Su "Il Manifesto" è apparso questo articolo che condivido totalmente, tanto che, e non mi capita spesso, non ho neanche nulla da aggiungere, e lo riporto qui perchè compendia con grande maestria le cose che io penso sull'argomento.
A volte la politica può anche essere semplice. Dovendo scegliere un candidato per cercare di vincere le elezioni regionali in Puglia, il partito democratico pare aver scelto quello con il quale perderà senz'altro. Uno sbaglio? È semplice, ma non così semplice. Il candidato - non Nichi Vendola ma quello che Vendola ha già battuto nelle primarie del 2005, Francesco Boccia - è stato scelto perché la cosa più importante per il Pd, persino più importante di vincere le elezioni, è stringere un'alleanza con l'Udc. Almeno in quelle regioni dove l'Udc vuole fargli la grazia. Dunque in Puglia. Ma il fatto è che il Boccia prescelto è tanto debole e destinato a sicura sconfitta che neanche l'Udc è disposto a sostenerlo. Dunque non ci sta ed ecco che la cantonata presa ieri sera dal partito democratico appare in tutta la sua splendente semplicità.
Eppure non possiamo dimenticare che, quando correva per la segreteria del Pd, Pierluigi Bersani voleva trovare «un senso a questa storia». Proviamoci. Le ipotesi possono essere solo due. La prima è che Bersani si è stufato di fare il segretario del Pd. Ma non sa come dirlo. Soprattutto a D'Alema. Dunque ha deciso che perdere in Puglia e cercare di perdere anche nel Lazio, in Campania e persino in Piemonte, in Umbria e in Calabria può essere per lui la perfetta exit strategy. Sarebbe una disfatta, sarebbe costretto a dimettersi. Oppure lo metterebbero sotto tutela e, guarda un po', finirebbe col fare come Veltroni: un bel gesto e addio. La seconda ipotesi è che Bersani non sia già più il segretario del Pd. Infatti ieri alla riunione decisiva, quella che ha lanciato Boccia, il perdente perfetto, Bersani non c'era. Tornerà il 7 gennaio, dopo le vacanze. Senza fretta. Ma allora chi è che sta decidendo questa fantasiosa linea del Pd? D'Alema che gioca sempre a smontare i giocattoli, anche quelli che ha appena costruito lui stesso? Di Pietro che fa la corsa a dire male le cose giuste per lasciare al Pd solo la possibilità di dire bene quelle sbagliate? Casini che non vuole concorrenti al centro? Fermiamoci qui prima di sospettare l'inciucio e l'intelligenza con il nemico.
Il fatto è che la scelta di sacrificare Vendola per lanciare Boccia è davvero inspiegabile. Di più: è impresentabile proprio per il Pd che ha sostenuto fino alla noia la sacralità delle primarie. E adesso invece ha l'unico obiettivo di fuggire dalle primarie, perché può anche perderle e in Puglia contro Vendola le ha già perse. Dunque c'è voluta questa interminabile e sciagurata operazione di selezione dei candidati per le regionali per sperimentare la novità bersaniana. La fine della vocazione maggioritaria e il ritorno alle alleanze voleva dire alle alleanze con l'Udc: la sinistra è considerata già acquisita e i suoi elettori inevitabilmente sedotti dall'emergenza berlusconiana. Per questo farà bene Vendola se resisterà al ricatto del voto utile. Sia se questo gli riaprirà le porte della candidatura, sia se al contrario finirà col favorire il suicidio del Pd. Sbagliato era invece, evidentemente, confidare nelle progressive sorti del nuovo corso democratico, affidarsi a questi strateghi. Fare il tifo per Massimo D'Alema.
Sragioanando inutilmente…
37 minuti fa
Beghe di partito. Alla fine poi il PD dimostra che non ha un'anima se non quella partitocratica e di logiche correntiste.
RispondiEliminainfatti guarda come siam ridotti
RispondiEliminaCondivido anch'io. La "questione pugliese", assieme a quella laziale, piemontese, campana, calabrese, umbra, abruzzese e via dicendo sta dimostrando (purtroppo ancora solo per gli occhi più attenti) qual è la mentalità politica della segreteria nazionale del Partito Democratico: candidati imposti dall'alto senza alcuna necessaria volontà elettorale locale, rifiuto di qualsiasi forma di primarie interne o esterne al PD (il rischio che l'elettorato rovesci strategie perdenti costruite per mesi a tavolino è troppo grande), alleanza primaria con l'UDC e nessun programma politico, ma prevalenza totale ai meri calcoli elettorali.
RispondiEliminaE parliamo del principale riferimento politico progressista di questo paese.
@Daniele
RispondiEliminaHo seguito su vari blog le questioni riguardanti il PD e D'Alema in particolare. Vedo che c'è anche a livello di base una certa mentalità che vede la politica come appunto una questione di alleanze tra forze politiche, e che poi significa in realtà tra i soliti noti. Proprio chi si dimostra un fan sfegatato del consenso, ha un tale disprezzo della gente da far rabbrividere: gente intesa come pacchi di voti che si spostano da un punto all'altro sulla base di accordi in camera caritatis. Il bello delle elezioni in fondo è proprio che a volte gli elettori si ricordano di avere un cervello e cominciano a votare con la loro testa.
@brazzz
RispondiEliminaDirei proprio male, in effetti...
@Alessandro
RispondiEliminaMi interessa molto la questione dell'atteggiamento dell'IDV che sottolineavi nel tuo post., e che nell'articolo che riporto in effetti non considera...
più che una exit strategy mi sembra proprio una melting strategy (nel senso di sciogliersi del tutto...) e poi com'è che quando fanno audience tutti vogliono le primarie ed ora no??
RispondiEliminabah.. sempre più nel guado, rileggo - non a caso -pagine di Thomas Mann dalle "Considerazioni di un impolitico", che sembra la mia exit strategy, adesso!
Qui l'unica volonta è quella di perdere le elezioni.
RispondiEliminaCon Vendola le elezioni si vincono, con o senza Casini.
Senza Vendola le elezioni si perdono, con o senza Casini.
Quindi anche un bambino capirebbe chi è determinante in queste elezioni, se Casini o Vendole. Volete che non lo capiscano i capoccioni del PD?
Sto già vedendo le prime interviste di Fitto in tv. Parla già da vincitore, non ho mai visto una persona più sinceramente sicura di sè.
E a me prudono già le mani!!!
iniziamo bene l'anno...
@Fabio
RispondiEliminaLa questione delle primarie è stata utilizata strumentalmente, indicendole quando il risultato sarebbe stato scontato. Dopo le sorprese e le mezze sorprese avute, non si vogliono più indire. La cosa strana è soprattutto il modo con cui se ne parla: spero di farne un post.
@Gigi
RispondiEliminaChe senza Vendola si perdano, lo sappiamo tutti, inclusi i grandi strateghi alla D'Alema, che sacrifica la Puglia sull'altare di nuovi rapporti con l'UDC. Che si vincano con Vendola, ora non mi pare più tanto scontato, perchè si sono intessute troppe trame sulla vicenda e la gente si sfiducia: parte del danno è già stato fatto. Pare addirittura che le primarie non si faccianpo più e che si avranno tre candidati...
con questi intrighi persino personaggi che pensavi fossero degni diventano irrimediabilmente indegni
RispondiEliminaBOCCIA-to!
RispondiEliminaD'Alema senza l'aiuto del Pdl sarebbe andato sotto processo e Berlusconi che ha negato l'autorizzazione a procedere
D'Alema ricambia dando a Belusconi l'autorizzazione a procedere ... a governare!
BOCCIA-to!
mirco
@Zefirina
RispondiEliminaIndegni sono sempre stati: è la nostra opinione che matura col tempo :)
@Mirco
RispondiEliminaBocciato lui, bocciato Boccia, bocciato il PD: amen!
hai ragione è come nell'amore all'inizio è tutto offuscato dalla passione, poi nel tempo escono fuori le magagne
RispondiEliminaIl Pd si dimostra per quello che è, e lo scrivo con molto rammarico. Si tratta di un gruppo di potere completamente autoreferenziale, una casta chiusa nella sua torre d'avorio, consapevole di essere tale ma imperterrita nel voler continuare a proteggere se stessa e i propri privilegi.
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