. E in casi come questo che la critica al governo va ben oltre opinioni politiche,ma contro una concezione di giustizia e umanità che pare non li tocchi minimamente

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  6. Quasi un anno fa il problema era già stato sollevato: in questo articolo quello che si stava facendo...

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  7. Io penso prorpio che sia solo una situazione che sia degenerata tra sfruttati e sfruttatori, ecco che cos'è, e non è importante il colore della pella, quanto la vergogna della situazione.
    Poi gli italiani la buttano sempre a scarica barile, ma in realtà le cose si sanno e fanno comodo e basta.
    Mi viene 'na rabbia...
    Un affettuosos saluto...

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  8. Seguendo la stessa logica, da domani dovrebbero cominciare ad arrestare i clienti privi di scontrino fiscale all'uscita da qualche negozio e lasciare tranquilli i gestori.
    Arrestare il lavoratore in nero e fare spallucce di fronte al suo sfruttatore.
    Considerare l'esecutore di stragi violente (ad esempio Gaspare Spatuzza) come un animale senza dignità ed il suo mandante (Giuseppe Graviano) un teste attendibile e sincero.
    Pardon, qui ci sono già arrivati.

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  9. be', ma mi pare che si sia capito da tanto da che parte sta questo governo!

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  10. @Aldo
    L'indignazione, nei casi peggiori, quando sembra che sia impossibile cambiare le cose, serve a sentirsi vivi: per me è positiva, è un nuovo punto di partenza.

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  11. @Antonella
    Difatti: è bastata nei media insistere sull'aspetto clandestinità. Per questi politicanti, si può tollerare qualsiasi tipo di illegalità, tranne la clandestinità.

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  12. @Ornella
    Forse pretendono che noi ne siamo carenti come loro... :-D

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  13. @BC
    Innazitutto, ben ritrovata, visto che anche sul tuo blog mi pare che latiti un po' :-D
    Grazie delle tue precisazioni riguardo a tutta la questione dell'ispettorato del lavoro che definisce meglio il quadro delle responsabilità.

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  14. @GB
    Purtroppo, sulla loro carenza di umanità è già da tempo che npon ho dubbi: volevo sottolineare l'illegalità di chi tratta i deboli come merce in nome della stessa legge che viola sistematicamente.

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  15. @Angie
    benvenuta su questo blog :)
    le cose certamente si sapevano, ma a molti facevano comodo: perchè allora scoperchiare la pentola?

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  16. @Luce
    Nella consueta lotta tra sfruttati e sfruttatori, l'elemento "clandestinità" viene sollevato e sfruttato per attuare una giustizia sommaria, cioè l'ingiustizia di prendersela con i deboli.

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  17. @Alessandro
    E comunque Giuseppe Graviano ancora Spatuzza non l'ha smentito...
    Coem vedi, ho preso l'ispirazione dal tuo post :)

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  18. @Maria Rosaria
    Capire, si è capito, ma non bisogna lasciargliene passare una senza una critica implacabile...

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  19. Tutte stronzate quelle ascoltate in televisione, atte a caotizzare il discorso. Sono Calabrese,so come stanno in realtà le cose. L'altra volta ho parlato di Castelli, la prossima lo farò parlardo di Rosarno.
    La verità è che lo Stato è assente e allo stesso stesso tempo connivente. Tutto il resto è fuffa!

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  20. Hai pienamente ragione, in tutto e per tutto. D'altra parte non siamo ingenui, qui, sappiamo che questa classe politica, al completo, non ha alcun interesse né alcuna volontà di colpire il malaffare e la mafia.
    Prendersela coi più deboli, con persone trattate peggio di bestie, è uno sport che sarà sempre di moda. Perché noi ci arrabbiamo, ma esistono milioni di persone alle quali tutto ciò va bene, gente che si eccita quando sente pronunciare la frasetta "tolleranza zero" se riferita a immigrati poverissimi.

    La tolleranza zero dovrebbe manifestarsi contro le mafie. Ma temo che il nostro sia un affannarci invano.

    Saluti

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  21. forse per cambiare nazionalità alla manodopera?

    (ho cambiato nick ma sono sempre angustifolia)

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  22. @Nicole
    Non bisogna comunque smettere di chiedere che ogni responsabilità venga accertata e sanzionata.

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  23. @Romina
    Tantiepisodi, come quello di togliere da una strada il nome di Peppino Impastato, mostrano come anche la Lega sia pronta a dialogare con la criminalità organizzata, purtroppo.

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